Nella mia recensione di "The Amazing Spider-Man" di qualche anno fa, contento del risultato del primo capitolo del reboot di Spider-Man, sperai in un secondo capitolo che raggiungesse, almeno in parte , la maturità del secondo capitolo della prima trilogia diretta da Sam Raimi.
Nel corso degli anni, però, le cose sono un po' cambiate. Ho rivisto "The Amazing Spider-Man" un paio di volte, ed ho notato vari difetti che non sono riuscito a mandare giù. Probabilmente sarà più fedele al fumetto (io non l'ho letto), ma dal punto di vista cinematografico non mi ha convinto come i primi due Spider-Man di Raimi. Con questo non voglio dire che non mi sia piaciuto, anzi l'ho trovato un film discreto, ma ho dovuto ridimensionare le alte aspettative che avevo per "The Amazing Spider-man 2".
Come immaginavo, infatti, questo nuovo capitolo del reboot di Spider-Man non raggiunge neanche minimamente la maturità di Spider-Man 2, ma decide di puntare tutto sul puro intrattenimento da cinecomic. E' per questo motivo che non riesce ad emergere dalla moltitudine di film Marvel usciti in questi anni. Si tratta di un cinecomic standard, che diverte ed intrattiene alla grande, ma che non offre nulla di più. La sceneggiatura è, infatti, una delle più grandi pecche del film, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dei due villain, un po' troppo confusionaria e ,soprattutto, forzatissima. Con la storia d'amore tra Peter e Gwen hanno fatto un lavoro migliore, ma hanno voluto dedicargli uno spazio fin troppo invasivo, facendo sembrare i due villain quasi fuori luogo. Al contempo, però, hanno migliorato parecchio la qualità degli effetti speciali, i costumi di Spider-Man e dei due villain (a parte Rhino), e di conseguenza anche l'impatto visivo, che ,soprattutto nelle scene d'azione, risulta molto più intenso rispetto al primo. Questo grazie anche agli evidenti miglioramenti di regia apportati da Marc Webb. Favolosa la sequenza a Times Square ed epico lo scontro finale tra Spider-Man ed Electro. Non voglio fare spoiler, ma vi dico soltanto che l'ultima mezz'ora racchiude la vera essenza che questo film doveva possedere.
Ammetto di averlo trovato un po' più caotico rispetto al primo, ma la mezz'ora finale e il fortissimo impatto visivo hanno reso "The Amazing Spiderman 2" un film degno del suo predecessore, ed a tratti anche migliore.
VOTO 7
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antonio montefalcone
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lunedì 28 aprile 2014
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concordo su tutto. più energia, ma solo spettacolo
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Sempre restando fedele al fumetto originario e distaccandosi dalla prima serie, questo 2° capitolo del reboot di Spiderman ne ridefinisce meglio identità e struttura dandogli così un nuovo impulso, ma anche nuovi limiti. “The Amazing Spiderman 2” si concede un respiro più ampio rispetto all’opera precedente: ridisegna un Peter Parker più empatico e sfrontato, ma anche più vincolato al suo passato; concentra di più (forse troppo) l'attenzione sulla storia d'amore tra Peter e Gwen e il loro complicato rapporto; recupera al meglio l'atmosfera malinconica di fondo e inserisce anche più villains. Più efficace è inoltre il mix spettacolare e coinvolgente di azione e CGI. A tutta questa qualità visiva però non corrisponde un’altrettanta consistente qualità a livello di contenuto: i punti deboli del film mi sembrano infatti proprio nella sceneggiatura (a tratti troppo didascalica, schematica, piatta).
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Sempre restando fedele al fumetto originario e distaccandosi dalla prima serie, questo 2° capitolo del reboot di Spiderman ne ridefinisce meglio identità e struttura dandogli così un nuovo impulso, ma anche nuovi limiti. “The Amazing Spiderman 2” si concede un respiro più ampio rispetto all’opera precedente: ridisegna un Peter Parker più empatico e sfrontato, ma anche più vincolato al suo passato; concentra di più (forse troppo) l'attenzione sulla storia d'amore tra Peter e Gwen e il loro complicato rapporto; recupera al meglio l'atmosfera malinconica di fondo e inserisce anche più villains. Più efficace è inoltre il mix spettacolare e coinvolgente di azione e CGI. A tutta questa qualità visiva però non corrisponde un’altrettanta consistente qualità a livello di contenuto: i punti deboli del film mi sembrano infatti proprio nella sceneggiatura (a tratti troppo didascalica, schematica, piatta). Ciò malgrado, il film resta comunque un godibile intrattenimento, piacevole da vedere.
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(di harry manback)
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franco lapini
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lunedì 5 maggio 2014
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webb vs raimi...
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Sarò breve... Leggiti i primi 135 numeri dell'UOMO RAGNO e cambierai idea! Anche se purtroppo per motivi di tempo ha dovuto semplificare qualcosa,Webb ha "rispettato" Spider Man soprattutto in quella che tu ritieni una cosa INVASIVA...IL RAPPORTO PETER-GWEN!!! Da lettore di vecchia data(Ho il n°1 originale)ti posso assicurare che anche nei fumetti il periodo LEE-ROMITA è stato quello che ha lasciato il segno,e guarda caso è quello in cui Lee e Romita lasciavano ampio spazio alla Love story tra Peter e Gwen! Se puoi fai come ti ho detto! Ciao!
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(di freddie lee)
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(di the_diaz_tribe)
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damiano ragni
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martedì 6 maggio 2014
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incredibile uaooooo
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il film è entusiasmante dall'inizio alla fine . tanta roba ciaoooo
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(di harry manback)
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tom87
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mercoledì 7 maggio 2014
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franco lapini dici bene, però c'è un ma...
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Signor Lapini dice bene, però il cinema deve rispettare un suo proprio linguaggio artistico e non essere per forza un mezzo di riproduzione culturale il più possibile fedele al modello originale. Se nei fumetti di Spiderman, data la loro serialità, era efficace la sottolineata love story tra Peter e Gwen, in un film di poche ore quest'ampio spazio può dare risultati contrari. Poi, dato che questo 2° capitolo è anche molto lungo e ridondante, questa scelta diventa quantomeno sbilanciante e squilibrante a livello narrativo. Lo afferma anche il critico Oliver Lyttleton di "The Playlist". Se può si legga la sua recensione, è comunque interessante. Per il resto, a me questo film è piaciuto, però non mi ha convinto del tutto, condividendo i due commenti prima del suo.
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Signor Lapini dice bene, però il cinema deve rispettare un suo proprio linguaggio artistico e non essere per forza un mezzo di riproduzione culturale il più possibile fedele al modello originale. Se nei fumetti di Spiderman, data la loro serialità, era efficace la sottolineata love story tra Peter e Gwen, in un film di poche ore quest'ampio spazio può dare risultati contrari. Poi, dato che questo 2° capitolo è anche molto lungo e ridondante, questa scelta diventa quantomeno sbilanciante e squilibrante a livello narrativo. Lo afferma anche il critico Oliver Lyttleton di "The Playlist". Se può si legga la sua recensione, è comunque interessante. Per il resto, a me questo film è piaciuto, però non mi ha convinto del tutto, condividendo i due commenti prima del suo. A risentirci Franco Lapini.
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