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Ultimo aggiornamento giovedì 20 febbraio 2020
Lo sceneggiatore di Armageddon e Le belve scrive e dirige un documentario sull'autore de "Il giovane Holden". Al Box Office Usa Salinger - Il mistero del giovane Holden ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 505 mila dollari e 91 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Viaggio all'interno di uno degli enigmi più affascinanti della letteratura americana contemporanea, il documentario di Shane Salerno si mette sulle tracce di J. D. Salinger (1919 - 2010) e del suo Il giovane Holden, romanzo di culto che dal 1951 continua ad attrarre generazioni e generazioni di nuovi lettori. Attraverso le testimonianze di famigliari, amici, attori, scrittori, critici letterari e quanti altri hanno avuto a che fare, realmente o idealmente, con il riservatissimo autore, ci accostiamo ad un personaggio la cui fama è pari soltanto al suo mistero.
Nel tentativo di adattare per il cinema Il giovane Holden hanno perso le speranze cineasti di primissimo piano come Elia Kazan, Billy Wilder e Jerry Lewis: differentemente da qualsiasi altro scrittore, Salinger si è battuto perché quella storia non venisse mai portata sullo schermo al punto che una fondazione, dopo la sua morte, continua a vigilare sul rispetto del singolare desiderio. Del resto, l'unico a poter interpretare Holden Caulfield sarebbe stato lo stesso J. D., a conferma di quell'identificazione tra autore e personaggio che il film di Salerno sceglie quale centro della propria riflessione e costruisce di dichiarazione in dichiarazione, di immagine in immagine. Il romanzo di formazione più celebre del secolo scorso, dunque, non sarebbe altro che l'emanazione diretta del vissuto più intimo dello scrittore, l'immagine riflessa delle sue traumatiche esperienze di vita durante il fatidico biennio 1944/1945. Non a caso, l'unica foto esistente in cui il giovane Salinger è al lavoro sul suo capolavoro appartiene proprio all'epilogo della Seconda guerra mondiale, «l'esperienza che ha trasformato Salinger in Salinger», stando a quanto detto da un intervistato. Dal massacro dello Sbarco in Normandia fino all'orrore dei corpi ammassati a Dachau, 299 giorni di paura e morte portano il venticinquenne newyorkese nel profondo di un grave esaurimento nervoso, verso un automatico e graduale rifiuto delle frivolezze del mondo; ancora il trasferimento, nel '53, da New York a Cornish, dove morirà nel 2007, in mezzo il silenzio artistico e una leggenda, consequenzialmente, cresciuta a dismisura.
Prima e dopo, giovinezza e maturità, avanti e indietro, Salinger - Il mistero del giovane Holden si avvicina al mito senza scalfirlo, nonostante abbozzi qualche leggera ombra (il rapporto privato con le donne, altre piccole indiscrezioni) nella parte finale. Mezz'ora in meno avrebbe di certo giovato ad un documentario che, per eccessiva deferenza nei confronti dei molti illustri intervistati, non si spaventa di ribadire uno stesso concetto più volte. Comunque coinvolgente, a tratti, avvincente.
Ricchissimo di materiale e frutto di una ricerca durata anni, il documentario ( What happened to J. D. Salinger? , da noi sottotitolato Il mistero del giovane Holden ) presenta il suo biglietto da visita in una limitata circolazione di sala per poi uscire in cofanetto Feltrinelli accompagnato da un libro curato dallo stesso regista Shane Salerno con David Shields (Isbn).