Questa pellicola, da fan di Dylan Dog, non mi è piaciuto. Certo, ci sono spunti interessanti, la regia e il livello tecnico generale ( recitazione del protagonista, Valerio di Benedetto a parte) sono molto buoni, nonostante lo scarso budget dei creatori, Claudio Di Biagio (regia) e Luca Vecchi( sceneggiatura). Le atmosfere sono abbastanza buone, anche se poco somiglianti al grigiore di londra dei fumetti, ma la scelta della musica è completamente sbagliata: nei fumetti di Dylan la musica è una componente importante e viene prediletta la classica o l'heavy metal rispetto all'elettronica. Il problema pricipale sta nella sceneggiatura. La storia è debole, noisa e trascinata e il personaggio è stato stravolto. Dylan è un sognatore, un idealista, un romantico, un personaggio poetico e a tratti malinconico, quello proposto nella pellicola è molto più distaccato, cinico e freddo, e fa delle cose che Dylan non farebbe mai: per esempio non si metterebbe mai con due ragazze contemporaneamente, è un romantico, non un casanova; non non metterebbe mai una vita in pericolo per arrivare alla verità come accaduto da madame Trelkovski; e soprattutto è un abitudinario, non lascerebbe MAI il clarinetto per suonare sweet child su guitar hero, quella scena è a dir poco imbarazzante. Certo, rispetto a al film americano o ad altri film italiani ( che siano "del web" o meno) è oro, ma non è comunque un lavoro sufficiente, perché questo non è Dylan Dog. Spero che ne traggano veramente una serie come si sta vociferando, ma spero che Di Biagio si renda conto che c'è tanto da fare per migliorare: ad esempio tenere lontano Vecchi da carta e penna.
Inoltre, dalla tua recensione Raffaella Giancristofaro, si evince che non sei una lettrice: liquidare Hamlin e Madame Trelkovski, due personaggi pilastro del Dylan Dog fumetto, come collezionista e medium è una cosa che urla vendetta. Certe cose, e te lo dico senza cattiveri, lasciale a noi fan, che possiamo giudicare e confrontare il lavoro svolto con cognizione di causa.
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