dydluca
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venerdì 19 settembre 2014
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evvabbè....!!
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...sapevo benissimo a cosa andavo in contro...
...sapevo che non poteva essere il mio genere...
...ma sapevo che lo dovevo fare e vedere....
Pentito?deluso?....assolutamente no!
Film davvero bello,magari un pelo lento,e perciò ancora più triste.
E' un film doloroso,intimo e toccante.
Lo sai dalla prima scena che andrà a finire male...
Lei è davvero bravissima!!
La commozione è totale e la(le?)lacrima scende facile...
Se siete disposti a tutto questo,non perdetelo!
Evvabbè!
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il beppe nazionale
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domenica 2 novembre 2014
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don chisciotte contro il cancro?
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Il titolo originale del libro, The Fault in Our Stars, è di per sè poesia. Stelle e destino si mettono al servizio di una storia d'amore nata nella sofferenza. Non una sofferenza qualunque, ma la sofferenza di chi sa di essere condannato a morte da una malattia. E se non siete sufficientemente sensibilizzati, aggiungete il fatto che a morire dovranno essere due ragazzi nel più bel periodo della vita.
Con una posta in gioco così alta, nemmeno un amore tra teenagers può essere banale. Hazel e Augustus imparano presto a diventare complici e a occuparsi l'uno dell'altra. Cercano di vivere la vita che gli resta godendo appieno delle piccole cose, tenendo salda una bellezza che la malattia non è riuscita a distruggere negli anni.
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Il titolo originale del libro, The Fault in Our Stars, è di per sè poesia. Stelle e destino si mettono al servizio di una storia d'amore nata nella sofferenza. Non una sofferenza qualunque, ma la sofferenza di chi sa di essere condannato a morte da una malattia. E se non siete sufficientemente sensibilizzati, aggiungete il fatto che a morire dovranno essere due ragazzi nel più bel periodo della vita.
Con una posta in gioco così alta, nemmeno un amore tra teenagers può essere banale. Hazel e Augustus imparano presto a diventare complici e a occuparsi l'uno dell'altra. Cercano di vivere la vita che gli resta godendo appieno delle piccole cose, tenendo salda una bellezza che la malattia non è riuscita a distruggere negli anni. Ecco, forse Elgort e la Woodley sono un po' troppo belli per impersonare due ragazzi che combattono col cancro: non portano i segni delle cure, sono splendidamente in carne, non hanno un capello fuori posto. E se Hazel è più realista e disillusa, Augustus si presenta come un ragazzo al limite del credibile. Il suo ottimismo e la sua vitalità sembrano farsi beffe della malattia mortale, tanto che Hazel pare avere solo dei problemi di respirazione.
In Colpa delle Stelle - se escludiamo l'ultima parte - si tocca solo di profilo quel dolore nero, devastante, che accompagna genitori e figli durante il viaggio senza ritorno. E' il personaggio di Dafoe che, nelle sue poche comparse, dà un'idea di quanto possa essere lancinante questo dolore. Il film è educato, delicato e di buon gusto, tuttavia non posso non evidenziare una dose di perbenismo commerciale. D'altronde avere dei ragazzi malati, innamorati e intraprendenti realizza un topic gettonato e che fa sempre audience. Non riesco però a giustificare l'assenza di crolli emotivi, così come non giustifico l'assenza di tratti negativi in tutti i protagonisti: la psicologia di un soggetto che soffre può essere resiliente quanto si vuole, tuttavia è naturale che abbia dei cedimenti. Hazel parla di questi cedimenti quando Gus si ammala nuovamente, ma Boone non traduce queste parole in fatti.
Detto in sintesi, Boone punta tutto sugli aspetti migliori dell'essere umano che tenta di resistere come può all'inevitabile, ma facendo così perde in drammaticità e realismo. Questa grave pecca si risolleva con la bella interpretazione Woodley-Elgort, i quali dimostrano una grande versatilità. Anche la trama in sè è bella, dolce e commovente, coadiuvata da una regia sempre molto luminosa.
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enzo70
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giovedì 1 ottobre 2015
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il dolore che diventa speranza
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L’amore ai tempi del cancro, il tumore non ha colpe, è solo un incidente involontario, strano incrocio di cellule impazzite che vanno insieme alla stelle, astrologia e casualità. Un film molto tenero, questo colpa delle stelle, due diciottenni afflitti da tue tumori terminali si incontrano, si amano, si scrivono i discorsi funebri in queste strane vite in cui il domani è un’improbabilità. Il ricorso ad un facile sentimentalismo aiuta certamente il regista, le storie drammatiche fanno breccia, alla fine c’è come un bisogno di trovare nel dolore degli altri l conforto al nostro. Ma la trasposizione cinematografica del best seller di John Green piace proprio per la sua semplicità, alla fine anche da un film all’apparenza banale emergono spunti di riflessione che vanno al di là delle nostre quotidiane banalità.
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L’amore ai tempi del cancro, il tumore non ha colpe, è solo un incidente involontario, strano incrocio di cellule impazzite che vanno insieme alla stelle, astrologia e casualità. Un film molto tenero, questo colpa delle stelle, due diciottenni afflitti da tue tumori terminali si incontrano, si amano, si scrivono i discorsi funebri in queste strane vite in cui il domani è un’improbabilità. Il ricorso ad un facile sentimentalismo aiuta certamente il regista, le storie drammatiche fanno breccia, alla fine c’è come un bisogno di trovare nel dolore degli altri l conforto al nostro. Ma la trasposizione cinematografica del best seller di John Green piace proprio per la sua semplicità, alla fine anche da un film all’apparenza banale emergono spunti di riflessione che vanno al di là delle nostre quotidiane banalità. Raccontare la trama per un film come questo, il Bignami delle emozioni è difficile, e poi, alla fine la tram ve l’ho detta subito, incontrarsi, amare e morire. Che è la normalità, non lo è quando si è giovani, quando si ha il diritto di avere una vita davanti, ma la giustizia non è di questa mondo, i diritti delle eventualità. Un ben film ben interpretato dai due giovani attori e poi un po’ di tempo per fermarci a riflettere sulla grandezza della vita.
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gianleo67
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domenica 7 febbraio 2016
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dramma sentimentale da...oncologia pediatrica
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Graziosa adolescente che combatte fin da piccola con una rara forma tumorale che le ha messo fuori uso i polmoni, stringe una sincera amicizia con un ragazzo di poco più grande ed altrettanto sfortunato. Insieme condividono la passione per il romanzo di uno scrittore olandese nei cui personaggi sembrano identificarsi, fino al punto di volare ad Amsterdam per incontrarlo. Sarà per loro una cocente delusione ma anche l'occasione per rinsaldare un rapporto ancora non completamente sbocciato prima che sia troppo tardi per entrambi.
Dramma sentimentale da oncologia pediatrica o racconto di formazione coi giorni contati che sia, questo primo soggetto tratto dal best seller di John Green (l'altro, Città di Carta uscirà l'anno appresso) incipria il classico teen-movie da giovani, carini e sfortunati (Keith - 2008) infarcendolo di una inconsistente morale letteraria e propinandoci la solita 'Love Story' non andata a buon fine dal registro leggero e dall'immancabile fotogenia di musetti e messe in piega.
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Graziosa adolescente che combatte fin da piccola con una rara forma tumorale che le ha messo fuori uso i polmoni, stringe una sincera amicizia con un ragazzo di poco più grande ed altrettanto sfortunato. Insieme condividono la passione per il romanzo di uno scrittore olandese nei cui personaggi sembrano identificarsi, fino al punto di volare ad Amsterdam per incontrarlo. Sarà per loro una cocente delusione ma anche l'occasione per rinsaldare un rapporto ancora non completamente sbocciato prima che sia troppo tardi per entrambi.
Dramma sentimentale da oncologia pediatrica o racconto di formazione coi giorni contati che sia, questo primo soggetto tratto dal best seller di John Green (l'altro, Città di Carta uscirà l'anno appresso) incipria il classico teen-movie da giovani, carini e sfortunati (Keith - 2008) infarcendolo di una inconsistente morale letteraria e propinandoci la solita 'Love Story' non andata a buon fine dal registro leggero e dall'immancabile fotogenia di musetti e messe in piega. Certo il difetto sembra proprio stia nell'ispirazione di un romanzo da quattro soldi che ha tanto animato l'autore del libro quanto la sua tormentata protagonista femminile, in un gioco meta-letterario e per l'altra metà cinematografico che è decisamente in debito di ossigeno e di idee, giocando come fa sui classici temi del tempus fugit e dell'amore al tempo della malattia senza preoccuparsi troppo dell'originalità dei caratteri e di un rapporto a due che si divide tra il letto d'ospedale ed il talamo d'amore (una volta,la prima e l'ultima, sigh!). Allungare il sugo fino a sfiorare i 133 minuti quindi deve essere stata davvero un'impresa improba laddove, tra banalità di un menage adolescenziale in cerca di una ispirazione di vita, pazienti oncologici che non perdono un capello e lo stoico eroismo di un'adolescente dal destino segnato in viaggio turistico nella casa di Hanna Frank, si gioca a rimpiattino tra gli struggimenti di un tempo troppo breve e la tensione verso un infinito che poi magari si scopre essere nè unico nè così grande come potrebbe apparire a chi non frequenta il Paradosso di Cantor e la Tartaruga di Achille. Insomma la mostra delle ovvietà condita da citazioni en passant sulla filosofia matematica, per un dramma sentimentale scontato e molesto che vorrebbe movimentare il plot con il classico pretesto letterario on the road di una ricerca al senso della vita e dell'amore che è sempre stato a portata di mano, senza bisogno di sobbarcarsi un viaggio da Pittsburgh ad Amsterdam e ritorno con trolley e bombola d'ossigeno perennemente al seguito. Approfondimento, si fa per dire, solo dei due caratteri principali (Shailene Woodley e Ansel Elgort) mentre appaiono solo abbozzati gli altri, compreso l'eterno ruolo da mammina amorevole cui sembra relegata la brava Laura Dern (Wild - 2014), lo scrittore cialtrone e gigione di un irritante Willem Dafoe (4:44 Last Day on Earth - 2011) e l'amico dal cuore grande ma senza cornee di un Nat Wolff che studia da protagonista per il successivo e contiguo 'Città di Carta' dallo stesso Green. Successone agli MTV Movie Awards 2015 per un film misteriosamente acclamato dalla critica e premiato dal pubblico i cui incassi hanno letteralmente decuplicato il budget. La colpa sarà pure delle stelle ma lassù sicuramente qualcuno vi ama!
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melvin ii
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lunedì 1 settembre 2014
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okay..è una bella storia..
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Il biglietto d’acquistare per “Colpa delle stelle” è: 5)Sempre
“Colpa delle stelle” è un film de 2014 di diretto da Josh Boone, tratto dall'omonimo romanzo di John Green, scritto da Scott Neustadter, Michael H. Weber, con: Shailene Woodley, Ansel Elgort, Laura Dern, Willem Dafoe.
Il cancro è il vero flagello del nuovo millennio con l’uomo costretto ad assistere impotente alla morte dei propri cari, con gli scienziati impegnati in affannose, costose e spesso inutili ricerche.
Con il cancro non si scherza, a parte non essere me e inventarsi una storia ridicola e grottesca, eppure il cancro è anche un grande business per l’Arte in genere.
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Il biglietto d’acquistare per “Colpa delle stelle” è: 5)Sempre
“Colpa delle stelle” è un film de 2014 di diretto da Josh Boone, tratto dall'omonimo romanzo di John Green, scritto da Scott Neustadter, Michael H. Weber, con: Shailene Woodley, Ansel Elgort, Laura Dern, Willem Dafoe.
Il cancro è il vero flagello del nuovo millennio con l’uomo costretto ad assistere impotente alla morte dei propri cari, con gli scienziati impegnati in affannose, costose e spesso inutili ricerche.
Con il cancro non si scherza, a parte non essere me e inventarsi una storia ridicola e grottesca, eppure il cancro è anche un grande business per l’Arte in genere.
Il cancro fa piangere, commuovere e fa incassare tanti bei soldi.
Un personaggio di una fiction, di un film o di un libro malato di cancro attira simpatie e inchioda il pubblico a seguire le sue vicende.
Ok forse sono un po’ cinico, ma alzi la mano chi non ha pensato almeno una volta queste cose.
Non conoscevo lo scrittore John Green e non ho letto nulla di suo. Eppure l’eco del successo americano di questo film mi è giunto all’orecchio.
Navigando in rete, ho capito che era una storia d’amore tra adolescenti, entrambi malati di cancro.
Insomma, una storia leggera da gustarsi nell’ultima domenica d’agosto, ho ovviamente pensato
Mi conoscete, cari lettori, non sono queste” difficoltà “che mi scoraggiano.
Così ieri sera ho conosciuto Hazel Grace Lancaster(Woodley), una ragazza di 17 anni bella, intelligente, cinica, caustica e malata terminale, costretta a portarsi sempre con sé un bombola d’ossigeno per respirare.
Hazel sa di dover morire ed è lei la voce narrante del film, che accompagna lo spettatore nell’amaro girone dantesco di reparti oncologi e gruppi di sostegno per giovanissimi malati di cancro che non vogliono arrendersi alla morte.
Se Hazel è il volto realista e crudo della malattia, ben presto il pubblico conosce Augustus "Gus" Waters(Elgort) un ragazzo di 18 positivo, solare, sorridente e ottimista, se non fosse anche lui malato e con gamba amputata e solamente spaventato dall’oblio più che dalla morte stessa
Due giovani destinati a soffrire e a non vivere, eppure l’amore li fa conoscere e innamorare con delicatezza e passione. Un amore puro, semplice, ma intenso e totale.
Hazel ha un sogno, conoscere il suo scrittore preferito Peter Van Houten(Defoe), autore di un libro che ha segnato la sua breve vita.
Gus le regala questo sogno e la porta nella romantica Amsterdam, dove vive lo scrittore, che si rivelerà un uomo orribile e cinico oltre che alcolista.
Amsterdam per la giovane coppia diventa comunque la loro luna di miele. Infatti una volta tornati a casa la realtà prende il sopravvento e il cancro decide di far scendere il sipario su questa storia d’amore, portandosi via Gus tra l’immenso dolore di Hazel e degli amici.
Perché dovreste vedere questo film? Perché nonostante sia un film di dolore e morte è un invito comunque a vivere la vita e amare senza esitazioni e dubbi.
Hazel e Gus sono consapevoli che la loro vita sarà breve, ma non rinunciano ai loro sogni e decidono d’amarsi senza sconti.
La sceneggiatura è ben scritta, fluida e anche se ha nel suo dna un bella dose di melensità, non scade mai nel patetico e nell’eccessività. I dialoghi sono freschi e spontanei e nel complesso realistici, anche se a momenti tendono a cadere nel pieno melò
La regia detta bene i tempi del racconto, alterando con efficacia dramma e romanticismo, forse solo nel finale il ritmo cala e si avverte un senso di lentezza, ma senza rovinare il pathos narrativo del racconto.
La coppia di giovani e quasi sconosciuti attori meritano senza dubbio una menzione. Riescono a esprimere con talento e semplicità una storia non facile, coinvolgendo e commovendo il pubblico.
Il cameo di Dafoe è altrettanto di spessore e le sue poche scene sono incisive e segnano un punto alto e intenso lungo il film.
Segnalo l’intensa e significativa scena in cui la giovane coppia decide di visitare ad Amsterdam, la casa museo di Anna Frank.
Il finale è molto suggestivo e poetico e lo spettatore se riesce a resistere ai convulsi pianti e ai rumori di fazzoletti usati, non potrà dire sospirando “Okay,Hazel e Gus, è stato bello conoscervi”.
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veritasxxx
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lunedì 8 settembre 2014
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"chi vuol esser lieto sia..."
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Hazel Grace Lancaster e Augustus Waters: due adolescenti con nomi tanto arzigogolati non possono che avere il cancro, come punizione per i genitori che li hanno chiamati così. Ma Hazel è molto carina anche se i suoi polmoni fanno cilecca ed è costretta a portarsi dietro la bombola d'ossigeno ovunque va, mentre Augustus, nonostante abbia una gamba bionica, è il classico giovanotto innamorato della vita che vuole fare tante cose e dare un senso alla sua esistenza. Sono ambedue vergini e al primo amore e il tempo non è dalla loro parte. Diventeranno amici, condivideranno libri, confidenze, viaggi oltreoceanici e faranno gara a chi muore prima e a chi dovrà recitare il discorso funebre per l'altro.
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Hazel Grace Lancaster e Augustus Waters: due adolescenti con nomi tanto arzigogolati non possono che avere il cancro, come punizione per i genitori che li hanno chiamati così. Ma Hazel è molto carina anche se i suoi polmoni fanno cilecca ed è costretta a portarsi dietro la bombola d'ossigeno ovunque va, mentre Augustus, nonostante abbia una gamba bionica, è il classico giovanotto innamorato della vita che vuole fare tante cose e dare un senso alla sua esistenza. Sono ambedue vergini e al primo amore e il tempo non è dalla loro parte. Diventeranno amici, condivideranno libri, confidenze, viaggi oltreoceanici e faranno gara a chi muore prima e a chi dovrà recitare il discorso funebre per l'altro. E tra un pronto soccorso e l'altro, riusciranno pure a passare qualche momento di tenerezza.
Josh Boone dirige in maniera asciutta e un po' anonima questa commedia sentimentale che non sfocia mai nel dramma, pur trattando un argomento delicato come quello della morte in giovane età. La promettente Shailene Woodley, dopo la prova da protagonista in Divergent, si candida ad essere la prossima Jennifer Lawrence con la sua faccetta vispa, e c'è da augurarsi che il film non incassi troppo al botteghino o ci ritroveremo con "Colpa delle stelle 2" che racconterà la morte di lei, "Colpa delle stelle 3 - il prequel", e "Colpa delle stelle reloaded", che vedrà i protagonisti agire in un universo parallelo in cui il cancro è curabile.
Se l'obiettivo della pellicola era quello di commuovere lo spettatore, non riesce nel suo intento: i protagonisti sono troppo belli e vivono in case troppo lussuose perchè possiate sentirvi dispiaciuti per la loro morte. Se avete veramente assistito al trapasso di qualche persona cara resterete alquanto indifferenti alle sfigate vicende dei due baldi giovani, e se siete dei ragazzini che credono ancora di essere immortali non sarà questo il film che vi farà vedere il tempo che vi resta da vivere con occhi diversi. Una discreta recitazione e dei dialoghi accettabili, però, vi potrebbero far passare un paio d'ore gradevoli alla prima uscita insieme con la vostra fidanzatina e magari strappare il primo bacio nel buio della sala.
Pur nel mio vibrante cinismo non riesco a dare due stelle perchè in fondo, nella tipologia preannunciata dalla trama, il film consegna il prodotto presentato in bacheca in maniera impeccabile, anche se un po' telefonata.
Dopotutto, "chi vuol esser lieto sia, del doman non c'è certezza..."
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all of the stars.☆
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mercoledì 10 settembre 2014
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sono innamorata di colpa delle stelle.
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Ho visto Colpa delle stelle il 4 Settembre, e non ho parole per descrivere il tutto.
È il film più bello che io abbia mai visto, e quella dei protagonisti è una storia dolcissima e che insegna molto.
Sia il film che il libro trasmettono tantissime emozioni e sentimenti.
Sono entrata praticamente nel film, è stato come se ne facessi parte e potessi sentire ciò che provavano i protagonisti, e senza neanche accorgemene ero già in lacrime.
Le frasi recitate nel film sono bellissime ed entrano nel cuore, ognuna di loro ha un significato preciso pieno d'amore.
Amo colpa delle stelle perchè nessuna storia d'amore come questa mi ha fatto commuovere così.
Penso che un film del genere sia un capolavoro che debbano conoscere tutti.
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Ho visto Colpa delle stelle il 4 Settembre, e non ho parole per descrivere il tutto.
È il film più bello che io abbia mai visto, e quella dei protagonisti è una storia dolcissima e che insegna molto.
Sia il film che il libro trasmettono tantissime emozioni e sentimenti.
Sono entrata praticamente nel film, è stato come se ne facessi parte e potessi sentire ciò che provavano i protagonisti, e senza neanche accorgemene ero già in lacrime.
Le frasi recitate nel film sono bellissime ed entrano nel cuore, ognuna di loro ha un significato preciso pieno d'amore.
Amo colpa delle stelle perchè nessuna storia d'amore come questa mi ha fatto commuovere così.
Penso che un film del genere sia un capolavoro che debbano conoscere tutti.
Proprio perché mi è piaciuto, lo sto consigliando a tutti: amici, parenti, vicini, conoscenti.
Ho detto a tutti che è un film che vale davvero la pena guardare.
Non credo ci sia qualcuno che non abbia pianto guardandolo.
Nella prima parte ho riso molto, ma alla fine sono praticamente morta, continuavo a piangere.
Alla fine del film hanno messo all of the stars di Ed Sheeran, ed è stato un colpo al cuore, è stato tutto molto commovente.
Avrò ripetuto 182727 volte a mia madre di andare a vedere il film, è l'ho convinta, venerdì andrò a rivederlo :)
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