gianniabbiate
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sabato 31 marzo 2018
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un film dal ritmo incredibile
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Una storia piena di colpi di scena e senza sosta!!!
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chiarella
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mercoledì 25 ottobre 2017
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film ridicolo
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Il titolo esprime il tempo di permanenza che ha avuto nelle sale? Peccato per attori come Roja, Fresi e Inaudi, sembre bravi e caduti nella trappola. Gli altri protagonisti in linea con il livello del film, mediocre
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loscrivanofiorentino
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lunedì 8 maggio 2017
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a stento per il week end
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Se qualcuno mi chiedesse di spiegare trama e contenuti e magari fare un riassunto di quanto visto,andrei in palese difficoltà.
La sceneggiatura dunque non è il punto di forza della pellicola che si muove tra commedia pura e "storiacce di quartiere" in maniera alquanto approssimativa.
Ad un certo punto tutti vogliono una valigetta piena di soldi e non si capisce più nulla.
Nella confusione generale, il regista si affida al Cast al pari dell'inerme spettatore.
E qui forse c'è un piccolo salto di qualità.
Infatti quasi tutti gli attori principali fanno simpatia e sinceramente credo che abbiano fatto il possibile per salvare il salvabile.
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Se qualcuno mi chiedesse di spiegare trama e contenuti e magari fare un riassunto di quanto visto,andrei in palese difficoltà.
La sceneggiatura dunque non è il punto di forza della pellicola che si muove tra commedia pura e "storiacce di quartiere" in maniera alquanto approssimativa.
Ad un certo punto tutti vogliono una valigetta piena di soldi e non si capisce più nulla.
Nella confusione generale, il regista si affida al Cast al pari dell'inerme spettatore.
E qui forse c'è un piccolo salto di qualità.
Infatti quasi tutti gli attori principali fanno simpatia e sinceramente credo che abbiano fatto il possibile per salvare il salvabile.
Due stelle solo per loro.
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donzellisimone
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giovedì 1 settembre 2016
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uno dei film più brutti che io abbia mai visto
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Non so cosa sia peggio in questo film fatto di una scenggiatura sguaiata muna regia da videoclip senza senso e da tanti attori che recitano per busta paga.
Difficilmente mi sono trovato davanti ad un altro film così turpe e senza alcun costrutto.
Il fatto che questo obbrobbrio pretenda anche di fare un ritratto generazionale è l'elemento che aggiunge anche una punta di antipatia e fastidio.
Questo film tocca davvero il fondo e ci si chiede come il sottobosco di quarantenni "un po' sballoni" di Milano e dintorni (da cui provengono probabilmente gli "autori") abbia una forma di pensiero così appiattita e qualunquista.
Oggi con la diffusione del digitale la "settima arte" finisce in mano anche a "dogs&pigs" e cosi come i social sono in mano ai webeti anche strumentazioni cinematografiche posso andare in mano a persone che possono generare performance disastrose.
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Non so cosa sia peggio in questo film fatto di una scenggiatura sguaiata muna regia da videoclip senza senso e da tanti attori che recitano per busta paga.
Difficilmente mi sono trovato davanti ad un altro film così turpe e senza alcun costrutto.
Il fatto che questo obbrobbrio pretenda anche di fare un ritratto generazionale è l'elemento che aggiunge anche una punta di antipatia e fastidio.
Questo film tocca davvero il fondo e ci si chiede come il sottobosco di quarantenni "un po' sballoni" di Milano e dintorni (da cui provengono probabilmente gli "autori") abbia una forma di pensiero così appiattita e qualunquista.
Oggi con la diffusione del digitale la "settima arte" finisce in mano anche a "dogs&pigs" e cosi come i social sono in mano ai webeti anche strumentazioni cinematografiche posso andare in mano a persone che possono generare performance disastrose.
Forse la cosa peggiore sono le recensioni (sarebbe meglio chiamarli pubbliredazionali) su alcuni portali (e non sto parlando certo di Mymovies) che esprimono un giudizio positivo sul film.
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laikavideo
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giovedì 25 agosto 2016
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più trash che pulp
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Un regista italiano ma che vuole farsi chiamare Kobayashi (dovrebbe essere un personaggio de i Soliti Sospetti) mi sembrava un presagio di sventura ma leggendo alcuni segnali positivi sono convinto a guardalo su Sky. Il film nasce con l'idea di creare un racconto "picaresco" su un weekend bizzarro in cui per una serie di eventi (la valigetta da Las Vegas). Il meccanismo "stoner" ossia della commedia basata sullo sballo del protagonista (droga psicofarmaci) risulta primo molto prevedibile e condito da una serie di figure grottesche, inverosimili dipinte in modo rozzo e quasi offensivo.
La giovane prostituta che si fa pagare dal vecchio prete vestito da camariera o Stefano Fresi che truffa le persone facendo finta di essere un veggente russo sono i momenti più trash del film molto più trash di Jack La Furia.
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Un regista italiano ma che vuole farsi chiamare Kobayashi (dovrebbe essere un personaggio de i Soliti Sospetti) mi sembrava un presagio di sventura ma leggendo alcuni segnali positivi sono convinto a guardalo su Sky. Il film nasce con l'idea di creare un racconto "picaresco" su un weekend bizzarro in cui per una serie di eventi (la valigetta da Las Vegas). Il meccanismo "stoner" ossia della commedia basata sullo sballo del protagonista (droga psicofarmaci) risulta primo molto prevedibile e condito da una serie di figure grottesche, inverosimili dipinte in modo rozzo e quasi offensivo.
La giovane prostituta che si fa pagare dal vecchio prete vestito da camariera o Stefano Fresi che truffa le persone facendo finta di essere un veggente russo sono i momenti più trash del film molto più trash di Jack La Furia.
Secondo me vengono sfoggiate anche prestazioni recitative non certo indimenticabili forse perchè nesssuno ci credeva veramente, forse perchè si vedono milanesi con l'accento romano, forse perchè viene liberata la naturale antipatia di alcuni "caratteristi". L'unica nota positiva è una colonna originale orecchiabile mentre lo slapstick / videoclip style scade nel un già visto colossale qui usato in modo completamente immotivato e anzi per coprire il vuoto pneumatico concettuale del film un po' come un'immagine colorata viene usata per attirare i consumatori in un centro commerciale.
Il riferimento di benchmark del film non è "Paura e Delirio a Las Vegas" bensi "Smetto quando voglio": anche se probabilmente il soggetto è diverso credo che gli autori abbiamo detto lo mandiamo fuori come uno "Smetto Quando Voglio" milanese o qualcosa del genere. Insensato ogni riferimento al pulp e Tarantino.
Il film si conclude con l'arresto dei cattivi ed il protagonista che sopravvisuto può sognare uccidere i suoi colleghi di ufficio e pubblicare il suo libro. Mah....
Citando il Nanni Moretti di Caro Diario "per alcune ore vago per la città cercando di capire chi aveva parlato bene di questo film" e direi "puro pus underground".
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rivista
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martedì 23 agosto 2016
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un film assurdo e senza senso
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Un film oltre che una rappresentazione per immagini è la rielaborazione di una visione del mondo. Ci si chiede quale visione del mondo possa avere chi pensa e realizza un lavoro del genere. Di certo una visione piccolo-borghese ma veramente molto piccolo (e represso) che da un lato ha una rappresentazione assurda del mondo del lavoro (lavoro=noia) dall'altro pensa che il mondo della criminalità sia un caleidoscopio di personaggi bizzarri, comici e divertenti.
Di certo chi realizza un film del genere non sa quasi nulla della vita, delle emozioni o quantomeno ha imparato la complessità delle emozioni umane leggendo i libri di "barzellette zozze". Non c'è una minima capacità di empatia con una serie di personaggi assurdi che non esprimono altro che una volgarità senza limiti.
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Un film oltre che una rappresentazione per immagini è la rielaborazione di una visione del mondo. Ci si chiede quale visione del mondo possa avere chi pensa e realizza un lavoro del genere. Di certo una visione piccolo-borghese ma veramente molto piccolo (e represso) che da un lato ha una rappresentazione assurda del mondo del lavoro (lavoro=noia) dall'altro pensa che il mondo della criminalità sia un caleidoscopio di personaggi bizzarri, comici e divertenti.
Di certo chi realizza un film del genere non sa quasi nulla della vita, delle emozioni o quantomeno ha imparato la complessità delle emozioni umane leggendo i libri di "barzellette zozze". Non c'è una minima capacità di empatia con una serie di personaggi assurdi che non esprimono altro che una volgarità senza limiti. Non so quale sia la parte peggiore e in un certo senso "da censurare" nel senso "che non si può guardare". E non parliamo dello sventolamento moralistico di un paio di tette e sacchi di farina al posto di cocaina. Ma forse c'è una cosa che rasenta il fastidio oltre il limite della tolleranza e di decenza: l'utilizzo degli anziani come dei pirla da truffare o come "pervertiti sessuali" come l'assurdo prete che paga la giovane prostituta per fare da "cameriera".
Nota autobiografica: Il personaggio più simpatico è il capoufficio che per avere detto una cosa ovvia che in un "agenzia di pubblicità bisogna fare gli spot" viene rappresentato come un mostro sadico quindi punto con il meccanismo del contrappasso penetrato con lo stapon dalla prostituta, malmenato dal suo dipendente frustrato e poi ucciso nel sogno surreale finale.
In una finzione artefatta e prevedibile che vuole provocare "riso" o "azione" si toccano livelli di cattivo gusto stellari.
Tecnicamente si vede uno stile che viene dal mondo degli spot e del videoclip ed sono perciò chiare le "note autobiografiche".
Per tutte queste ragioni è un film lascia un profondo senso di tristezza.
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fight_club
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lunedì 15 agosto 2016
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ritenta, sarai più fortunato...
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Non basta fare un film per definirsi attori e tantomeno registi...
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aristoteles
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sabato 6 agosto 2016
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la valigetta dei desideri
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I personaggi fanno simpatia,su tutti Ferruccio,ed in fondo il ritmo frenetico e senza sosta fa in modo di non annoiarsi.
Piuttosto che buoni o cattivi ci ritroviamo con una serie di personaggi sconclusionati,non credibili,ma tutto sommato godibili con ironia.
Anche perché il cast sfoggia sufficienti interpretazioni.
La sceneggiatura è a dir poco confusionaria e scivola frequentemente nel surreale.
Un atipico Weekend milanese con tanto di ribellione a pistole ad acqua e ketchup.
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renatomaz
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sabato 30 luglio 2016
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che disastro
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Un polpettone di stili e di colpi di scena ammuffiti. Tutto é già visto è piazzato con compiacimento ma senza successo. Solo un velo pietoso e l'oblio potrà salvare questo film parrocchiale.
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flyanto
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venerdì 15 luglio 2016
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cinque individui e una valigetta
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Commedia surreale "Solo per il Weekend" racconta tutto quello che succede nella durata, appunto, di un unico weekend, a cinque personaggi alle prese con dei malavitosi in una città di Milano completamente evanescente e per lo più notturna. I cinque personaggi in questione vivono molte avventure, alcune anche pericolose, al fine di recuperare una valigetta piena di soldi in mano ad un tizio di colore proveniente dalla città di Las Vegas. E tra bische clandestine, strade deserte ed individui assai improbabili e con gusti ed atteggiamenti particolari, si snoda l'intera vicenda che ovviamente si risolverà pienamente ed a buon fine.
La trama, alquanto irreale ed esasperata, costituisce però il "motore" di questa pellicola dove non è tanto importante la verisimiglianza bensì la tipologia dei personaggi assurdi ed ognuno con caratteristiche proprie particolari.
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Commedia surreale "Solo per il Weekend" racconta tutto quello che succede nella durata, appunto, di un unico weekend, a cinque personaggi alle prese con dei malavitosi in una città di Milano completamente evanescente e per lo più notturna. I cinque personaggi in questione vivono molte avventure, alcune anche pericolose, al fine di recuperare una valigetta piena di soldi in mano ad un tizio di colore proveniente dalla città di Las Vegas. E tra bische clandestine, strade deserte ed individui assai improbabili e con gusti ed atteggiamenti particolari, si snoda l'intera vicenda che ovviamente si risolverà pienamente ed a buon fine.
La trama, alquanto irreale ed esasperata, costituisce però il "motore" di questa pellicola dove non è tanto importante la verisimiglianza bensì la tipologia dei personaggi assurdi ed ognuno con caratteristiche proprie particolari. Su tutti spicca Stefano Fresi che già si era distinto nel precedente film "Smetto quando Voglio" e che già per fattezze fisiche desta simpatia e complicità, ma anche tutti gli altri (Francesca Inaudi, Alessandro Roja, Matilde Gioli, ecc...) non si dimostrano da meno ed, anzi, interagendo tra loro in armonia ben si amalgamano, calandosi perfettamente nel contesto del film. Divertente, pur non un capolavoro, risulta vedibile per circa novanta minuti di svago estivo.
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