La sedia della felicità |
||||||||||||||
Un film di Carlo Mazzacurati.
Con Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston, Katia Ricciarelli.
continua»
Commedia,
durata 90 min.
- Italia 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 24 aprile 2014.
MYMONETRO
La sedia della felicità
valutazione media:
3,11
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La sedia della felicitàdi catcarloFeedback: |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
martedì 29 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il nuovo film di Carlo Mazzacurati - che è anche il suo testamento artistico, visto che il regista padovano se ne è andato, troppo presto, nel gennaio di quest'anno - è una commedia lieve e a tratti surreale che, pur partendo dal disagio sociale che caratterizza il Veneto (e non solo) di questi tempi, sa divertire assai grazie a una costruzione accurata e a una bella scelta di ritmo che non si nega il comico puro (dal cinghiale iniziale alla dipendente di Bruna per culminare in tutto lo svolgersi della scena nella baita). A proposito di baita, va detto subito che la storia richiede una netta sospensione dell'incredulità che va aumentando con il passare dei minuti (come credere, altrimenti, che ci si possa ritirare in eremitaggio in uno dei posti più frequentati delle Dolomiti e cioè il Catinaccio?): numerose sono le situazioni improbabili o non spiegate, ma l’esigenza si avverte in special modo in un’ultima parte che consente di sottolineare il tono fiabesco complessivo. Malgrado l'incanto dei monti, grazie al quale viene data briglia sciolta alla fotografia di Luca Bigazzi, e il sorriso sulle labbra, il tratto conclusivo risulta però meno coeso della narrazione che l'ha preceduto, mettendo in mostra anche qualche passaggio un po' sbrigativo come la sparizione di Padre Weiner che era stato appena protagonista di uno spettacoloso inseguimento in apecar piazzato in piedi sul cassone a dar ordini al malcapitato guidatore. La vicenda prende il via in un microcosmo assai più banale. Nei loro negozi uno di fronte all'altro in un'anonima zona commerciale di Jesolo, è precaria l'esistenza di Dino, tatuatore casa e bottega visto che dorme nel retro, e Bruna, estetista perennemente in ritardo coi pagamenti, ricattata dal fornitore Volpato nonchè tradita dal fidanzato. A lei, Norma Pecche (una piccola parte da antipatica per Katia Ricciarelli), madre di un famoso bandito alla quale fa le unghie in carcere, confida in punto di morte di aver nascosto un tesoro in una delle otto sedie di casa. Il problema è che le sedie sono andate all'asta e quindi è necessario inseguirle per ogni dove, incrociando una varietà di piccole e mediocri figure di provincia con in più l’incomodo del prete di cui sopra, dato che pure lui ha per caso raccolto la rivelazione. Da un certo punto in poi alleati per forza, i tre proseguono la ricerca fino all’inatteso finale dolomitico: nel momento in cui uniscono gli sforzi, la sceneggiatura – firmata dal regista assieme a Doriana Leondeff e Marco Pettenello – segna un cambio di passo, visivamente è messo in risalto dal cambio di acconciatura di Bruna, che la allontana sempre più dalla verosimiglianza. In ogni caso, i personaggi sono seguiti sempre con affetto ed evitando le volgarità in cui sovente le commedie italiane finiscono per scivolare: con la parziale eccezione dell’episodio della virago – ma è notevole il modo in cui se ne libera Dino fingendosi dubbioso a riguardo di un proprio possibile outing – al massimo sono i personaggi e gli ambienti a essere volgari, con il peggio raggiunto dalla convention dei gelatai nella quale si esibisce il tristo e vanaglorioso mago di Raul Cremona. Molto in sintonia con il clima sembrano essere gli attori, fra i quali l’ormai onnipresente Battiston ben interpreta la doppiezza pretesca di Weiner mentre la coppia principale disegna due figure che sono in modo voluto un po’ fuori dal mondo: tanto è vero che Mastrandrea mantiene un leggero accento romanesco, come fosse stato catapultato a Jesolo dal caso, dando prova di bei tempi comici con accanto una Ragonese misurata come bellezza della porta accanto (nel senso anche letterale dell'espressione) che arriva a trasformarsi in una sorta di ‘madonna delle Dolomiti’ grazie allo spirito semplice di Giani. Attorno a loro, uno stuolo di amici e attori legati a Mazzacurati che hanno voluto esserci anche per pochi minuti, da un Albanese sdoppiato e dal consueto sottofondo amarognolo alla coppia di piazzisti di quadri composta da Silvio Orlando e Fabrizio Bentivoglio, dai mugugni del pescivendolo Roberto Citran al prepotente Volpato di Natalino Balasso, dalla svanita medium di Milena Vukotic all’indiano con gli occhi celesti di Marco Marzocca.
[+] lascia un commento a catcarlo »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | veritasxxx 2° | eugenio 3° | sgretola 4° | gabriella 5° | stefano bruzzone 6° | greatsteven 7° | luca brisotto 8° | lovemovies 9° | liuk! 10° | enzo70 11° | melvin ii 12° | astotti98 13° | gianleo67 14° | catcarlo 15° | flyanto 16° | pisiran |
Nastri d'Argento (2) David di Donatello (5) Articoli & News |
Link esterni
Sito ufficiale |