nino pell.
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domenica 16 febbraio 2014
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non il miglior verdone, ma comunque gradevole
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L'impressione complessiva dopo aver guardato questo film è che non si è trattato certamente di una delle pellicole migliori di Verdone, ma allo stesso tempo, il risultato è nell'insieme gradevole e sicuramente più che discreto. La storia si concentra sulla crisi contemporanea di coppia (quella per la quale non vi è alcuna comunicabilità di fondo, come nel caso in cui al protagonista della storia muore la moglie con la quale era separato da tempo e non trova il giusto coraggio di riferirlo prontamente alla sua nuova compagna per paura di rovinare, nel frattempo, la celebrazione di una loro festa), sul senso di solitudine e sulla difficoltà di incontro e di dialogo tra vecchie e nuove generazioni.
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L'impressione complessiva dopo aver guardato questo film è che non si è trattato certamente di una delle pellicole migliori di Verdone, ma allo stesso tempo, il risultato è nell'insieme gradevole e sicuramente più che discreto. La storia si concentra sulla crisi contemporanea di coppia (quella per la quale non vi è alcuna comunicabilità di fondo, come nel caso in cui al protagonista della storia muore la moglie con la quale era separato da tempo e non trova il giusto coraggio di riferirlo prontamente alla sua nuova compagna per paura di rovinare, nel frattempo, la celebrazione di una loro festa), sul senso di solitudine e sulla difficoltà di incontro e di dialogo tra vecchie e nuove generazioni. E tutto ciò viene tradotto nella forma con la solita ironia sottile ed elegante che solo il buon Verdone riesce a trasmetterci con la sua inconfondibile esperienza. Il film, e questo purtroppo devo puntualizzarlo, incontra qualche momento morto e statico, ma nel complesso non mancano momenti esilaranti che riescono a strappare delle buone risate. Il binomio Carlo Verdone-Paola Cortellesi senza dubbio ci regala in diversi momenti del film spassose situazioni comiche e in qualche tematica (la teoria del bacio o alcune problematiche riferite ad un ex fidanzato della protagonista) non possono non rimandare ad un altro dei simpatici film del regista, ossia "Maledetto il giorno che ti ho incontrato", datato 1991. Film quindi piacevole e scorrevole da vedersi e con le irresistibili sequenze finali che rappresentano un efficace complemento creativo al già considerevole bagaglio comico del regista romano e che concludono alla grande un film che tutto sommato non ha deluso significativamente le aspettative.
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[+] un verdone più maturo e pur sempre gradevole
(di tom87)
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eusebio abbondanza
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venerdì 14 febbraio 2014
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alti e bassi. pochi i primi.
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La cosa che lascia più sconcertati in questo film, con i suoi numerosi cali di tono, la discontinuità di sceneggiatura e recitazione, la regia sotto il livello minimo sindacale, è che lo firmi un regista di lunga esperienza e di grande talento come Carlo Verdone.
Sembra impossibile che un maestro riconosciuto della commedia possa perdere la bussola e sfornare un film così privo di ritmo, spesso noioso, con pochi momenti davvero godibili seminati in una trama piena di lungaggini e scene pleonastiche.
La Cortellesi è brava, come sempre, ma sembra a disagio nel sostenere questo ruolo così poco credibile, mentre l'alchimia con Verdone (visibilmente sotto tono) è scarsa e scatta solo in poche sporadiche situazioni.
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La cosa che lascia più sconcertati in questo film, con i suoi numerosi cali di tono, la discontinuità di sceneggiatura e recitazione, la regia sotto il livello minimo sindacale, è che lo firmi un regista di lunga esperienza e di grande talento come Carlo Verdone.
Sembra impossibile che un maestro riconosciuto della commedia possa perdere la bussola e sfornare un film così privo di ritmo, spesso noioso, con pochi momenti davvero godibili seminati in una trama piena di lungaggini e scene pleonastiche.
La Cortellesi è brava, come sempre, ma sembra a disagio nel sostenere questo ruolo così poco credibile, mentre l'alchimia con Verdone (visibilmente sotto tono) è scarsa e scatta solo in poche sporadiche situazioni.
Persino il montaggio, firmato da uno dei grandi maestri italiani, è decisamente scadente. Se poi aggiungiamo il ricorso al vecchio e abusato espediente della voce fuori campo, lagnosa oltre che superflua, possiamo affermare che questo film segna il più grave passo falso di Verdone da molti anni a questa parte.
Quanto ne sia responsabile un produttore ammazza-talenti come De Laurentiis, forse non lo sapremo mai.
Il risultato, purtroppo, è drammaticamente deludente.
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(di sarche)
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attore1961
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domenica 16 febbraio 2014
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una delusione
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Le premesse del lancio e i trailer facevano sperare in qualcosa di decisamente migliore. E' un peccato per Paola Cortellese aver lavorato a fianco di Verdone per la prima volta, con un film che dice ben poco. Sia Carlo Verdone che Paola Cortellesi hanno fatto del loro meglio da professionisti quali sono, ma la sceneggiatura è veramente debole. A parte qualche siparietto divertente, la storia in alcuni punti sembra un canovaccio buttato giù frettolosamente, con personaggi abbozzati e situazioni che nascono e si risolvono nel giro di pochi fotogrammi. Veramente non credibile la sparizione della figlia che si innamora prdutamente del giornalista del Guardian che guarda caso ha incontrato pochi fotogrammi prima.
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Le premesse del lancio e i trailer facevano sperare in qualcosa di decisamente migliore. E' un peccato per Paola Cortellese aver lavorato a fianco di Verdone per la prima volta, con un film che dice ben poco. Sia Carlo Verdone che Paola Cortellesi hanno fatto del loro meglio da professionisti quali sono, ma la sceneggiatura è veramente debole. A parte qualche siparietto divertente, la storia in alcuni punti sembra un canovaccio buttato giù frettolosamente, con personaggi abbozzati e situazioni che nascono e si risolvono nel giro di pochi fotogrammi. Veramente non credibile la sparizione della figlia che si innamora prdutamente del giornalista del Guardian che guarda caso ha incontrato pochi fotogrammi prima. Nonè stata sfruttata abbastanza la figura della compagna di Verdone che è stata liquidata troppo in fretta; già dalle prime scene si poteva supporre la separazione, e il comportamento dei figli è stato esasperato molto; una figlia che sembrava una tossica, genitore di una improbabile bambina di colore troppo esagerata nei capricci, un figlio non credibile nel ruolo dello sfaccendato. Una storia con troppa carne al fuoco che non sviluppa i temi ma li abbozza quà e là. Più che un film sembrava un minestrone con pochissimi ingredienti non abbastanza rosolati e con troppo brodo insipido. Insomma bravi i due interpreti principali e decisamente inesistenti gli altri attori. Ultima cosa: troppo melensa la colonna sonora in cui si capisce che si è voluto spingere a tutti i costi la insopportabile sdolcinatezza di Michele Bravi ( il "tesorino" di X factor )
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stellab
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venerdì 14 febbraio 2014
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vergogna !!!
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Un film veramente brutto. Da vergognarsi. Non si ride quasi mai. La storiella e piccola piccola e senza fantasa. La cortellesi in grado solo di fare l'imitazione della rumena ...tutto girato in una casa !!! Senza repiro senza emozione. Che tristezza.
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cassiopea
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giovedì 6 marzo 2014
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semplicemente imbarazzante,
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Non so come io sia finita in sala a guardare un film del genere. Ah già, mi ci hanno trascinata con la forza, come una bambina a scuola. Mai e poi mai avrei visto questo film di mia sponte, e a ragione a quanto pare! E' a causa di film (si può dire film?) come questo che ho perso la fiducia nel cinema italiano. Non si può dire che questa pellicola non trasmetta emozioni, perchè sarebbe una bugia. Molte emozioni me le ha provocate: fastidio, incredulità, delusione, imbarazzo. Ed anche qualcosa d'altro, ma non sto qui a dilungarmi per non infierire troppo su un film tanto fragile che quasi fa tenerezza. Questa.. "storia" (chiamiamola storia, film è un parolone che non mi sento di utilizzare in questa sede), ha tutte le pecche che caratterizzano i film italiani: trama debole e incoerente, finale scontato, nessun colpo di scena, personaggi poco caratterizzati più simili a macchiette, qualità interpretative che sfiorano la bassezza delle temperature in Alaska.
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Non so come io sia finita in sala a guardare un film del genere. Ah già, mi ci hanno trascinata con la forza, come una bambina a scuola. Mai e poi mai avrei visto questo film di mia sponte, e a ragione a quanto pare! E' a causa di film (si può dire film?) come questo che ho perso la fiducia nel cinema italiano. Non si può dire che questa pellicola non trasmetta emozioni, perchè sarebbe una bugia. Molte emozioni me le ha provocate: fastidio, incredulità, delusione, imbarazzo. Ed anche qualcosa d'altro, ma non sto qui a dilungarmi per non infierire troppo su un film tanto fragile che quasi fa tenerezza. Questa.. "storia" (chiamiamola storia, film è un parolone che non mi sento di utilizzare in questa sede), ha tutte le pecche che caratterizzano i film italiani: trama debole e incoerente, finale scontato, nessun colpo di scena, personaggi poco caratterizzati più simili a macchiette, qualità interpretative che sfiorano la bassezza delle temperature in Alaska. Nel complesso il sentimento che mi ha pervasa guardando questo film è la tristezza infinita, e la consapevolezza che realmente non esiste meritocrazia, perchè se esistesse certi soggetti non dovrebbero neppure avvicinarsi ad un set cinematografico. Se questo significa essere attori, ebbene, i bambini che recitano poesie alla festa della scuola dimostrano un talento ben maggiore.
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(di bearshunter73)
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francescacesca
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martedì 25 febbraio 2014
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senza infamia e senza lode....
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Non una delle migliori prove di Verdone, ma sicuramente una delle migliori da 10 anni a questa parte. Non certo paragonabile ai suoi primi film, ma molto meglio degli ultimi i quali parevano tutte brutte copie dei precedenti.
La Cortellesi meravigliosa, anche se il suo personaggio è un po' forzato e non molto credibile (una tagliatrice di testa che cade in una crisi abissale alle prime brutte parole di un neo-disoccupato)
Molto più credibili i personaggi di Verdone e dei due ragazzi, i suoi due figli. Mi è piaciuto molto che abbia fatto "sparire" la nuova compagna in tempi brevi, senza portare avanti a lungo i disaccordi fra lei e i figli. Il suo sarebbe stato un personaggio piuttosto inutile per il proseguimento del film.
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Non una delle migliori prove di Verdone, ma sicuramente una delle migliori da 10 anni a questa parte. Non certo paragonabile ai suoi primi film, ma molto meglio degli ultimi i quali parevano tutte brutte copie dei precedenti.
La Cortellesi meravigliosa, anche se il suo personaggio è un po' forzato e non molto credibile (una tagliatrice di testa che cade in una crisi abissale alle prime brutte parole di un neo-disoccupato)
Molto più credibili i personaggi di Verdone e dei due ragazzi, i suoi due figli. Mi è piaciuto molto che abbia fatto "sparire" la nuova compagna in tempi brevi, senza portare avanti a lungo i disaccordi fra lei e i figli. Il suo sarebbe stato un personaggio piuttosto inutile per il proseguimento del film.
Deliziosa la scena del "raduno di poeti" in casa sua. =D
Nonostante tutto è un film decisamente carino e da vedere se piacciono le commedie itaiane.
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ultimoboyscout
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mercoledì 14 maggio 2014
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il termometro della realtà.
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Verdone è Federico, marito divorziato e padre assente, brillante uomo d'affari che vede la sua vita sconvolta da due eventi: uno scandalo finanziario lo porta alla rovina professionale e la morte improvvisa dell'ex moglie gli farà piombare in casa i due figli e una nipotina. L'arrivo, nell'appartemento accanto, di una nuova inquilina, darà un altro scossone, stavolta positivo, ai suoi turbolenti rapporti famigliari. Il comico romano torna ad indagare la famiglia e in particolare i rapporti tra padre e figli in un mix ben dosato di dramma e amarezza, sorrisi e risate. Una riflessione lucida sulla crisi economica ma anche morale dei nostri tempi in cui però una parte importantissima la svolge la speranza, impersonata dalla Cortellesi, donna dal grande bagaglio sentimentale, ma rigida e spietata per via del suo lavoro di risanatrice di aziende e tagliatrice di teste.
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Verdone è Federico, marito divorziato e padre assente, brillante uomo d'affari che vede la sua vita sconvolta da due eventi: uno scandalo finanziario lo porta alla rovina professionale e la morte improvvisa dell'ex moglie gli farà piombare in casa i due figli e una nipotina. L'arrivo, nell'appartemento accanto, di una nuova inquilina, darà un altro scossone, stavolta positivo, ai suoi turbolenti rapporti famigliari. Il comico romano torna ad indagare la famiglia e in particolare i rapporti tra padre e figli in un mix ben dosato di dramma e amarezza, sorrisi e risate. Una riflessione lucida sulla crisi economica ma anche morale dei nostri tempi in cui però una parte importantissima la svolge la speranza, impersonata dalla Cortellesi, donna dal grande bagaglio sentimentale, ma rigida e spietata per via del suo lavoro di risanatrice di aziende e tagliatrice di teste. Un'anima buona, che sarà il vero collante tra Verdone e i suoi figli. Il film affronta anche le difficoltà di dialogo all'interno di una famiglia (anomala) nella società della comunicazione, lo straniamento dei più giovani, dovuto a mille fattori, che rende complicatissimo il ruolo dei genitori e il fatto che gli stessi genitori devono trovare forza e tempo per stare coi propri figli, devono ascoltarli e capirli e partendo dal loro ruolo esserne un pò amici e un pò confidenti. Dopo "Posti in piedi in paradiso", il regista continua il suo viaggio tra gli effetti collaterlai delle crisi, economica e sentimentale, fotografando il momento in maniera nitida in un film serio e ironico, ottimista con un gusto dolceamaro, una sorta di ideale sequel della sua precedente pellicola con Favino e Giallini, tutti vittime della crisi che non dava stabilità per loro e per i rispettivi figli. Un personaggio simile anhce a quello di "C'era un cineme in coma", che comincia ad apprezzare i veri valori quando la sua carriera collassa. Non il miglior Verdone ma un Verdone attendo ed estremamente maturo.
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trammina93
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giovedì 26 giugno 2014
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verdone non fallisce
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Con molta soddisfazione devo dire che neanche stavolta Verdone mi ha deluso. Sono una grande amante dei suoi film e della sua comicità, quindi mi dispiacerebbe molto essere delusa da lui. Ovviamente i suoi ultimi film non sono paragonabili ai primi film che io preferivo. Tipo Viaggi di nozze resterà ineguagliabile. Giustamente cambiando i tempi è cambiata la comicità e Verdone ci si è dovuto adeguare. Eppure guardando i suoi ultimi film non ne ho trovato neanche uno deludente. In questo film come altri suoi non finisce mai per cadere in una comicità scadente, volgare, banale, per intenderci la comicità dei film di Vanzina o Neri Parenti dettata da oscenità e sketch stereotipati.
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Con molta soddisfazione devo dire che neanche stavolta Verdone mi ha deluso. Sono una grande amante dei suoi film e della sua comicità, quindi mi dispiacerebbe molto essere delusa da lui. Ovviamente i suoi ultimi film non sono paragonabili ai primi film che io preferivo. Tipo Viaggi di nozze resterà ineguagliabile. Giustamente cambiando i tempi è cambiata la comicità e Verdone ci si è dovuto adeguare. Eppure guardando i suoi ultimi film non ne ho trovato neanche uno deludente. In questo film come altri suoi non finisce mai per cadere in una comicità scadente, volgare, banale, per intenderci la comicità dei film di Vanzina o Neri Parenti dettata da oscenità e sketch stereotipati. Rispetto ai primi film, ora Verdone si concentra un pò meno su battute esilaranti o personaggi particolari però dà più spazio alla trama e questo film ne è la dimostrazione. Non è divertente ogni battuta dalla prima all'ultima però almeno c'è una bella trama. Verdone è un regista che si impegna nel creare ogni volta prodotti diversi. In questo film s'è dimostrato bravo perchè ha trattato temi scottanti come la crisi economica, la situazione dei giovani italiani, a tratti con toni molto seri, drammatici, però non rendendo il tutto pesante perchè è una situazione che fa da contorno a frequenti battutte simpatiche. D'altronde Verdone con La grande bellezza si è dimostrato anche un ottimo attore drammatico, quindi può anche concedersi dei toni più seri di quelli a cui in genere siamo abituati (vedi un Sacco bello e vari). Ottima la scelta della Cortellesi, grande attrice che si è dimostrata adatta a fargli da spalla in questo film. Dunque vedetelo sicuramente!
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aristoteles
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domenica 23 agosto 2015
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famiglia moderna
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L'ho visto recentemente in tv.
Ci sono delle buone gag e dei momenti di tenerezza che "funzionano" tra due persone in fondo sole e bisognosi reciprocamente di affetto.
Tutto sommato,il film, è una sufficiente rappresentazione di molte famiglie moderne.
Non meravigliose ma sufficienti le interpretazioni dei protagonisti principali,tra i due figli invece,molto più brava la ragazza.
Talvolta si sorride, anche se la pellicola tende a ricercare spunti di riflessione più profondi ma con una qualità non eccelsa.
L'avessi visto al cinema probabilmente le mie considerazioni sarebbero state più negative.
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L'ho visto recentemente in tv.
Ci sono delle buone gag e dei momenti di tenerezza che "funzionano" tra due persone in fondo sole e bisognosi reciprocamente di affetto.
Tutto sommato,il film, è una sufficiente rappresentazione di molte famiglie moderne.
Non meravigliose ma sufficienti le interpretazioni dei protagonisti principali,tra i due figli invece,molto più brava la ragazza.
Talvolta si sorride, anche se la pellicola tende a ricercare spunti di riflessione più profondi ma con una qualità non eccelsa.
L'avessi visto al cinema probabilmente le mie considerazioni sarebbero state più negative.
Di sicuro non resterà nella storia.
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fabio1957
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lunedì 13 aprile 2015
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solo un pò simpatico
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Commedia simpatica, ma certo non sorprendente , di un Verdone che ha messo in soffitta le sue esilaranti macchiette e ha puntato sul racconto di dinamiche familiari, in una storia un pò scontata che procede senza grandi slanci narrativi, con lo slang ormai tipico dell'autore, che punta più sulla commedia triste che sulle gag che lo hanno reso celebre.Ottima la Cortellesi.
Nel complesso il film è gradevole ma certamente non uno dei migliori del regista.
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