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sabato 2 ottobre 2021
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conferma.
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Dal tono della sua recensione al fim,ho immaginato come poteva essere fisicamente chi aveva scritto l'articolo,...ho cercato su internet, e ho visto la sua immagine,....perfetto !! indovinato in pieno !! non aggiungo altro !.
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jonnylogan
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giovedì 29 ottobre 2020
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a un passo dalla fine
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Il dottor Alessandro Colonna si trova a quarant’anni a vivere da single assieme a suo figlio Giacomo. Quando il suo migliore amico Gigi gli domanda di raggiungerlo in Brasile, dove abita, perché a un passo dalla fine, Alessandro non se lo fa ripetere due volte. Una volta arrivato Alessandro viene informato da Gigi che lo scopo del suo viaggio è riuscire a incassare l’eredità paterna vincolata al fatto che Gigi possa dimostrare di avere avuto dei figli. Per questo Alessandro dovrà spacciare Giacomo per il figlio dell’amico.
L’ultima pellicola di Antonello Grimaldi, regista noto per aver esplorato diversi generi, dalla commedia al dramma passando per il serial televisivo in prima serata, si pone esattamente a metà strada fra la commedia, il dramma e un noir a tinte leggerissime, con un’eredità da incassare e i bilanci di una vita trascorsa nella routine quotidiana.
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Il dottor Alessandro Colonna si trova a quarant’anni a vivere da single assieme a suo figlio Giacomo. Quando il suo migliore amico Gigi gli domanda di raggiungerlo in Brasile, dove abita, perché a un passo dalla fine, Alessandro non se lo fa ripetere due volte. Una volta arrivato Alessandro viene informato da Gigi che lo scopo del suo viaggio è riuscire a incassare l’eredità paterna vincolata al fatto che Gigi possa dimostrare di avere avuto dei figli. Per questo Alessandro dovrà spacciare Giacomo per il figlio dell’amico.
L’ultima pellicola di Antonello Grimaldi, regista noto per aver esplorato diversi generi, dalla commedia al dramma passando per il serial televisivo in prima serata, si pone esattamente a metà strada fra la commedia, il dramma e un noir a tinte leggerissime, con un’eredità da incassare e i bilanci di una vita trascorsa nella routine quotidiana. Il romano Alessandro Roja e il Tarantino Riondino si spartiscono il ruolo dei protagonisti nella parte di una coppia di vecchi amici sin dai tempi della scuola e che dopo molti anni si ritrovano nel più inusuale dei contesti, ai due s’aggiunge Libero De Rienzo, cognato ingombrante e dal presente famigliare e professionale decisamente deludente e che per una volta non sa colpire con la sua innata comicità. Nel complesso per quanto si sorrida e si rimanga catturati da una storia che viaggia a due velocità, da un lato una vita e i bilanci provenienti dal passato, e dall’altro la caccia a un’eredità difficile da incassare, rimane proprio l’incertezza di genere a rendere la pellicola un pot pourri difficile da classificare e da comprendere fino in fondo. Un peccato per via di un bel cast mal impiegato incapace di smuovere lo sguardo dello spettatore anche più volenteroso.
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sibilla galiano
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lunedì 12 ottobre 2020
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il film resta in piedi grazie agli attori
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Film leggero, lo si guarda senza aspettarsi troppo. Risulta carino però... Insomma, lo consiglierei più che altro per gli attori.
A mio parere, infatti, è la regia e il montaggio che non riescono al meglio, perché l'idea sarebbe anche graziosa, tolte le parti troppo sessiste, però alcuni passaggi andrebbero raccontati meglio, per non risultare così inverosimili.
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Film leggero, lo si guarda senza aspettarsi troppo. Risulta carino però... Insomma, lo consiglierei più che altro per gli attori.
A mio parere, infatti, è la regia e il montaggio che non riescono al meglio, perché l'idea sarebbe anche graziosa, tolte le parti troppo sessiste, però alcuni passaggi andrebbero raccontati meglio, per non risultare così inverosimili.
Michele Riondino è sempre tanto bravo, in film d'autore e in pellicole di registi emergenti, in TV, al Cinema e a Teatro è una certezza. Ha una bellezza rude, ma con gli occhiali e i ricci convince come bravo ragazzo e va bene per il Cinema Commedia. Libero De Rienzo riesce a rendere particolare ogni personaggio a cui dà vita, ha peraltro una venatura comica che lo rende un perfetto caratterista, ma in questa pellicola non gli viene data la giusta opportunità per venir fuori.
Io non mi sono annoiata, ma poteva dare molto di più questo film.
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sibilla galiano
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martedì 22 settembre 2020
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traballa, ma la bravura degli attori lo regge
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Film leggero, lo si guarda senza aspettarsi troppo. Ruslta carino però: lo consiglierei, più che altro per gli attori.
A mio parere, infatti, è la regia e il montaggio che non riescono al meglio. Alcuni passaggi andrebbero raccontati meglio per non risultare così inverosimili.
Michele Riondino è sempre tanto bravo qualsiasi cosa interpreti. Libero De Rienzo riesce a rendere particolare ogni personaggio a cui dà vita, anche se in questa pellicola non gli viene data la giusta opportunità per venir fuori.
Il finale è prevedibile... fino a un certo punto. Io non mi sono annoiata.
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vepra81
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lunedì 30 marzo 2020
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commedia scoppiettante
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Una commedia italiana recitata in italiano e non in meridionale. Trama fluida e ben argomentata. Regia accurata con una buona ricerca sulle inquadrature. Poche canzoni e tanta recitazione.
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sabato 22 febbraio 2020
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madre de dios
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Non sono mai stato un maschio alfa. Ho sempre provato fastidio di fronte ai cliché maschilisti e di genere. E per di più sonotendenzialmente per il film d'essai. Ma il commento di Ilaria Ravarino è fuori dal mondo e frutto di un rancore che è molto più di genere che non gli stereotipi che lei descrive.
Film leggero, divertente, senza alcuna pretesa, ma godibile.
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no_data
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sabato 11 gennaio 2020
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ma che film hai visto?
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Ma che film hai visto? Quali le scene davvero spassose o anche solo spassose? Hai visto un altro film!
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no_data
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sabato 11 gennaio 2020
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lizzy
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sabato 2 novembre 2019
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un pastrocchio venuto male.
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Un film inutile.
Si poteva tirar fuori qualcosa di buono dalla trama, non dico di no, ma qua tutto è stato trattato veramente in maniera troppo superficiale e raffazzonata.
Pure gli attori: Riondino sembra che reciti infastidito e la Placido pare "presa dalle bombe" (De Rienzo inguardabile e Roja intollerabile).
Marescotti non pervenuto.
I restanti invece assomigliano ai teatranti delle commedie parrocchiali di fine millennio scorso.
E' tutto inverosimile e, oltremodo, scialbo.
Meglio rivedere investire il proprio tempo libero con una buona replica che perderlo con questa brutta "prima visione"...
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samanta
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mercoledì 10 luglio 2019
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l'oggetto misterioso
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Il film appena uscito nelle sale cinematografiche ha la regia di Antonello Grimaldi che ha un curriculum prevalentemente di regia televisiva, l'ultimo suo film cinematografico (L'età dell'oro), risale al 2008.
La trama, racconta una vicenda che riguarda 3 amici dal tempo del liceo ormai ultraquarantenni: Alessandro, medico, vedovo con un figlio di 18 anni (Michele Riondino attore TV Il giovane Montalbano e cinematografico spesso in ruoli non di protagonista principale) viene interpellato dal suo amico Gigi (Alessandro Roja, Ma cosa ci dice il cervello), che facendo presente che sta per morire gli chiede di raggiungerlo subito in Brasile per un motivo segreto.
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Il film appena uscito nelle sale cinematografiche ha la regia di Antonello Grimaldi che ha un curriculum prevalentemente di regia televisiva, l'ultimo suo film cinematografico (L'età dell'oro), risale al 2008.
La trama, racconta una vicenda che riguarda 3 amici dal tempo del liceo ormai ultraquarantenni: Alessandro, medico, vedovo con un figlio di 18 anni (Michele Riondino attore TV Il giovane Montalbano e cinematografico spesso in ruoli non di protagonista principale) viene interpellato dal suo amico Gigi (Alessandro Roja, Ma cosa ci dice il cervello), che facendo presente che sta per morire gli chiede di raggiungerlo subito in Brasile per un motivo segreto. Il motivo è sostanzialmente una truffa, il padre gli ha lasciato in Svizzera la somma di 3 milioni di euro, alla condizione che abbia un figlio, Gigi propone all'amico di spacciare il figlio Giacomo come suo figlio naturale avuto da una relazione (mai avvenuta) con la sua moglie defunta. Alessandro in un primo momento rifiuta e Gigi muore o almeno viene dato per morto, ma poi, dopo che scopre che Gigi non era morto, cede alle sue insistenze e acconsente. Segue tutto un alternarsi di vicende in cui sono coinvolti in primo pianto l'altro amico Leo (Libero De Rienzo) e il perfido Notaio svizzero Brenner (Ivano Marescotti), Alessandro durante lo sviluppo della storia s'innamora di Bianca (Violante Placido), il finale a sorpresa conferma che spesso il crimine giova.
Penso che sia difficile raccontare la trama per intero, perché la storia oltre ad essere confusa, e con lacune e salti logici (ad esempio chi c'era nella bara che doveva contenere Gigi?) appare non convincente, il problema concerne in che genere sia da collocare il film: non è una commedia brillante o comica anche se ci sono spunti in tale senso perché non fa ridere e neppure sorridere, è un oggetto misterioso; come giallo appare privo di tensione, siamo in un'atmosfera di calma piatta (forse omaggio alla Flat Tax) non certo di suspence, non c'è uno scorrere di scene avvincenti, si arriva al finale (con colpo di scena) con rassegnazione in una pellicola di non lunga durata (meno di un'ora e mezzo), insomma appare come un oggetto misterioso.
Certamente non collabora l'interpretazione degli attori, si ha la sensazione che la direzione li abbia lasciati a se stessi, la recitazione è mediocre, i personaggi troppo inverosimili, anche Violante Placido esprime. una recitazione ingessata e sussiegosa, se la si confronta con la sua recitazione in Modalità aereo si scopre che è identica per 2 personaggi molto diversi. In conclusione una trama che poteva diventare interessante si è invece risolta in una pellicola modesta.
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