Signori, non mi posso certo ritenere un appassionato della saga di Tolkien, ma dieci anni fa non mi tappai gli occhi davanti a quello splendore visivo che era la precedente trilogia de "Il signore degli anelli", è la verità era che, Peter Jackson era riuscito a portare il genere fantasy a un livello veramente più alto, mentre Lo Hobbit sembra piuttosto intenzionato portare il genere a qualcosa di più basso rispetto alla precedente trilogia. Perchè Signori, mi dichiaro totalmente, ho iniziato a inorridire davanti allo schermo cinematografico quando, la combricola di nani inizia a cantare mentre lava i piatti, c'era davvero da tapparsi gli occhi e le orecchie, e anche la canzoncina cantata poco dopo davanti al fuoco mamma mia (ma cos'era, la Premiata Forneria Marconi che cantava Impressioni di settembre?). Con ciò, ci sarebbero i presupposti per andarsene dalla sala, ma dopo aver già inziato a sbadigliare mi dico, ho fatto 30, faccio anche 31 e così la visione continua, tra chiacchere vuote e prive di ogni utilità narrativa e dialoghi didascalici e pedanti che servono solo a raccontare la storia che Peter Jackson non è stato capace di narrare con le immagini. A ecco, c'è da spendere più di qualche parola per le immagini di questo film, ho visto il film nel tanto agognato HFR 3D (High frame rate 3D) in 48 fotogrammi al secondo, e preannuncio che non c'è nessuna differenza con il normale 3D a 24 fps se non quella di vedere in alcune scene i personaggi che si muovono come in cortometraggio di Charlie Chaplin o di Buster Keaton, ovvero che vanno più veloce del normale, il chè da, al film un aspetto a tratti ridicolo, oltre questo non c'è nessuna differenza e non serve più tempo per abituarsi alla visione. Il problema del lato visivo del film è che, il digitale con cui è girato crea delle immagini lucide, piatte, in poche parole squallide, che sanno di film porno, che sia chiaro nella messa in scena Jackson non pecca e neanche nella direzione degli attori, tutto ciò è compito del direttore della fotografia Andrew Lesnie che evidentemente poco pratico di riprese in digitale crea un film fantasy dai colori freddi che sembra un film televisivo con uso e abuso di sfocature Gaussiane inserite in post-produzione. Visivamente a mio parere è un fiasco, si salvano almeno gli attori, e quà Jackson da prova di saper cosa vuol dire fare il regista, ma anche quà, quando entrano in scena insieme Ian McKellen, Cate Blanchett, Christopher Lee e Hugo Weaving il tutto prende una piega del tipo, rimpatriata di vecchie glorie. La seconda parte si fa più interessante e detto francamente le battaglie e gli scontri sono ben fatti, ma questo non riscatta un ora e mezza di noia solenne, chiacchere e indovinelli (ma vi rendete conto che Bilbo e Gollum per l'unica scena in cui si incontrano si metteno a fare indovinelli per 15 minuti contati?!). Onestamente è un film che non mi ha appassionato, che fatica a prendere quota e la perde molto in fretta, e ancora più onestamente, stiracchiare un libro in tre film, non mi sembra proprio una buona idea, per quanto sia lungo (e neanche tanto, 400 pagine circa le riedizioni...) è sempre uno e uno solo, e distribuito in tre film è ovvio che diventi uno strazio, infatti quà tutta la parte prima della partenza si poteva fare anche meglio in 10-15 minuti, ma si sa che se si parla di Peter Jackson, i fan hanno il prosciutto sugli occhi, se l'avesse diretto veramente Guillermo Del Toro, le critiche da parte dei fan sarebbero state di fuoco, mentre a Jackson non solo perdoniamo ma facciamo persino finta di niente. Ma d'altronde come mi disse mio padre all'uscita della sala: "Beh, questo è solo un assaggio, il bello verrà dopo!", però questo è un assaggio di 170 minuti e si sa che quando si assaggiano troppi antipasti ci si rovina l'appetito.
P.S. Qualche critico statunitense ha detto che alcune scene non hanno motivo di esistere, sopratutto quelle iniziali. Aveva ragione, Dio ce ne scampi dalla versione estesa che uscirà in home video. Recensione dedicata a Mario!
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paulife
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lunedì 24 dicembre 2012
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de gustibus
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Quanto è difficile spiegare ad un non Tolkeniano il tenore dello Hobbit e le appendici del Signore degli Anelli inserite magistralmente nel film......non credo ci sia nemmeno motivo di dibattito con chi inorridisce di fronte ai 15 minuti di indovinelli tra Bilbo e Gollum.....é il momento più importante e significativo del libro per ciò che accadrà in futuro......non mi agito pìù di tanto poichè a chi non è appassionato risulta difficoltoso accettare questo tipo di opere......è come se chiedessero a me di ammirare i Cinepanettoni Natalizi......
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therao
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mercoledì 26 dicembre 2012
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3d
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Voglio aggiungere solo una cosa. Il 3D HFR non ha niente a che vedere col 3D e l'effetto "Charlie Chaplin" non c'entra niente, è proprio tipico del film, infatti lo si trova anche guardandolo il 2D.
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mikegandalf
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venerdì 28 dicembre 2012
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vabbè ...
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Concordo con quanto scritto da paulife. E' superfluo dire che l'autore della recensione non ha capito un accidente di libro e film.
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rick ash
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lunedì 7 gennaio 2013
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concordo ma solo in parte
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Il punto di vista cinematografico, se così si può dire è azzeccato, ed è pure vero che Peter Jackson qui ha sforato più di una volta, mentre come hai detto tu, per il signore degli anelli ha fatto probabilmente il miglior lavoro possibile.E' altrettanto vero però che lo hobbit, per come tolkien lo aveva concepito è un libro da ragazzini, quindi più infantile e leggero nei contenuti. Appurato questo, benvengano gli indovinelli di cui tolkien ci racconta, gli hobbit sono tanto appassionati, e quindi Gollum che conserva in fondo la sua natura di hobbit quasi persa come Bilbo prende molto sul serio la cosa. Ti dirò che quel pezzo è stato rispettato molto bene nel film, sicuramente meglio di tante altre scene inventate, gag spicciole e cavolatine che si sarebbero potute evitare facilmente.
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Il punto di vista cinematografico, se così si può dire è azzeccato, ed è pure vero che Peter Jackson qui ha sforato più di una volta, mentre come hai detto tu, per il signore degli anelli ha fatto probabilmente il miglior lavoro possibile.E' altrettanto vero però che lo hobbit, per come tolkien lo aveva concepito è un libro da ragazzini, quindi più infantile e leggero nei contenuti. Appurato questo, benvengano gli indovinelli di cui tolkien ci racconta, gli hobbit sono tanto appassionati, e quindi Gollum che conserva in fondo la sua natura di hobbit quasi persa come Bilbo prende molto sul serio la cosa. Ti dirò che quel pezzo è stato rispettato molto bene nel film, sicuramente meglio di tante altre scene inventate, gag spicciole e cavolatine che si sarebbero potute evitare facilmente.A mio parere la realtà è che voler tirare fuori "a forza" 3 film da un libro come lo hobbit è esagerato. Due ci sarebbero stati
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settra88
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venerdì 18 gennaio 2013
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terribile...
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Ma con che coraggio ti sei messo a scrivere una recensione del genere??? hai scritto un sacco di cavolate...è palese che parli di cose che non conosci, come se una persona che non sa le regole del calcio si mette a fare la telecronaca.Mah...PS: la scena con gollum è la parte migliore e piu importante del film.
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winterwake
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venerdì 18 gennaio 2013
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e tu con meno corda ancora
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sul gusto personale non vale certo la pena discutere, ognuno ha giustamente il proprio. Il film può piacere o meno, vero è che sentire critiche da chi non ha la minima idea dell'enorme differenza letteraria che corre tra Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit fa un po' storcere il naso. Ma la cosa più fastidiosa è la presunta critica tecnica mossa dai "luminari" della tecnica cinematografica. A parte che fate tutti la medesima critica con lo stampino "Eh le scene sono piatte, sembra un backstage", "Eh, i 48fps vanno bene per i documentari, certo non per un film", "Non ci siamo, manca quella patina che rende bello il cinema". NO! adesso è ora di dire basta a questa caterva di scemenze.
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winterwake
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sabato 19 gennaio 2013
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e tu meno corda ancora 2
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La famosa "patina" a cui siamo abituati visto che fino ad oggi nessun film ne era sprovvisto, e la "grana" a volte introdotta volutamente dai registi per aumentare il senso di distacco dalla pellicola a cui i cinefili sono affezionati NON E' e NON E' MAI STATA UNA COSA BELLA! Anzi, a dirla tutta è un DIFETTO. Solo perchè a questo difetto ci siamo abituati non significa che la sua eliminazione sia un male. Per chi non lo sapesse le riprese cinematografiche a 24 fps sono affette da quello che nel gergo tecnico è chiamato Motion Blur. Tecnicamente parlando il Blur è una scia di movimento che accompagna le scene del film. Questa scia è data dal tempo di esposizione della pellicola. Durante le riprese gli attori si muovono e la pellicola viene normalmente esposta per 1/24 di secondo.
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La famosa "patina" a cui siamo abituati visto che fino ad oggi nessun film ne era sprovvisto, e la "grana" a volte introdotta volutamente dai registi per aumentare il senso di distacco dalla pellicola a cui i cinefili sono affezionati NON E' e NON E' MAI STATA UNA COSA BELLA! Anzi, a dirla tutta è un DIFETTO. Solo perchè a questo difetto ci siamo abituati non significa che la sua eliminazione sia un male. Per chi non lo sapesse le riprese cinematografiche a 24 fps sono affette da quello che nel gergo tecnico è chiamato Motion Blur. Tecnicamente parlando il Blur è una scia di movimento che accompagna le scene del film. Questa scia è data dal tempo di esposizione della pellicola. Durante le riprese gli attori si muovono e la pellicola viene normalmente esposta per 1/24 di secondo. Può sembrare un tempo piccolo, ma per la pellicola non lo è. Quello che si ottiene è quello che in fotografia è una "foto mossa", ossia una cosa uscita male.
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winterwake
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sabato 19 gennaio 2013
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e tu con meno corda ancora 3
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Ne "Lo Hobbit" il Blur è praticamente assente e questo causa l'effetto novità per chi da anni è abituato a vedere i film con il Blur (si noti che il Blur è un fenomeno percepito più a livello inconscio che visivo, quasi nessuno riesce a vedere effettivamente la scia dei movimenti, ma se questa viene a mancare, come nei videogiochi dove i fotogrammi sono calcolati e quindi privi di queste scie di movimento, 24 fotogrammi al secondo producono un movimento scattoso). Non a caso i produttori di videogiochi puntano tantissimo su due strategie per eliminare l'effetto scattoso dei dei giochi, o aumentando a dismisura il numero di frame calcolati al secondo, o introducendo un Blur artificiale interpolando fotogrammi successivi.
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Ne "Lo Hobbit" il Blur è praticamente assente e questo causa l'effetto novità per chi da anni è abituato a vedere i film con il Blur (si noti che il Blur è un fenomeno percepito più a livello inconscio che visivo, quasi nessuno riesce a vedere effettivamente la scia dei movimenti, ma se questa viene a mancare, come nei videogiochi dove i fotogrammi sono calcolati e quindi privi di queste scie di movimento, 24 fotogrammi al secondo producono un movimento scattoso). Non a caso i produttori di videogiochi puntano tantissimo su due strategie per eliminare l'effetto scattoso dei dei giochi, o aumentando a dismisura il numero di frame calcolati al secondo, o introducendo un Blur artificiale interpolando fotogrammi successivi. Visivamente parlando Lo Hobbit è un capolavoro, e il primo film privo di un difetto che ammorba il cinema fin dalla sua nascita.
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winterwake
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sabato 19 gennaio 2013
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e tu meno corda ancora 4
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La sensazione di video accelerato è solo un'illusione ottica, peraltro nemmeno percepita da tutti (conosco svariate persone che al termine del film hanno dichiarato di non aver mai notato la minima accelarazione nei movimenti). La senzasione infatti scompare se ci si conceentra sul labiale, dove è evidente che il movimento della bocca è perfettamente fluido ma non accelerato. Fino ad oggi il Blur era un modo per il cinema di mediare un compromesso fra la fluidità dell'immagine (la scia aiuta il nostro cervello a percepire il movimento come fluido) e il numero di fotogrammi al secondo contenuto che permettesse di non dover usare chilometri di pellicola (con 48 fps una pellicola è lunga esattamente il doppio, e questo comporta il raddoppio del relativo costo).
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La sensazione di video accelerato è solo un'illusione ottica, peraltro nemmeno percepita da tutti (conosco svariate persone che al termine del film hanno dichiarato di non aver mai notato la minima accelarazione nei movimenti). La senzasione infatti scompare se ci si conceentra sul labiale, dove è evidente che il movimento della bocca è perfettamente fluido ma non accelerato. Fino ad oggi il Blur era un modo per il cinema di mediare un compromesso fra la fluidità dell'immagine (la scia aiuta il nostro cervello a percepire il movimento come fluido) e il numero di fotogrammi al secondo contenuto che permettesse di non dover usare chilometri di pellicola (con 48 fps una pellicola è lunga esattamente il doppio, e questo comporta il raddoppio del relativo costo). Solo con l'avvento del digitale la questione pellicola viene a cadere, e con essa finalmente anche il fastidioso Blur. Con buona pace degli affezionati che si oppongono a quella che OGGETTIVAMENTE è una miglioria.
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tyler77
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domenica 15 settembre 2013
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deliri digitali di winterwake.
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"Con buona pace degli affezionati che si oppongono a quella che OGGETTIVAMENTE è una miglioria"Indubbiamente migliora il mio senso di nausea. Ottimo.
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paperstreet
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mercoledì 24 dicembre 2014
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winterlake non dire scemenze.
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Dopo diverso tempo leggo queste stupidaggini scritte da winterlake. I film su pellicola erano/sono a 24 fotogrammi al secondo. L'effetto blur (poveri noi) non si genera per "mediare un compromesso", ma cosa devo sentire, semplicemente non esiste. Probabilmente sei un neofita del montaggio video, e confondi il concetto di interlacciamento con il motion blur. In ogni caso, al cinema si gira in progressivo. Prima di dire idiozie, documentati.
[+] ahahahahah
(di winterwake)
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[+] al cinema si gira in progressivo
(di winterwake)
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fra22222
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lunedì 12 gennaio 2015
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dovrebbe prendersela con tolkien
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Non condivido la recensione perchè non ritengo possibile un paragone tra il signore degli anelli e lo hobbit in quanto quest'utlimo è un libro per bambini e conseguentemente di tutto altro carattere. Vorrei però rispondere a due critiche che ha mosso:1. Le canzoncine che trova tanto orripilanti, quelle cantate dai nani mentre lavano i piatti e da Thorin davanti al camino sono presenti nel libro, anche se con parole un po' differenti (si, in italiano non dicono molto ma sentite il lingua originale hanno un loro senso)2. I 15 minuti di indovinelli tra Bilbo e Gollum che trova così assurdi indovini un po'... ci sono anche quelli. C'è un intero capitolo intitolato guardacaso "Indovinelli nell'oscurità".
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Non condivido la recensione perchè non ritengo possibile un paragone tra il signore degli anelli e lo hobbit in quanto quest'utlimo è un libro per bambini e conseguentemente di tutto altro carattere. Vorrei però rispondere a due critiche che ha mosso:1. Le canzoncine che trova tanto orripilanti, quelle cantate dai nani mentre lavano i piatti e da Thorin davanti al camino sono presenti nel libro, anche se con parole un po' differenti (si, in italiano non dicono molto ma sentite il lingua originale hanno un loro senso)2. I 15 minuti di indovinelli tra Bilbo e Gollum che trova così assurdi indovini un po'... ci sono anche quelli. C'è un intero capitolo intitolato guardacaso "Indovinelli nell'oscurità".Quindi più che con Jackson dovrebbe prendersela con Tolkien visto che queste sono cose che il regista non ha modificato.
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winterwake
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mercoledì 27 marzo 2019
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sei in buona compagnia
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Pare che tutte le persone a digiuno di tecnica sia d'accordo con te nick. Prendi paperstreet, basta questa frase "al cinema si gira in progressivo" per capire che non ha la minima idea di cosa stia parlando. Contrapporre il motion blur al "progressivo" è oggettivamente un'offesa all'intelligenza del prossimo. È l'ennesimo che dovrebbe fare un favore a se stesso e non rendersi ridicolo con affermazioni di questo tipo. Non vale nemmeno prendersi l'incomodo di spiegare nel dettaglio quanti strafalcioni ha inserito in un post di 4 righe in cui si spaccia pure per esperto. Fortuna siete spariti dal forum, almeno ci risparmiate le perle delle vostre opinioni sterile e colme di critiche "da esperti"
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nickcastle91
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lunedì 4 novembre 2019
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bellissimo
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E' stato bello rileggere questi commenti dopo 6 anni. Io ho rivisto dopo tempo Lo Hobbit e benchè oggi sia meno agguerrito (il fervore giovanile...), la sostanza è tutto sommato forse la stessa. Non trovo corretto valutare comunque un film sulla base dell'opera di partenza da cui è tratto, perchè in quel caso allora il film è solo un pezzo di un 'opera composta e certamente Tolkien non l'ha pensata così. Per il resto in parte i guerrieri che presero parte a questi commenti avevano ragione, io non sono un tolkieniano, ma il problema non sta lì, sta nel fatto che a me il genere fantasy non piace fondamentalmente. Io di mio ho dato la mia visione contrariata del film, ma non era certo un analisi oggettiva, nè sulla struttura narrativa, nè sul linguaggio cinematografico (che se oggettivo deve essere andrebbe analizzato secondo regole comunemente accettate nella grammatica audiovisiva da ormai tutti i teorici e studiosi del settore).
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E' stato bello rileggere questi commenti dopo 6 anni. Io ho rivisto dopo tempo Lo Hobbit e benchè oggi sia meno agguerrito (il fervore giovanile...), la sostanza è tutto sommato forse la stessa. Non trovo corretto valutare comunque un film sulla base dell'opera di partenza da cui è tratto, perchè in quel caso allora il film è solo un pezzo di un 'opera composta e certamente Tolkien non l'ha pensata così. Per il resto in parte i guerrieri che presero parte a questi commenti avevano ragione, io non sono un tolkieniano, ma il problema non sta lì, sta nel fatto che a me il genere fantasy non piace fondamentalmente. Io di mio ho dato la mia visione contrariata del film, ma non era certo un analisi oggettiva, nè sulla struttura narrativa, nè sul linguaggio cinematografico (che se oggettivo deve essere andrebbe analizzato secondo regole comunemente accettate nella grammatica audiovisiva da ormai tutti i teorici e studiosi del settore). Di contro le risposte coi commenti tecnici sulla motion blur, il video progressivo, il digitale erano abbastanza fuorvianti, perchè forse ottenute con un mix di informazioni lette qua e là mescolate alle proprie deduzioni, posso almeno immaginare. Il film lo rividi a casa qualche anno dopo e non sembrava certo quel digitale che mi sembrava all'epoca, chiaramente per l'abitudine data dal vedere sempre più film in digitale, oggi praticamente il 95%. Il digitale non è nè più bello nè più brutto, è solo diverso, trovo però tedioso quando il digitale tenti di manipolarsi per sembrare più analogico e la pellicola tenti di "migliorare" le sue caratteristiche per assomigliare sempre più al digitale. In questo discorso si è sempre ignorato il fattore estetico, rivolgendosi ad essi come mere tecnologie soggette a evoluzione. Non sono d'accordo, nessuno mai direbbe che data l'invenzione della pittura acrilica non è più il caso di utilizzare quella a olio, o ancora meglio, data la pittura digitale che forse sia il caso di abbandonare la pittura con pigmenti tradizionali. Una cosa non si sostituisce all'altra, la si affianca per ottenere nuovi risultati, abbiamo dovuto aspettare anni per vedere film che facevano un uso contestuale dei vari formati di ripresa, video digitale e analogico, pellicola, per caratterizzare visivamente le immagini del film, anche adottando più formati nello stesso film. Per il resto de Lo Hobbit ormai mi interessa nulla, perchè la grande offerta di prodotti di ogni genere oggi ha insegnato una cosa, che ciò che non interessa non c'è il tempo nè la ragione di andarlo a testare per capire ciò che la prima impressione ci aveva già correttamente suggerito. A me delle storie e delle tematiche che Tolkien voleva trattare a me non interessava nulla, non mi interessava nè l'ambientazione fantasy come non mi interessavano le tematiche eroico/epiche, perchè non è in realta mai stato questo il genere di personaggi che mi rapiva l'interesse e smuoveva l'emozione. Di mio oggi più che mai preferisco lo straordinario inserito nell'ordinarietà dell'uomo comune, e non nel senso che si può intendere in parallelo con Bilbo e la sua avventura dal nulla. Quello che però mi dispiace nel rileggere tutti i commenti è un fatto, tutti hanno difeso a spada tratta fondamentalmente il libro, Tolkien e lo spirito Tolkieniano, quasi parlando del film come se dovesse essere una raffigurazione del romanzo, e non è un'opera a se. Può darsi che l'adattamento di un romanzo per molti sia questo, e tutto sommato avremmo pure molti esempi che avvalorano questa opinione, ma ciò non toglie che nei tanti commenti e nemmeno nel mio, non si parli realmente di cinema. Io dò delle mie opinioni che ora come ora riconosco siano basate su presupposti non corretti, perchè Lo Hobbit è una trilogia diretta e supervisionata da un fan sfegatato di Tolkien, per i fan di Tolkien. Io di mio gli pretendevo e tutto sommato per ciò che oggi sono diventato (scenografo) ancora glielo pretenderei idealmente, che fosse un film di Peter Jackson, una sua rilettura, il suo punto di vista sul romanzo, non la più possibilmente fedele traduzione cinematografica rispettosa del romanzo e del suo spirito. Perchè a fare un parallelo con la musica, a Jimi Hendrix non mi va di pretendergli quando suona "All along in the watchtower", che me la suoni e canti come la cantava il suo interprete originale, Bob Dylan. Io a Jimi pretendo una sua rilettura del brano, una sua versione, non di rifarla nel modo più fedele possibile, e questo lui fa. E io adesso ascolto volentieri sia la versione di Bob Dylan che quella di Jimi Hendrix, perchè benchè siano due versioni della stessa canzone, il livello di personalità rimesso in ognuna le rende due canzoni diverse. A Jackson io pretendo ancora oggi il suo Lo Hobbit, ma questo non era l'intento con cui la trilogia venne realizzata e io sapendo ciò non posso valutarlo come valuto una situazione come quella venutasi a creare fra lo Shining di Stephen King e lo Shining di Kubrick, che sono due opere diverse, nè più nè meno. Probabilmente la riverenza di Jackson nei confronti di Tolkien lo rende anche piuttosto diffidente all'apportare dei cambiamenti. Per il resto penso che Lo Hobbit 1 non sia un brutto film, ma sia solo un film nè più grande nè più piccolo di quello che per mio gusto, per tematiche affrontate o struttura narrativa possa considerare un film come La zona morta che mi aveva preso dal profondo in tutti i sensi. Qualcuno potrebbe dire che è un film lagnoso e di quei film dove tutti parlano piano e in modo timido, ma se gli dovesse pretendere di essere un film di polso, con voce ferma, con personaggi possenti sbaglierebbe, perchè il film vuole essere esattamente quello che è, non è un romanzo di stephen king di cui hanno fatto un film, ma un film di David Cronenberg tratto da un romanzo. Consiglio su questo tema di vedere un film recente "Nell'erba alta" di Vincenzo Natali tratto da un romanzo di King, in questo caso lo stile dei due autori si fonde perfettamente, i temi dell'uno coesisto con lo stile e temi dell'altro. Caso rarissimo quanto forse unico. Mi ha fatto piacere tornare a scrivere qui. Se qualcuno volesse intrattenere un dialogo su argomenti di questo tipo, lascio qui la mia e-mail: nickcastlemovie@yahoo.it. Ciao a tutti signori e belle visioni!
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winterwake
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martedì 14 gennaio 2020
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nulla di fuorviante
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Motion blur: scia di movimento che compare nei fotogrammi dei film, siano essi ripresi in analogico o in digitale, dal momento che il blur dipende dalla FREQUENZA di acquisizione (da cui dipende il tempo di esposizione). 24p: lo standard di acquisizione cinematografico usato dalla seconda metà degli anni '20. Prima ogni film era un po' a se stante (la sempreverde Corazzata Potemkin ha un frame rate di 17.4 tanto per dirne una), ma con l'avvento del sonoro i gradi di libertà sono diminuti, e il compromesso migliore divenne il 24. Ci furono innumereveoli esperimenti a partire dagli anni '50 per aumentare gli fps, e anche esperimenti di proiezione tridimensionale (indimentiacabile Il mostro della laguna nera).
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Motion blur: scia di movimento che compare nei fotogrammi dei film, siano essi ripresi in analogico o in digitale, dal momento che il blur dipende dalla FREQUENZA di acquisizione (da cui dipende il tempo di esposizione). 24p: lo standard di acquisizione cinematografico usato dalla seconda metà degli anni '20. Prima ogni film era un po' a se stante (la sempreverde Corazzata Potemkin ha un frame rate di 17.4 tanto per dirne una), ma con l'avvento del sonoro i gradi di libertà sono diminuti, e il compromesso migliore divenne il 24. Ci furono innumereveoli esperimenti a partire dagli anni '50 per aumentare gli fps, e anche esperimenti di proiezione tridimensionale (indimentiacabile Il mostro della laguna nera). Fino a Lo Hobbit però, nessuno aveva ancora prodotto un intero film con tecnica 48p. 24i: la i sta per interlacciato, e visto che il sommo paperstreet parla come fosse uno del mestiere, è quasi imbarazzante spiegare di cosa si tratti. In TV non si riusciva a proiettare in progressivo (o meglio, si sarebbe anche potuto, ma lo sforzo necessario sia come efficienza del tubo catodico sia per lo spreco di banda necessaria a trasmettere sempre l'intero fotogramma aveva fatto pendere l'ago della bilancia per questa soluzione, tutt'altro che ottima, ma che ha permesso al sistema di reggere senza problemi dagli anni 30 agli anni 90), pertanto si mandavano righe alternate dell'immagine in modo che il fotogramma intero fosse riscotruito a partire dalle righe alternate dei due semi-fotogrammi trasmessi. Come questa cosa sia collegata al Motion Blur è un mistero (sarebbe bello se paperstreet ce lo spiegasse, perché mi occupo di editing video da 15 anni ormai e sicuramente la mia esperienza in materia non può competere con la sua). La ricostruzione di un fotogramma progressivo dato l'interlacciato è un lavoraccio, e se non fatto bene produce un fastidiosissimo effetto pettine.
Spiace notare che sono passati anni e ancora non sia chiaro che il Blur non è legato al digitale ma alla frequenza di acquisizione dell'immagine.... sarebbe utile un editoriale di paperstreet per chiarire le idee ai neofiti.
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