La bicicletta verde

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Un film di Haifaa Al-Mansour. Con Reem Abdullah, Waad Mohammed, Abdullrahman Algohani, Ahd, Sultan Al Assaf Titolo originale Wadjda. Drammatico, durata 100 min. - Arabia Saudita, Germania 2012. - Academy Two uscita giovedì 6 dicembre 2012. MYMONETRO La bicicletta verde * * * - - valutazione media: 3,27 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
pepito1948 lunedì 17 dicembre 2012
bicicletta della libertà, verde della speranza Valutazione 4 stelle su cinque
94%
No
6%

L'Arabia Saudita è il Paese islamico forse più progredito socialmente ( attesa di vita 73 anni, tasso di alfabetismo 83%), ma tra i più chiusi e rigidi nell'applicazione della religione di Stato e nel perseguire il dissenso in tutte le sue forme. La condizione della donna è particolarmente pesante: relegata in casa nei soliti ruoli domestici, non può uscire se non nei limiti imposti dagli uomini, che si avvalgono del giustificativo islamico (naturalmente interpretato pro domo sua). Il codice penale prevede sanzioni ancestrali ed è vigente la pena di morte (in forme brutali, come la lapidazione). In questo contesto la regista saudita ambienta una storia che, pur nella forma di commedia (con tinte a tratti umoristiche), rispecchia il dramma della ottusa ostilità verso qualsiasi aspirazione alla libera espressione che si discosti dal verbo politico/religioso di quel Paese. [+]

[+] bella! (di kaipy)
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cineandre giovedì 3 gennaio 2013
l'eroica semplicità di una ragazzina Valutazione 3 stelle su cinque
92%
No
8%

"La biciletta verde" ha il pregio di essere un film che si presenta senza particolari pretese intellettuali o di denuncia. Si presenta così come la sua protagonista, in modo semplice. Vuole raccontare una storia, uno spaccato di quotidianità di una ragazza. La protagonista è una vivace, allegra e intelligente ragazzina dell'Arabia Saudita che "desidera" la sua adorata biciletta, vietata alle ragazze dalle leggi maschiliste della tradizione religiosa.
La grande occasione per tramutare i suoi sogni in realtà è partecipare alla gara di Corano che la scuola che frequenta ha organizzato. In quel caso dovrà uniformarsi alle odiose regole morali imposte dalla scuola, per farsi benvolere e diventare una probabile condidata alla vittoria. [+]

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flyanto martedì 11 dicembre 2012
ua bicicletta come emblema di ribellione e libertà Valutazione 3 stelle su cinque
94%
No
6%

Film in cui una bambina di religione musulmana viene descritta come un'adolescente "ribelle" in quanto  per la sua allegria, la sua ingenuità, la sua gioia di vivere nonchè spensieratezza proprie, del resto, della sua età, va contro corrente e contro la severissima morale imposta dalla società. Tutte le sue giornate si dividono tra la scuola, i giochi e l' amicizia con un suo coetaneo (alquanto disdicevole per la sua religione) inseguendo il suo più grande desiderio di comprarsi una bicicletta tutta sua nonostante questo oggetto sia considerato deplorevole e non permesso alle le donne dai dettami del Corano. Dietro questo racconto di pura quotidianità  vengono descritte e presentate la mentalità e le regole (per noi alquanto assurde) che sono impostie dalla religione musulmana, illustrandoci la difficile condizione di non eguaglianza in cui vivono le donne rispetto agli uomini. [+]

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peer gynt venerdì 31 agosto 2012
in bici verso il futuro Valutazione 3 stelle su cinque
90%
No
10%

 Film di denuncia dell'oppressiva società maschilista del mondo arabo, diretto da una regista donna che sceglie di mettere in scena quasi esclusivamente personaggi femminili. Quelli maschili sono volutamente lasciati senza spessore, incolori: sono maschi tradizionalisti, per i quali le donne devono restare nello spazio chiuso e senza diritti nel quale sono da sempre state relegate (con la sola eccezione del piccolo compagno di giochi della protagonista, un oppressore in nuce ma, nella sua qualità di bambino, ancora abbastanza immune dai più vieti comportamenti misogini degli adulti). La prospettiva interessante del film è quella di mostrare come questa oppressione sia gestita in molte situazioni proprio da donne, che contribuiscono con rigida convinzione al mantenimento delle impari opportunità che costituiscono l'humus cultural-religioso di questa società. [+]

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maria f. venerdì 8 febbraio 2013
evviva i buoni film! Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Ebbene sì, fa sempre piacere vedere un film a regia femminile, poi quando la regista appartiene a un Paese dove la donna è considerata un accessorio, si spera che film, storie che raccontino all’occidente di queste vite possano aumentare.
Per la verità anche da noi – ancora oggi la donna deve patire ed essere competitiva per dimostrare a mala pena di avere le medesime capacità dell’uomo se non di più, come: senso pratico, maggiore facoltà di sintesi nella risoluzione dei problemi, cogliere al volo situazioni e porvi rimedio, ricoprire in modo affidabile molteplici ruoli.     Che fatica|||
Wadjda non avendo ottenuto dalla madre il consenso per acquistare una bicicletta, anche perché non ci sono possibilità economiche, decide di partecipare a una grara coranica e poter vincere la somma che le permetterà l’acquisto. [+]

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mareincrespato70 mercoledì 16 aprile 2014
la speranza dell'emancipazione corre sui pedali Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Arabia Saudita: anni Duemila di questo secolo, ma si stenta a crederlo, o si finge. Storia di Wadjda, bambina vivace ed intelligente, che si ribella al destino "costruito" dagli uomini, dall'oscurantismo, dall'arretratezza culturale e dai pregiudizi che solo paradossalmente sembrano arrivare da un altro pianeta.
E poi i colori forti, le splendide vesti colorate, i volti bellissimi di donna nascoste dietro i veli e visibili quasi sono negli interni, il Corano e il Diavolo incredibimente compresenti, la semplicità rivoluzionaria dei bambini, il coraggio femminile in un mondo stupidamente quasi declinato solo al maschile. [+]

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filippo catani mercoledì 30 aprile 2014
il coraggio di una bambina Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Arabia Saudita. Una bambina coltiva un sogno: comprarsi una bicicletta per poter giocare insieme al suo amico del cuore. Il problema è che oltre a costare troppo, la bicicletta non è considerata un mezzo consono per le ragazze. La bimba non si arrende e decide di iscriversi ad una gara di recitazione del Corano che mette in palio un premio in denaro che le consentirebbe l'agognato acquisto.
Paese ricchissimo e tra i più avanzati della zona, l'Arabia Saudita rimane uno stato dove l'applicazione serrata della legge Islamica pone dei freni alle donne. Queste sono limitate nei loro spostamenti in quanto non possono guidare e hanno altre rigide regole da seguire. [+]

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martedì 24 maggio 2016
la leggerezza della ribellione Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Difficile, forse impossibile trovare un film che sia ambientato in una Arabia Saudita reale; ci riesce la regista Haifaa Al-Mansour che utilizza una ragazzina, Wadjda, per mostrarci gli stridenti contrasti che abitano questo grande, ricco e desertico paese, in cui convivono (?) le più aggiornate modernità ed una mentalità medievale ed ottusa. Wadjda, qui rappresentata da una ragazzetta sveglia che letteralmente buca lo schermo e supera i problemi che i doppiaggi per quanto accurati presentano, non è una ribelle, semplicemente non accetta di avere delle limitazioni francamente incomprensibili e qui principalmente rappresentate dall'impossibilità di avere una bicicletta per "non mettere a rischio la verginità" (sic!); abbiamo un padre affettuoso ma che ripudia la moglie che non riesce a dargli un discendente maschio, una insegnante ottusa e rigidissima, che però la notte riceve l'amante, abbiamo un taxista che insulta le trasportate per il solo fatto di essere donne (e insegnanti). [+]

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guidokereze sabato 21 dicembre 2013
i sogni viaggiano spesso in bicicletta Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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 Vedere La Bicicletta Verde è stato un tornare indietro nel tempo. In un tempo in cui anche io ragazzino sognavo una bicicletta. Era l'epoca delle prime bici da cross con cambio a leva e se si era fortunati, la si poteva persino vincere nei concorsi abbinati alla vendita di merendine e biscotti. Altre bici hanno attraversato i sogni, facendo correre le speranze dei tanti che per qualche ragione aspiravano ad una vita migliore e dignitosa. Ladri di Biciclette di De Sica resta il più riuscito affresco evocativo sul mezzo. Anche lì i personaggi perseguono un percorso che possa andare oltre i loro destini di dominati. Qui il sogno di  Wadjda è la speranza di tutta una parte della popolazione, vessata da assurdi quanto anacronistici divieti da una società polverosamente patriarcale. [+]

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rampante lunedì 24 febbraio 2014
una ragazzina indipendente Valutazione 5 stelle su cinque
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Wadijda vive alla periferia di Riyadh, la capitale Saudita, ha un grande sogno poter comprare la bicicletta verde nel negozio di giocattoli davanti al quale passa tutti i giorni
E' una bambina di 10 anni pestifera ma simpatica ed affettuosa, ama la musica pop, porta solo scarpe da ginnastica, non sempre porta il velo 
sa che alle ragazze è proibito andare in bicicletta e i più deve escogitare un piano per trovare il denaro necessario per comprarla.
Wadijda vive in Arabia Saudita dove le donne non hanno diritto al voto, né alla patente e dove persino il cinema è bandito: le sale sono proibite ed i film si vedono solo a casa, dove le donne sono  soggette a gravi forme di discriminazione, segregazione, sudditanza ma,
da piccola ribelle è decisa a superare i limiti imposti dalla sua cultura. [+]

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