Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza |
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Un film di Roy Andersson.
Con Holger Andersson, Nisse Vestblom, Lotti Törnros, Charlotta Larsson.
continua»
Titolo originale En Duva Satt På En Gren Och Funderade På Tillvaron.
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+16,
durata 100 min.
- Svezia 2014.
- Lucky Red
uscita giovedì 19 febbraio 2015.
MYMONETRO
Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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un piccione tormentato
di MAURIDALFeedback: 16436 | altri commenti e recensioni di MAURIDAL |
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domenica 1 marzo 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
QUANDO un piccione seduto su di un ramo riflette sull'esistenza non sua “,naturalmente” ma di tutta l'umanità che osserva sotto i propri occhi ,viene da chiedersi se la stessa umanità stia riflettendo abbastanza sul mondo intero piccioni compresi. Il regista Andersson , è altresì evidente che “,naturalmente” si è posto il problema , e con tutta evidenza questo film racconta il risultato di questi pensieri, perchè sia chiaro, questo film parla alla testa ,ed in tempi di cinema e non solo , che parla invece alla pancia , risulta difficile per tutti gli spettatori , seguirne il filo. Ma alla fine su cosa vuole, meditare , malgrado il pubblico , questo film. Ecco, la riflessione ,mia alla stregua del piccione , non è tanto sulla vita, ma è esattamente l'opposto, è sulla non- esistenza ovvero sulla morte . Le sequenze di scene sulla casualità della vita e della morte di persone intente nelle attività più banali e comuni ci suggeriscono che tutto ruota su un gioco dell'esistere che in fondo è fine a se stesso, e gran parte del film segue questa logica della casualità del banale o addirittura della banalità dell'esistere. Tuttavia seguiamo l'esistenza di personaggi che vivono a loro modo questa banalità come i due amici tristi e piagnucolosi che con infinita tristezza si occupano di vendere scherzi di carnevale, la famosa maschera di zio Dentone e i denti di dracula, che nessuno vuole e che semmai venduti non renderanno un soldo. Oppure l'uomo che muore prima di una mancata cena già pagata al bar. Tema, questo del bar ricorrente , tra gli altri, che si evidenzia come un lungo spazio interno , scena immobile che fa da sfondo ad una specie di umanità che si accontenta del bicchierino per sopravvivere. Addirittura Andersson ci fa rivivere una scena degli anni 40 dove nel bar della signora zoppa e anche vogliosa, il bicchierino di liquore viene regalato agli uomini ,soldati,marinai, che ,pagano baciando la padrona . Ancora nel bar di una moderna scandinavia , che irrompe un giovane imperatore Carlo XII a cavallo che chiede un bicchiere d'acqua frizzante , mentre tutto il suo esercito sfila sullo sfondo ,dietro le vetrate del bar . Scena che richiama Bunuel e i suoi animali in camera da letto. Ma di citazioni il film è pieno come quando lo stesso esercito ritorna dalla battaglia sconfitto e notiamo tra le fila un gruppo di mendicanti preso pari dalla parabola dei ciechi di Brueghel. Un film nordico di ambientazione e di colore , una fotografia grigia e beige pallido come i colori dei volti dei personaggi che si ripetono al cellulare , la stessa identica frase sullo stare bene, nel sentire che l'altro dica di stare bene. Dunque una monotonia e una alienazione del vivere sempre sull'orlo del suicidio, tranne l'unica speranza di vita in tutto il film , rappresentata da una giovane coppietta sdraiata sulla spiaggia che pomicia in presenza di un cane accucciato. La colonna sonora è degna della canzone triste cantata dal venditore di scherzi , ma insuperabile è la geniale pentolona girevole in cui viene fatta morire arrostita una intera tribù di negretti mentre si ascoltano le urla , alla presenza di un elegante pubblico notabile di vecchi signori e signore che brindano. Questa cinica visione della moderna civiltà occidentale fa il paio con la rappresentazione de l'homo sapiens , ovvero una scimmia con gli elettrodi in testa che ad ogni elettroshok emana suoni inascoltabili. Questo film è un' opera di cinema d'Autore che “naturalmente” non è nelle grazie del pubblico piccione seduto in poltrona. “naturalmente” il film è un tormentone.
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