La regola del silenzio - The Company You Keep |
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Un film di Robert Redford.
Con Robert Redford, Shia LaBeouf, Julie Christie, Sam Elliott.
continua»
Titolo originale The Company You Keep.
Thriller,
durata 117 min.
- USA 2012.
- 01 Distribution
uscita giovedì 20 dicembre 2012.
MYMONETRO
La regola del silenzio - The Company You Keep
valutazione media:
3,10
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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domenica 13 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Jim Grant, avvocato , vedovo con figlia adolescente, è costretto a compiere un viaggio a ritroso nel suo passato, occultato da falsa identità : è stato un giovane militante pacifista di un movimento ( Weather Underground ) di contestazione al sistema, di opposizione alla guerra nel Vietnam, nell’America degli anni ’70.
Ricercato per l’assalto ad una banca, compiuto da membri del movimento e concluso con l’omicidio di una guardia giurata. L’elemento scatenante la sua fuga è l’arresto di una componente del gruppo : ha vissuto anch’essa in clandestinità e il suo ingresso in carcere riporta alla ribalta le vicende del passato. Grant, inseguito dall’FBI e da un reporter d’assalto a caccia di uno scoop, va alla ricerca di chi può scagionarlo dall’omicidio, contattando nella fuga altri membri del gruppo.
La domanda principale che mi pongono i personaggi del film riguarda il presente: come sono oggi, come sono cambiati a 30, 40 anni di distanza coloro che da giovani hanno speso le loro energie per opporsi al sistema e quale direzione quella lotta ha impresso alle loro vite?
Partendo dall’assunto che “tutto cambia” ( anche il capitalismo che può essere più feroce e subdolamente sfruttatore, è cambiato anch’esso dagli anni ‘70 ) rimane un esercizio mentale interessante vedere “come si cambia” non tanto come si “invecchia” fisicamente in modo impietoso, questo si vede subito ma come si trasformano gli ideali, cosa rimane delle utopie originarie, in sostanza in un mondo dove tutto si trasforma incessantemente ,come cambiano gli uomini e le donne nel tempo.
Nel film di Robert Redford la regia ci mostra rapidamente come questi ex giovani contestatori vivono oggi, cosa fanno , come ricordano il passato e come sono cambiati: L’illusione di rimanere immutati con in testa gli stessi slogan di 30 anni prima ci viene mostrata molto bene nel personaggio di Mimì Lurie. Lei ripete ostinata questi slogan che adesso le servono soltanto per giustificare a se stessa l’attività illecita che “oggi” compie con disinvoltura. Tutti hanno dovuto fare ed hanno fatto a loro modo i conti con la distanza fra le loro aspirazioni giovanili e la realtà che li circonda, alcuni senza rinnegare totalmente le idee di giustizia delle proprie lotte giovanili ( lo stesso Grant che difende oggi cause di diritti civili ).
Con l’impianto del thriller il film ,mantiene un ritmo incalzante che tiene sveglia l’attenzione dello spettatore ma limita anche l’approfondimento dei ritratti proposti dalla regia che rimangono dei “bozzetti”.Lo stesso ritmo costringe gli attori a prestazioni atletiche un po forzose e talvolta goffe. Queste ed altre rese incongrue ( Redford genitore troppo vecchio di una bambina) rendono l’insieme artificioso anche se rimangono validi i temi sollevati. Un altro ritratto volto al presente è quello del giovane cronista Ben Shepard : cinico e arrampicatore all’inizio- non esita a corrompere per avere notizie segrete- recupera strada facendo la responsabilità del proprio ruolo : la libera e integrale informazione è da praticare con tenacia ma anche onestamente, con rispetto della vita altrui.
Il messaggio che gli ideali non giustificano la violenza è nel film un elemento solo sfiorato: il regista ci fa solo intravedere quanto la lotta armata diventi suicida per un movimento ( i suoi membri devono rifugiarsi nella clandestinità ) e molto spesso diventa utile al nemico contro cui spara. (ma questi potrebbero essere i temi di un altro possibile film). “La regola del silenzio” di Redford è un film interessante, con un glorioso formidabile cast di interpreti è a mio parere, un film da vedere.
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