Hitchcock |
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Un film di Sacha Gervasi.
Con Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, James D'Arcy, Jessica Biel.
continua»
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 98 min.
- USA 2013.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 4 aprile 2013.
MYMONETRO
Hitchcock
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il mito di Htch tra algide bionde e una moglie di talento
di Paolo D'Agostini La Repubblica
È un sottogenere suggestivo quello dei film che ricostruiscono la nascita di famosi film del passato - praticando la procedura della parte per il tutto: illuminare celebri personalità attraverso un singolo episodio della loro vita artistica - che ha prodotto risultati di notevole interesse. Il Marilyn di Simon Curtis con Michelle Williams nel ruolo della Monroe e Kenneth Branagh in quello di Laurence Olivier, dai diari di un aiuto regista sull'infelice set diIl principe e la ballerina. Meno recente il caso di Celluloide dove, a partire dall'omonimo libro di Ugo Pirro, la regia di Carlo Lizzani e la scrittura di Furio Scarpelli ricostruivano la genesi di Roma città aperta e, intorno alle avventurose vicende del capolavoro rosselliniano, rievocavano un'eccezionale temperie. Ma c'è anche il curioso caso del libro Dissolvenza al nero del regista Davide Ferrario (che ha dato origine a un film di scarsa fortuna), ricostruzione romanzata in chiave noir del soggiorno romano di Orson Welles alla fine degli anni 40. Ora si aggiunge, destinato a diventare un campione di questo stesso gusto, l'Hitchcock di Sacha Gervasi. Dedicato al concepimento, alla realizzazione e all'imprevisto esito di Psycho,1960. Questo nuovo film si fonda su un libro di ricerche e testimonianze, Alfred Hitchcock and the making of Psychodi Stephen Rebello, mentre il capolavoro hitchcockiano nasceva a sua volta da un libro, l'omonimo romanzo di Robert Bloch a sua volta ispirato alla vera storia di un assassino seriale, Ed Gein, finito per le sue cruente e perverse gesta in manicomio criminale. Il film (sulla veridicità del cui contenuto non si può mettere la mano sul fuoco) racconta con straordinaria cura del dettaglio quanto quell'esito che con il senno di poi diamo per acquisito fosse tutt'altro che scontato. Hitch non voleva ripetere il già fatto, ma voleva sorprendere e ancor prima sorprendersi dando vita a una storia dalle tinte orrorifiche, ma dovette sudare il risultato e aggirare le diffidenze dei finanziatori (la Paramount) assumendosi il rischio di autoprodursi. E dovette battagliare duramente con la censura. Per la scena osé che all'inizio mostra Marion a letto con l'amante, per mostrare il water del bagno del motel di Norman, ma soprattutto per la celeberrima scena dell'accoltellamento sotto la doccia. Ma l'aspetto sul quale il film indugia moltissimo è quello che accredita una prepotente componente di perversione nell'uomo Hitchcock: dando certamente luogo a un risultato intrigante e tuttavia anche assecondando quella tendenza che all'insegna di uno scavo ossessivo nella personalità di figure celebri - e nei veri o presunti disturbi delle medesime personalità: e sappiamo come, tra verità e leggenda, quanto quella di Hitchcock possa prestarsi al compito - finisce però per spostare un po' arbitrariamente (e inutilmente?) l'attenzione lontano da ciò che più conta e resta. Insomma l'arte. Parliamo di questo: Hitchcock e il suo strano rapporto con la moglie Alma, suo angelo custode ma anche donna trascurata e talentuosa sceneggiatrice costretta nell'ombra, umiliata e ingelosita dalle infatuazioni del marito-maestro per le sue venerate e più o meno algide bionde. Sul set di Psycho rappresentate da Janet Leigh (rivissuta da Scarlet Johannson) e da Vera Miles, ovvero Marion e la sorella. Con una sovrabbondanza di segnali di identificazione non solo da parte del protagonista Anthony Perkins con la torbida personalità di Norman Bates ma soprattutto da parte di Hitch con le perversioni dell'omicida seriale ispiratore. Comunque una festa per tutti i cultori.
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