Jimmy's Hall - Una storia d'amore e libertà |
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Un film di Ken Loach.
Con Barry Ward, Simone Kirby, Jim Norton, Andrew Scott.
continua»
Titolo originale Jimmy's Hall.
Drammatico,
durata 109 min.
- Gran Bretagna, Irlanda, Francia 2014.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 18 dicembre 2014.
MYMONETRO
Jimmy's Hall - Una storia d'amore e libertà
valutazione media:
3,07
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Jimmy's halldi catcarloFeedback: 13499 | altri commenti e recensioni di catcarlo |
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mercoledì 21 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Assieme a ‘Pride’, il nuovo film di Ken Loach ha segnato un Natale caratterizzato dal racconto, ravvivato in ogni caso da britannico umorismo, di gloriose sconfitte, ma anche della necessità di combattere certe battaglie indipendentemente dal loro esito: sin dall’inizio ci sono pochi dubbi su quale sia il destino che attende la lotta di Jimmy Gralton contro i mulini a vento nell’Irlanda degli anni Trenta. Ritornato dagli Stati Uniti, egli trasforma una vecchia costruzione in punto d’incontro per la gente del suo piccolo paese natale: uno spazio in cui divertirsi, ma anche dove imparare visto che di sera si balla dopo che durante il giorno si è fatto scuola o magari si è discusso di politica in tutta libertà. Adorata dai giovani e apprezzata dalla strato più popolare degli abitanti, l’iniziativa è vista come il fumo negli occhi dai maggiorenti locali più vicini alla parrocchia e, soprattutto, dai preti stessi con il risultato che, grazie a qualche maneggio e a una certa dose di stolida violenza, il problema viene risolto alla radice: al povero Jimmy, la faccenda costa anche un nuovo allontanamento dagli affetti più cari. Malgrado la vena amara, Loach mette per immagini questa storia confermando gli assi portanti del suo pensiero oltre che del suo fare cinema: la contrapposizione tra buoni e cattivi, riecheggiata quasi nel contrasto tra interni ed esterni, è senza troppe sfumature e il regista si schiera ignorando qualsiasi tentennamento, ma d’altra parte è indiscutibile anche la passione con cui la macchina da presa segue soprattutto coloro che sono emarginati dalla storia. Così, a prescindere dai tocchi di commedia che pure non sono pochi e culminano nel comico della fuga di Jimmy dalla fattoria materna, a restare nella memoria sono soprattutto le storie d’amore: quello più generale per la libertà, simboleggiata anche dai nuovi suoni e dalle nuove danze che provengono da oltreoceano, e quello pudico e impossibile di Jimmy per Oonagh che, durante l’assenza di lui, si è sposata e ha fatto due figli senza però mai dimenticarlo. La scena che più colpisce risulta così essere quella in cui i due si incontrano nella sala vuota e buia e, nella penombra, danzano seguendo una musica che esiste solo nei loro cuori dopo che lei ha indossato il vestito che lui le ha portato dall'America: un momento di grande delicatezza grazie al quale si possono dimenticare per un attimo le tensioni che segnano il resto della storia. Tensioni che Loach sa, peraltro, ben rappresentare a partire dal ballo che inaugura la sala seguito dalla messa della mattina successiva, in cui l'implacabile padre Sheridan elenca dal pulpito i nomi dei 'peccatori' che vi hanno partecipato. Da notare che il vecchio prete, pur essendo così stolidamente legato alle proprie idee, è visto - dal regista e dallo sceneggiatore Paul Laverty che ha adattato un lavoro teatrale di Donal O'Kelly - con un occhio di un niente meno critico rispetto ad altri personaggi, tanto che gli viene concessa almeno l'ombra di un dubbio: assai peggio ne escono il rude O'Keefe e il pavido padre Seamus, incapace (o timoroso) di esprimere le proprie idee, all'apparenza diverse da quelle di Sheridan. Così, alla fine, il buon Jimmy viene espulso dal sistema al quale non vuole adattarsi e nonostante sia con lui la maggioranza di chi vive nel suo piccolo mondo: almeno, ha la consolazione di un'uscita di scena da 'O capitano! Mio capitano!' regalatagli dai ragazzi del paese con in testa la figlia di O'Keefe. L'arrivo era stato ben diverso, con il piccolo carro, quasi schiacciato dalle colline ora verdi ora brulle, che procede verso uno sperduto villaggio lontano da tutto e da tutti e dove sono molti i segni di una miseria endemica: qui Loach ambienta il suo racconto guidando un bel gruppo di attori irlandesi i cui volti sono parte attiva nella riuscita del film. Barry Ward regala a Jimmy il suo testardo cipiglio, mentre Simone Kirby sa rendere i contrasti dell'animo di Oonagh, Jim Norton è un padre Sheridan perfetto e Andrew Scott (l'unico conosciuto, ma qui un po' in disparte) interpreta le insicurezze di padre Seamus. Assieme ai protagonisti, però, altrettanto efficace è il 'coro' che li circonda, personaggi secondari i cui volti non si fanno dimenticare con tanta facilità.
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