nicola
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domenica 2 febbraio 2020
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il grande ritorno di aldo giovanni e giacomo.
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Il grande ritorno di Aldo Giovanni e Giacomo non ha deluso. . Bravissimi. Un film divertente, fresco,gioioso, con tutto il sapore dell'estate e di quelle atmosfere leggere e sognanti che spesso si accompagnano alle vacanze estive. La sceneggiatura e' ben fatta. Le spiagge sono incantevoli. Il regista e' stato bravo a miscelare nelle giuste dosi i tre personaggi molto diversi nella caratterizzazione, inconciliabili sembrerebbe fra di loro e con le rispettive famiglie, eppure con lo scorrere del film si crea un filo sempre più forte fra i vari personaggi e si crea spazio per tante gustose risate, situazioni comiche nelle quali molti di noi si immedisimeranno. Ma non è solo un film comico, c'è anche la solidarietà e l'amore tenero e pulito che coinvolge in parte gli adulti ma soprattutto i giovanissimi di questa storia,figli delle coppie protagoniste.
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Il grande ritorno di Aldo Giovanni e Giacomo non ha deluso. . Bravissimi. Un film divertente, fresco,gioioso, con tutto il sapore dell'estate e di quelle atmosfere leggere e sognanti che spesso si accompagnano alle vacanze estive. La sceneggiatura e' ben fatta. Le spiagge sono incantevoli. Il regista e' stato bravo a miscelare nelle giuste dosi i tre personaggi molto diversi nella caratterizzazione, inconciliabili sembrerebbe fra di loro e con le rispettive famiglie, eppure con lo scorrere del film si crea un filo sempre più forte fra i vari personaggi e si crea spazio per tante gustose risate, situazioni comiche nelle quali molti di noi si immedisimeranno. Ma non è solo un film comico, c'è anche la solidarietà e l'amore tenero e pulito che coinvolge in parte gli adulti ma soprattutto i giovanissimi di questa storia,figli delle coppie protagoniste. Un film che esalta l'umanità della gente comune che spesso vive chiusa a riccio, dimostrando che basta aprirsi agli altri per essere più felici. Le mogli dei tre protagonisti non sono affatto in secondo piano, reggendo bene la scena con divertenti caratterizzazioni. Giovanni e Giacomo sono veramente esilaranti nella loro incapacità a trovare il ruolo di bravo genitore, ma un gradino in più se lo ritaglia Aldo Baglio, personaggio poliedrico, eterno Peter Pan, capace di impazzire per il concerto di Massimo Ranieri, felice con un cuore bambino, che forse e' questo il segreto della felicità, una felicità da vivere e far vivere necessariamente a coloro che lo circondano, anche a costo di nascondere il terribile segreto di una grave malattia. Insomma tantissime risate a cuor leggero, ma anche motivi di riflessione sui problemi di coppia e sulla costante ricerca di felicita'.
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[+] il trio ritrova la freschezza comica delle origini
(di antonio montefalcone)
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ginopeloso
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lunedì 6 luglio 2020
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da vedere in tv, ma anche no
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Il trio cerca di tornare alle origini, partendo dal regista. In qualche modo ci riesce, riciclando talvolta anche battute e gag. Ci sono diverse cose che però non convincono in questo film:
- è imbastito di parolacce all'inverosimile, risulta inguardabile in un contesto familiare. Le parolacce non hanno nessuno scopo ai fini del film ma sono buttate a caso, di continuo e da parte di chiunque
- la trama spesso sembra procedere a caso
- i personaggi risultano eccessivamente stereotipati: la moglie insoddisfatta, la meridionale cicciottella casinara, l'adolescente allupato, il ricco incapace di gestire i rapporti familiari, ecc...
Un film del genere non andrebbe proiettato al cinema.
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Il trio cerca di tornare alle origini, partendo dal regista. In qualche modo ci riesce, riciclando talvolta anche battute e gag. Ci sono diverse cose che però non convincono in questo film:
- è imbastito di parolacce all'inverosimile, risulta inguardabile in un contesto familiare. Le parolacce non hanno nessuno scopo ai fini del film ma sono buttate a caso, di continuo e da parte di chiunque
- la trama spesso sembra procedere a caso
- i personaggi risultano eccessivamente stereotipati: la moglie insoddisfatta, la meridionale cicciottella casinara, l'adolescente allupato, il ricco incapace di gestire i rapporti familiari, ecc...
Un film del genere non andrebbe proiettato al cinema... L'ho visto paragonato a 1917 (quello sì un gran film). Un film così serve giusto per buttare una sera quando proprio non si sa che vedere.
Voto: 2. Il maresciallo Michele Placido lo salva dall'infamia e gli regala quella stella in più.
Con tutto il bel cinema esistente, passato e presente, italiano e non, perché perdersi dietro filmetti del genere?
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[+] molto bello e significativo,
(di patry58)
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movieman
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giovedì 6 febbraio 2020
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la casa al mare
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Dopo “Fuga da Reuma Park” (film che il sottoscritto non ha visto), seguito da una pausa piuttosto lunga, il 2020 segna il ritorno di Aldo, Giovanni e Giacomo al cinema diretti, dopo molto tempo e altri film, dal regista che li lanciò nelle sale, Massimo Venier. Lo fanno con un film dall’ambientazione, per loro, piuttosto insolita: uno sfondo balneare, un’isola del nostro Sud.
In questa nuova storia, Giacomo è un affermato dentista, Giovanni è un venditore di scarpe e Aldo è un disoccupato con l’apparente paura di fare il passo più lungo della gamba.
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Dopo “Fuga da Reuma Park” (film che il sottoscritto non ha visto), seguito da una pausa piuttosto lunga, il 2020 segna il ritorno di Aldo, Giovanni e Giacomo al cinema diretti, dopo molto tempo e altri film, dal regista che li lanciò nelle sale, Massimo Venier. Lo fanno con un film dall’ambientazione, per loro, piuttosto insolita: uno sfondo balneare, un’isola del nostro Sud.
In questa nuova storia, Giacomo è un affermato dentista, Giovanni è un venditore di scarpe e Aldo è un disoccupato con l’apparente paura di fare il passo più lungo della gamba. I tre hanno mogli e figli e non si conoscono. Ad un certo punto, però, il destino li fa incontrare quando scoprono, insieme alle rispettive consorti e ai figli, di aver affittato la medesima casa, su un’isola, con l’illusione di averla ciascuna per sé e per la propria famiglia. Impossibilitati a risolvere la questione e scoraggiati da un maresciallo (un gradevole Michele Placido) che non vuole grattacapi, i tre nuclei familiari sono costretti ad una convivenza forzata. Convivenza che è ulteriormente complicata dai rapporti che i tre padri hanno con i rispettivi figli.
La novità sostanziale di questo nuovo film, rispetto ai precedenti, è il tema della famiglia, con tutto quello che ne consegue e che riguarda i rapporti fra mariti e mogli e fra genitori e figli. Temi di certo non nuovissimi -anzi, abusati - e che qui vengono affrontati in maniera leggera. Forse è un pò troppo leggera e non si va oltre la banalità dello stereotipo. Il trio riporta ancora in scena i propri personaggi, con le loro caratteristiche psicologiche di sempre: e va bene così! Michele Placido dà vita, riuscendoci in maniera credibile, ad un personaggio volutamente sopra le righe. Il problema sono tutti gli altri personaggi, non per come sono stati interpretati (bene), ma per come sono stati scritti. I figli, infatti, sono i classici ribelli che, sostanzialmente, cercano solo l’affetto e la comprensione dei genitori, mentre i personaggi femminili sono (a parte quella del personaggio della moglie di Aldo che, però, incarna un altra macchietta stereotipata: quella della donna verace e felice del nostro Sud) le classiche donne ricche, annoiate e insoddisfatte dei rapporti con i mariti. Insomma, ci si trova davanti a dei personaggi che sembrano usciti da un qualsiasi film italiano di vent’anni fa e per i quali risulta difficile appassionarsi fino in fondo. Inoltre, “Odio l’estate” è un film stiracchiato: spesso gira a vuoto (la sequenza della partita sulla spiaggia è una citazione ironica di “Tre uomini e una gamba”, film d’esordio del trio, ma è totalmente inutile sul piano narrativo in questo nuovo film) e si trascina stancamente verso un finale che non è male (anzi, è l’unica cosa che sorprende), ma che non cancella la sensazione di aver assistito ad un film che prosegue faticosamente e dove spesso affiora la noia.
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