vpervero
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martedì 2 agosto 2016
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una bella e coraggiosa sorpresa da hollywood
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In attesa di "La Resurrezione" di Mel Gibson, la versione di Kevin Reynolds è di fatto un remake del film L'inchiesta del 1986 e della successiva versione televisiva di Giulio Base del 2006.
Il film prodotto da Columbia e Sony vanta oltre agli ottimi interpreti (tra cui il redivivo Joseph Fiennes) l'ottima fotografia di Lorenzo Senatore,i costumi di Maurizio Millenotti (già candidato all'Oscar per Otello nel 1986) e le scene di Stefano Maria Ortolani. Il film con una certa dose di spettacolarità illustra il percorso di conversione del tribuno Claudio alla ricerca "di un giorno senza morte", alternando episodi evangelici ad altri funzionali alla storia.Lo stile adottato dal regista ed il realismo di alcune scene (soprattutto nel rappresentare i corpi dei giustiziati nelle fosse comuni e degli uomini uccisi in battaglia) ben contrasta e fa risaltare la bellezza dell'evento centrale della fede cristiana, la resurrezione di Gesù Cristo.
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In attesa di "La Resurrezione" di Mel Gibson, la versione di Kevin Reynolds è di fatto un remake del film L'inchiesta del 1986 e della successiva versione televisiva di Giulio Base del 2006.
Il film prodotto da Columbia e Sony vanta oltre agli ottimi interpreti (tra cui il redivivo Joseph Fiennes) l'ottima fotografia di Lorenzo Senatore,i costumi di Maurizio Millenotti (già candidato all'Oscar per Otello nel 1986) e le scene di Stefano Maria Ortolani. Il film con una certa dose di spettacolarità illustra il percorso di conversione del tribuno Claudio alla ricerca "di un giorno senza morte", alternando episodi evangelici ad altri funzionali alla storia.Lo stile adottato dal regista ed il realismo di alcune scene (soprattutto nel rappresentare i corpi dei giustiziati nelle fosse comuni e degli uomini uccisi in battaglia) ben contrasta e fa risaltare la bellezza dell'evento centrale della fede cristiana, la resurrezione di Gesù Cristo.
Il film è davvero una bella sorpresa rispetto alle tematiche consuete alle produzioni hollywoodiane degli ultimi tempi!
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elgatoloco
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mercoledì 30 novembre 2016
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il tema impedisce una narrazione più fluida
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Il tema religioso cristiano, per come ha influenzato, volendo/non volendo, la nostra cultura, al di là del fatto che autori /registi/interpreti siano credenti o agnostici o anche atei, è troppo"condizionante", per permettere una narrazione fluida e priva di sviluppi "impropri": lo si vede in questo"Risen"di Kevin Reynolds, tecnicamente ben realizzato, ma disuguale nella narrazione, con un inizio"militare", uno sviluppo da inchiesta, condotta dal tribuno militare Clavio, una conclusione(ma anche un subfinale)di tipo sostanzialmente apologetico, nella quale il tribuno in questione si converte sic et simpliciter alla nuova fede-a parte l'"improprietà"storica rispetto ai Vangeli, anche apocrifi, dove non sono i"grandi"a convertirsi, ma gli"umili", c'è da sottolineare un altro elemento, per cui appunto, un finale apologetico contrasta totalmente con la volontà di ricerca(non ho visto"L'inchiesta"di Damiani, film opportunamente citato nella recensione"ufficiale", ma ne ho letto, apprendendo che là la volontà di condurre, appunto, un'inchiesta, rimanga coerente a se stessa, né avrebbe potuto essere diversamente, vista la"laicità totale"di un soggettista come Ennio Flaiano.
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Il tema religioso cristiano, per come ha influenzato, volendo/non volendo, la nostra cultura, al di là del fatto che autori /registi/interpreti siano credenti o agnostici o anche atei, è troppo"condizionante", per permettere una narrazione fluida e priva di sviluppi "impropri": lo si vede in questo"Risen"di Kevin Reynolds, tecnicamente ben realizzato, ma disuguale nella narrazione, con un inizio"militare", uno sviluppo da inchiesta, condotta dal tribuno militare Clavio, una conclusione(ma anche un subfinale)di tipo sostanzialmente apologetico, nella quale il tribuno in questione si converte sic et simpliciter alla nuova fede-a parte l'"improprietà"storica rispetto ai Vangeli, anche apocrifi, dove non sono i"grandi"a convertirsi, ma gli"umili", c'è da sottolineare un altro elemento, per cui appunto, un finale apologetico contrasta totalmente con la volontà di ricerca(non ho visto"L'inchiesta"di Damiani, film opportunamente citato nella recensione"ufficiale", ma ne ho letto, apprendendo che là la volontà di condurre, appunto, un'inchiesta, rimanga coerente a se stessa, né avrebbe potuto essere diversamente, vista la"laicità totale"di un soggettista come Ennio Flaiano...)che il fim si era proposto. Colori a tratti anche"scintillanti"contrastano ancora una volta con l'intenzione di fondo, che avrebbe voluto/dovuto essere più"sobria", ispirata, appunto, alla ricerca. Lungi dal ridurre la figura di Cristo a"mito", si sarebbe potuto problematizzare il tema, il che invece si è perso, come ho cercato di dimostrare, in corso d'opera. Musiche non sempre adeguate, interpreti validi, ma, per es., nella figura di Pietro, troppo"carichi", con un entusiasmo e una verve che non sarebbe minimamente coerente con quanto ci si era proposti. Tutto sommato, forse, da un lato erano "migliori"(perché più coerenti) film come quelli apologetici e , dall'altro lato, i film à la"L'ultima tentazione di Cristo", ossia i film che volevano rappresentare una sorta di"dark side", di "verità nascoste", mentre qui siamo in una specie di"No-an's land"abbastanza improprio, per non dire, più volgarmente, che l'opera non è"né carne né pesce"... El Gato
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domenico maria
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domenica 20 marzo 2016
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"c'eri tu?"(la tunica 1953)l'inchiesta impossibile
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Pellicola interessante sotto alcuni aspetti. Tutto incentrato sulle ultimissime pagine dei vangeli,agganciando frammenti degli atti degli apostoli. Probabilmente il primo tempo è la parte migliore,perchè, nonostante alcune inevitabili suggestioni da "gladiatore"(di fatto per gli angloamericani il gigante della rinascita del peplum, il riferimento e l'Anno Zero del Neocolossal!), il tono da indagine regge piuttosto bene. Abbiamo un Ponzio Pilato certo meno disorientato del bravo Manfredi(Secondo Ponzio Pilato),forse meno cinicamente inquisitorio di Rod Steiger nello sceneggiato di Zeffirelli,comunque reso cosciente delle potenzialità di questo Jeshua anche sulla croce o forse ancora più pericoloso dopo, da morto.
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Pellicola interessante sotto alcuni aspetti. Tutto incentrato sulle ultimissime pagine dei vangeli,agganciando frammenti degli atti degli apostoli. Probabilmente il primo tempo è la parte migliore,perchè, nonostante alcune inevitabili suggestioni da "gladiatore"(di fatto per gli angloamericani il gigante della rinascita del peplum, il riferimento e l'Anno Zero del Neocolossal!), il tono da indagine regge piuttosto bene. Abbiamo un Ponzio Pilato certo meno disorientato del bravo Manfredi(Secondo Ponzio Pilato),forse meno cinicamente inquisitorio di Rod Steiger nello sceneggiato di Zeffirelli,comunque reso cosciente delle potenzialità di questo Jeshua anche sulla croce o forse ancora più pericoloso dopo, da morto.Viene ben resa la sua ossessione di ritrovare il cadavere, come l'accanimento del Tribuno Clavio. E' vero che il Sinedrio, nella persona di Caifa è presentato con toni pessimi,odiosi;nessuna incertezza,nessun rovello,nessun conflitto interno;della serie "pura perfidia", addirittura il fastidio fisico di essere avvicinato da questa gente incomprensibile e quindi ripugnante(E' anche vero che Pilato, quando lancia l'anatema del sangue dell'innocente,pare davvero un profeta,vedendo quello che accadrà di gravissimo nel 66 e di catastrofico nel 70 con Tito e Vespasiano, fino al colpo di grazia di Masada prima e Adriano poi con Aelia Capitolina sulle polveri di Gerusalemme).Nel Secondo tempo in effetti ci sono alcuni segni di fiacca e di minor convinzione.Certo, bisogna uscire dall'empasse del post mortem;l'idea del tribuno che riesce ad agganciare tramite la Maddalena il gruppo degli apostoli, e che progressivamente si interroga fino ad ammettere di non essere più lo stesso uomo, il suo cammino di crisi, sulla carta sarebbe onesta e interessante ma la realizzazione è a singhiozzo e i contatti con il resuscitato Jeshua poco convincenti. La mia convinzione è che intorno a questo specifico argomento non esiste alcuna pellicola di riferimento assoluto, e neanche di livello elevato, ma spezzoni, anche molto interessanti da vari films. O per una carenza di vera fede da un lato; o dall'altro per una volontà di ricostruire magari storicamente bene,una grandissima storia con un potentissimo finale...e un seguito immediato forse davvero impossibile a ricostruirsi(il lavoro folle del mosaico esploso e del quale restano i pezzi nei vangeli che, per aperta ammissione di chi scrive, sono solo pezzettini scelti dal narratore sulla base di ricordi di sopravvissuti;ricordi, nel migliore dei casi, di 30/40 anni dopo, se non in Giovanni, addirittura 50/60).Una scommessa completamente aperta, perchè finora vinta da nessuno.
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luigi chierico
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giovedì 8 dicembre 2016
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interessante
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Ancora un film sulla vita, morte e resurrezione di Gesù mentre non ricordo che ce ne sia qualcuno sulla vita e la morte di Maometto, Budda e Confucio i cui corpi si sa dove siano conservati mentre del Cristo non si è mai trovata traccia. Il film ricostruisce quei momenti drammatici di circa 2000 anni fa che hanno segnato la storia. Un evento a cui non si è data razionale spiegazione condotta sullo schermo molto bene con cura e interrogativi ancor oggi irrisolti. Cristo fu crocifisso e su questo processo e sull’esecuzione non ci sono dubbi, la Resurrezione rimane una Verità affidata alla Fede e al dicitur dei suoi 12 apostoli divenuti oggi oltre un miliardo di credenti.
Il bravo regista Kevin Reynolds ha affrontato il dilemma in maniera seria riportandoci all’epoca dei fatti, sebbene con un realismo che non lascia spazio all’immaginazione.
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Ancora un film sulla vita, morte e resurrezione di Gesù mentre non ricordo che ce ne sia qualcuno sulla vita e la morte di Maometto, Budda e Confucio i cui corpi si sa dove siano conservati mentre del Cristo non si è mai trovata traccia. Il film ricostruisce quei momenti drammatici di circa 2000 anni fa che hanno segnato la storia. Un evento a cui non si è data razionale spiegazione condotta sullo schermo molto bene con cura e interrogativi ancor oggi irrisolti. Cristo fu crocifisso e su questo processo e sull’esecuzione non ci sono dubbi, la Resurrezione rimane una Verità affidata alla Fede e al dicitur dei suoi 12 apostoli divenuti oggi oltre un miliardo di credenti.
Il bravo regista Kevin Reynolds ha affrontato il dilemma in maniera seria riportandoci all’epoca dei fatti, sebbene con un realismo che non lascia spazio all’immaginazione. Il volto di Gesù è quello di Cliff Curtis, non è solo luce, le sue apparizioni sono umane come umane lo furono secondo i vangeli; apparve a Tommaso con le sue ferite ai polsi ed al costato. Sé è vero che in genere per rispetto e devozione non si fa interpretare la parte di Gesù, bene ha fatto invece il regista a darcene un’immagine, come ha fatto Mel Gibson nel suo famoso film “La passione di Cristo” affidando il volto ai al bravissimo James Caviezel. Non v’è dubbio che all’epoca tutti siano stati interessati a ritrovare il corpo del Crocifisso : i suoi seguaci per dargli degna sepoltura ,qualora non avessero sostenuto d’averlo rivisto dopo essere stato sepolto e sorvegliato dai soldati romani, i sacerdoti del Sinedrio che lo avevano voluto morto perché metteva a rischio il loro potere temporale e spirituale, il suo non ritrovamento testimoniava la sua professata promesso”il terzo giorno resusciterò”, infine i romani a cui il corpo martoriato del Crocifisso era stato affidato, costituendo una minaccia anche per Roma. La visione del film riporta alla luce tutto ciò lasciando ancora allo spettatore credente la visione della sua ascesa, e lasciando che il tribuno Clavio, il suo maggiore persecutore, interpretato bene da Joseph Fiennes, si convertisse.
Buona la fotografia, la ricostruzione dei luoghi, la sceneggiatura. In definitiva un film apprezzabile che si vede volentieri, sebbene riservato ad un pubblico scelto e ridotto.chibar22libero.it
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[+] gli ignorati film su profeti di altre religioni
(di sessantasette)
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diabolik0
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martedì 18 aprile 2017
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dignitoso
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Prodotto dignitoso ma certamente non originale.Su Gesù e la sua storia, ne sono stati fatti tanti di film, ma questo non è uno dei migliori.Andando a memoria direi che il più brutale, ma anche il più verosimile e meglio realizzato è "la "Passione di Cristo" di Gibson,in questo film ,invece c'è un personaggio immaginario,Claudio, che nelle intenzioni della regia dovrebbe essere il valore aggiunto e incarnarare tutti i dubbi dei miscredenti,tuttavia il tribuno sul piano psicologico è appena abbozzato e il dubbio sulla resurrezione e quindi sull'esistenza di Dio, non viene sviscerato sufficientemente e studiato con la dovuta attenzione, scontentando sia i credenti che gli atei.
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Prodotto dignitoso ma certamente non originale.Su Gesù e la sua storia, ne sono stati fatti tanti di film, ma questo non è uno dei migliori.Andando a memoria direi che il più brutale, ma anche il più verosimile e meglio realizzato è "la "Passione di Cristo" di Gibson,in questo film ,invece c'è un personaggio immaginario,Claudio, che nelle intenzioni della regia dovrebbe essere il valore aggiunto e incarnarare tutti i dubbi dei miscredenti,tuttavia il tribuno sul piano psicologico è appena abbozzato e il dubbio sulla resurrezione e quindi sull'esistenza di Dio, non viene sviscerato sufficientemente e studiato con la dovuta attenzione, scontentando sia i credenti che gli atei.,la figura del Cristo è affidata ad un attore svogliato e poco incisivo, che non ha il carisma che si conviene ad un personaggio dalla valenza e dallo spessore cosi ampio e così importante, da aver segnato il destino dell'umanità.Insomma si poteva fare di meglio
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gufetta76
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sabato 22 aprile 2017
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una resurrezione da far west
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Una regia buona e pulita con un 'ottima fotografia. Bravi gli attori Jhosef Finnes è migliorato tantissimo. Per quanto riguarda la storia, purtroppo un tema così importante è trattato in maniera sbrigativo e superficiale a prescindere dal fatto che si è credenti o meno. Qualche episodio degli Atti è stato anche citato ma un po' la storia in sé viene vanificata. Inoltre gli americani non possono proprio resistere a scene tipo far West o ai litri di sangue tipo gladiatore. Ci sono tante buone idee ma il film non arriva né coinvolge.
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barbyrosemarie
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lunedì 1 maggio 2017
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quell'incontro è stupore e pace per clavio
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Il film vuole parlare, attraverso Clavio, ad ognuno di noi, dell'incontro personale di stupore nel nostro vissuto, con la realtà"Gesù"che ci cambia dentro.
Ben strutturato il personaggio di fantasia, Clavio, il Tribuno agli ordini di Tiberio, che giunto in Giudea, vuole accertarsi di “quel tale” Yeshua, appare tenace alla ricerca e spiegazione di ciò che è successo: la Resurrezione di Yeshua, rimane incredulo, ma va a fondo e quando vede e scopre insieme agli apostoli quel Yeshua che ha visto sulla croce…passa dallo stupore all’incontro con Gesù che si fa intimo in lui e intraprende un altro cammino.
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Il film vuole parlare, attraverso Clavio, ad ognuno di noi, dell'incontro personale di stupore nel nostro vissuto, con la realtà"Gesù"che ci cambia dentro.
Ben strutturato il personaggio di fantasia, Clavio, il Tribuno agli ordini di Tiberio, che giunto in Giudea, vuole accertarsi di “quel tale” Yeshua, appare tenace alla ricerca e spiegazione di ciò che è successo: la Resurrezione di Yeshua, rimane incredulo, ma va a fondo e quando vede e scopre insieme agli apostoli quel Yeshua che ha visto sulla croce…passa dallo stupore all’incontro con Gesù che si fa intimo in lui e intraprende un altro cammino.
In fondo quel Clavio è ognuno di noi alla ricerca di testimonianze e di segni della fede in Gesù e quando percepiamo nel nostro intimo, attraverso le esperienze del nostro vissuto, l’incontro con Lui, allora in noi qualcosa cambia.
Clavio sembra perseguire, con ambizione, la carriera di Tribuno vuole avere successo, soldi, famiglia, sicurezza e pace. Sono progetti estremamente terreni, ma quando si verifica l’incontro con Lui tutti i criteri cambiano e la pace acquisita è al di sopra di tutto.
Barbara
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elgatoloco
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mercoledì 29 novembre 2017
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risen nuova rilettura vangeli
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IN"Risen"(risorto)di Kevin Reynolds, da lui stesso scritto con Paul Aiello, l'antica querelle sulla messa in scena filmica, televisiva, altro, della storia di Gesù(qui solo morte e resurrezione, anche il processo viene"bypassato", solo citato). Ora, il problema si pone ab imo: nei quattro Vangeli canonici troviamo comunque della differenze nel"récit"(narrazione)della vita di Cristo, altro ancora si trova nell'"Apocalisse"o meglio "Rivelazione""attribuita a Giovanni, quarto evangelista, ancora diversi sono i vangeli apocrifi e quelli gnostici, le fonti paoline e altre, dunque...il quadro è complesso. Qui, Flavio, tribuno militare romano, è incaricato da Pilato dietro ordine dell'imperatore, di ricostruire la vicenda, ma Flavio.
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IN"Risen"(risorto)di Kevin Reynolds, da lui stesso scritto con Paul Aiello, l'antica querelle sulla messa in scena filmica, televisiva, altro, della storia di Gesù(qui solo morte e resurrezione, anche il processo viene"bypassato", solo citato). Ora, il problema si pone ab imo: nei quattro Vangeli canonici troviamo comunque della differenze nel"récit"(narrazione)della vita di Cristo, altro ancora si trova nell'"Apocalisse"o meglio "Rivelazione""attribuita a Giovanni, quarto evangelista, ancora diversi sono i vangeli apocrifi e quelli gnostici, le fonti paoline e altre, dunque...il quadro è complesso. Qui, Flavio, tribuno militare romano, è incaricato da Pilato dietro ordine dell'imperatore, di ricostruire la vicenda, ma Flavio...vi si perde, arrivando quasi(quasi, però, no n del tutto)al punto di convertirsi. Siamo lontani dalla retorica à la"Ben Hur", dalla sua apologetica spinta-qui siamo tra lo scetticismo, comunque, del pagano imperialista romano e la storia della salvezza, con resurrezione esibita(non corpo trasfigurato di Geesù, ma propo vero sangue e vera carne, anche perché i"gringos"amano comunque la corporeità, ma ancora di più la chiarezza esplicativa),. che qui è assicurata(fin troppo, viene da dire, ma questo è argomento intellettuale europeo, non da States...). Molto chiara la scelta di situazioni e luoghi(Spagna, Malta, non a caso, i luoghi dove si sono girate quasi tutte le scene), di interpreti etc., con decisa assenza(no, non proprio assenza, ma scarsa presenza) di donne, con l'accezione di Maria madre di Gesù, e di poche altre donne)per misoginia?No, pensiamo di no-con un Joseph Fiennies che fa il ruolo del"buscador"-tribuno, di Cliff Curtis quale Yeshua(Gesù), di Peter Firth come Pilato. Bravi interpreti, film risucito , se consideriamo i limiti del tutto, che il film comuqnue si proponeva e riconosceva, diremo così,a priori...Ogni film di carattere"sacro"ha problemi a confrontarsi con gli altri, con i precedenti e in genere rimane dietro ai modelli presenti nei Vangeli e negli altri testi citati, ma... El Gato
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