The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro |
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Un film di Marc Webb.
Con Andrew Garfield, Emma Stone, Jamie Foxx, Dane DeHaan.
continua»
Titolo originale The Amazing Spider-Man 2.
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 142 min.
- USA 2014.
- Sony Pictures Italia
uscita lunedì 29 luglio 2024.
MYMONETRO
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The amazing Spider-man 2: Il potere di Electro
di catcarloFeedback: 13499 | altri commenti e recensioni di catcarlo |
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martedì 6 maggio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mentre sullo sfondo già si profilano gli episodi tre e quattro, la seconda puntata della nuova serie dedicata all’Uomo Ragno si mantiene sulle coordinate del capitolo che aveva dato inizio di nuovo alla storia rafforzandone (troppo?) le caratteristiche per un risultato con qualche chiaroscuro che sarebbe stato meglio evitare: l’intrattenimento è assicurato, ma la qualità complessiva è lontana dai migliori Spider-man. I personaggi restano degli adolescenti – per la precisione dei diciottenni, così che per interpretare Peter, Gwen e uno dei ‘cattivi’, Harry/il Goblin, gli attori sono costretti a togliersi almeno una decina d’anni - mentre la sceneggiatura (firmata a sei mani da Alex Kurtzman, Roberto Orci e Jeff Pinker) si sofferma a lungo sugli aspetti psicologici, specie quelli del protagonista principale, faticando però ad amalgamarli con una parte d’azione che finisce quasi in secondo piano. L’attenzione è concentrata soprattutto sul rapporto tra Peter e Gwen, ovvero sui tormenti di lui che si ritrova costretto a scegliere tra la missione di supereroe e l’amore: il tempo per fare tutto non c’è – il tema del tempo riemerge spesso, partendo dal discorso della ragazza alla cerimonia del diploma per culminare nei meccanismi dell’orologio in cui si svolge una delle scene chiave – e il giovanotto si strugge nello stabilire dove prendere prima. Una decisione complicata anche dal moltiplicarsi di sottotrame che danno qua e là l’impressione di non essere sfruttate appieno: mentre l’apparentemente ritrovato rapporto con l’amico Harry non presta il fianco a critiche di sorta, le ricerche sulla scomparsa dei genitori valorizzano poco la bella idea della Roosvelt Station e la ‘nascita’ di Electro, oltre a presentare poco di nuovo, è minata, nel prosieguo dalla caricaturale figura del dotto Kafka. Il che porta dritti alla constatazione che i momenti migliori siano quelli che narrano l’amore tra i due giovani e la combinazione che ne deriva fatta da profonda attrazione, doveri morali e voglia d’indipendenza. Insomma, dopo il prologo avventuroso la riflessione prevale sull’azione per un centinaio di minuti buoni, ma questo non vuol dire che ci si annoi perché la storia è ben costruita, con il contrappunto dalle infinite chiacchiere nonchè battute del protagonista, così che il tempo passa senza che lo spettatore se ne accorga: è anzi la resa dei conti, casomai, a perdere qualche colpo forse anche perché è in versione depurata per evitare di incappare nelle maglie della censura. Ridotti sono pure i voli tra i grattacieli, anche se la skyline di New York consente comunque di costruire inquadrature che sfruttano appieno il grande schermo (la fotografia è di Dan Mindel): alternando gli spazi a un efficace lavoro sui primi piani: nel complesso, la regia di Webb non inventa nulla, ma risulta peraltro funzionale a quello che deve raccontare. Coerente alle scelte stilistiche è anche la colonna sonora meno roboante del solito di Hans Zimmer che, nelle parti in cui non imperversa il pieno d’orchestra, si avvale della collaborazione di Johnny Marr e Pharrell Williams. Infine, gli interpreti seguono il destino dei loro personaggi: se Garfield e Stone confermano la sintonia e la bravura già notate nella prima puntata mentre Sally Field è di nuovo una zia May di notevole misura malgrado il poco tempo a disposizione, nei panni degli avversari dell’eroe Dane DeHaan ha qualche spazio in più come Harry prima di diventare il Goblin ma, per il resto, si nota di più la divertita comparsata di Paul Giamatti nei panni di un criminale russo di quanto non faccia Jamie Foxx che, nei panni Electro, è decisamente sprecato a parte un paio di scene quando è ancora Max Dillon.
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