Titolo originale Sponsoring.
Drammatico,
durata 96 min.
- Francia, Polonia, Germania 2011.
- Officine Ubu
uscita venerdì 28settembre 2012.
- VM 14 -
MYMONETROElles
valutazione media:
2,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Una donna, ricca e bella, ma non più giovane, intervista per un articolo su "Elles" delle ragazze che si prostituiscono. Il film alterna gli spazi temporali e racconta, mentre le interviste si sviluppano, la condizione della giornalista nella sua casa e con la sua famiglia. Le ragazze, nei loro racconti espliciti, ricordano molto "student service" senza mai però raggiungerne la drammatica profondità. Il film, comunque, attraverso gli ambienti ricchi e asettici, supera il dramma di queste ragazze, che per mantenersi agli studi vendono il proprio corpo e la propria anima, raggiungendo uno stadio in cui non possono più tornare indietro perché è come smettere i fumare, e va a sondare il dramma della famiglia borghese.
[+]
Una donna, ricca e bella, ma non più giovane, intervista per un articolo su "Elles" delle ragazze che si prostituiscono. Il film alterna gli spazi temporali e racconta, mentre le interviste si sviluppano, la condizione della giornalista nella sua casa e con la sua famiglia. Le ragazze, nei loro racconti espliciti, ricordano molto "student service" senza mai però raggiungerne la drammatica profondità. Il film, comunque, attraverso gli ambienti ricchi e asettici, supera il dramma di queste ragazze, che per mantenersi agli studi vendono il proprio corpo e la propria anima, raggiungendo uno stadio in cui non possono più tornare indietro perché è come smettere i fumare, e va a sondare il dramma della famiglia borghese. Famiglia che si sgretola e produce uomini incapaci di amare e che riescono a godere, ma neanche sempre, solo con le ragazze giovani che si prostituiscono. Affetti che si spezzano e partoriscono moderni vampiri incapaci di amare e dediti solo al proprio lavoro o status sociale. Anne, la giornalista, stordita dai racconti delle ragazze riscopre il bisogno di amare, anche attraverso il desiderio, ma la società, ci racconta il regista, non lascia spazio a ludici amori e così torna alle fredde convenzioni di un mondo senza sentimenti. Ottima la scelta delle musiche e la recitazione, anche se la sensualità è volutamente fortemente distaccata, tranne che per deboli fiammelle di possibili innamoramenti. Ottima la sceneggiatura. Meravigliose alcune inquadrature che svelano le storie, come quando una ragazza, finita l'intervista, si allontana e sullo sfondo solo uomini passano. Oppure Anne che si ferisce in cucina, come avviene nel suo cuore, e il freddo dell'acqua lava via ogni cosa, ma non il dolore. La storia denuncia anche l'incapacità delle famglie di aiutare i figli a crescere con sani valori. Film non per tutti. unica perplessità e lo ribadisco come fatto per altri film, la denuncia della prostituzione giovanile al cinema segnala e indirizza a che a strade facili per fare soldi.
[-]
[+] lascia un commento a renato volpone »[ - ] lascia un commento a renato volpone »
Ann è un’affermata giornalista di un periodico femminile. Vive con il marito e i due figli in una bella casa parigina, dove sta lavorando a un’inchiesta sulla prostituzione tra le giovani studentesse universitarie. Incontrerà così Alicja e Charlotte, due giovani che si riveleranno in realtà molto orgogliose di praticare questo “mestiere”, nonché felici dell’indipendenza economica che ne ricavano. Tanto che Ann, ben presto turbata nel profondo, rimetterà in seria discussione le proprie certezze, interrogandosi sulle sue più intime convinzioni in merito alla famiglia, al sesso e al denaro.
[+]
Ann è un’affermata giornalista di un periodico femminile. Vive con il marito e i due figli in una bella casa parigina, dove sta lavorando a un’inchiesta sulla prostituzione tra le giovani studentesse universitarie. Incontrerà così Alicja e Charlotte, due giovani che si riveleranno in realtà molto orgogliose di praticare questo “mestiere”, nonché felici dell’indipendenza economica che ne ricavano. Tanto che Ann, ben presto turbata nel profondo, rimetterà in seria discussione le proprie certezze, interrogandosi sulle sue più intime convinzioni in merito alla famiglia, al sesso e al denaro.
Secondo un rapporto recente, ogni anno 40.000 studentesse francesi si prostituiscono per pagarsi gli studi. È questo il fondo di verità che la giovane regista Malgoska Szumowska, nata a Cracovia nel 1973, ha utilizzato come base per una sceneggiatura dal taglio femminista, irriverente e tuttavia candido e sincero anche nelle sue scene più spinte e moralmente ambigue. Il progetto di “Elles”, subito affidato alle grandi capacità attoriali di Juliette Binoche, non può che risaltare agli occhi per la sua semplicità e allo stesso tempo per la complessità della confezione finale, che fa da cornice a un ritratto convincente del nostro tempo, nel quale l’eterna battaglia del femminismo sembrerebbe essere stata persa e ciò nonostante vinta nel sottotesto del film: al contrario delle donne e ancora oggi, difatti, parecchi uomini pagano o vorrebbero pagare una ragazza perché dia forma alle loro fantasie sessuali.
Così, ai dialoghi fitti e insolenti con le due studentesse si contrappone la scrittura solitaria di Ann, che al sesso coniugale preferisce la musica classica e gli chignon spettinati, e a quest’ultima, di nuovo, si alternano nel mezzo i piani sequenza più scabrosi e osé delle giovani quando sono con i loro clienti, e qui ce ne sono davvero per tutti i gusti: c’è quello sadico, quello che ama suonare una canzone d’amore alla fine del rapporto, quello con un’indimenticabile pancia piena di nei, quello che prim’ancora di cominciare si mette a piangere, quello stanco della moglie che adora insegnare a cucinare piatti elaborati. C’è, persino, quello talmente bello che ci si illude possa diventare qualcosa di diverso. Pur mancando qua e là di originalità, gli effetti (collaterali) della vita sregolata delle due si ripercuotono quindi inevitabilmente sulla vita privata e inconfessabile della Binoche, dando adito ad alcuni momenti in cui l’attrice dà come sempre prova della sua estrema versatilità emotiva.
Nella parte finale del film, poi, procedendo sempre e solo oltre, tutta l’intrinseca ironia della pellicola spinge sul tasto dell’acceleratore con una Ann in completa crisi esistenziale. Perfetto, per quanto auto-contemplativo e forse un po’ troppo generoso nello sbilanciarsi con una posizione totalmente anti-machista, è l’attimo narrativo in cui la protagonista guarda a ciascun uomo della sua vita (marito, figli, amici) come si guarderebbe a un potenziale abbordatore di prostitute. Da tener d’occhio, infine e in particolare, il volto espressivo e naïve della bellissima Joanna Kulig, memorabile anche nel recente “La femme du cinquième”, con Ethan Hawke e Kristin Scott Thomas [-]
[+] lascia un commento a andyflash77 »[ - ] lascia un commento a andyflash77 »
Pretenzioso, scontato, banale... Anche Juliette Binoche è una presenza sempre forte, ma non è che sia molto ben diretta. L'imitazione pasticciata di un film d'autore.
[+] lascia un commento a brian77 »[ - ] lascia un commento a brian77 »
Come ammantare di un alone intellettual-psicologico-sociale una pellicola assolutamente banale e inutilmente patinata? Guardate Elles e lo saprete. Nonostante gli sforzi di Juliette Binoche, letteralmente scrutata dalla macchina in perenne close up, il film di Malgoska Szumowska analizza poco e male le tematiche che si propone di mettere in campo, e cioè la prostituzione giovanile e le frustrazioni di una cinquantenne, che nel caso in questione non avrebbe nessuna ragione al mondo per lamentarsi. Anne è una giornalista e sta preparando un articolo dedicato alle giovani studentesse che si prostituiscono per incrementare le entrate.
[+]
Come ammantare di un alone intellettual-psicologico-sociale una pellicola assolutamente banale e inutilmente patinata? Guardate Elles e lo saprete. Nonostante gli sforzi di Juliette Binoche, letteralmente scrutata dalla macchina in perenne close up, il film di Malgoska Szumowska analizza poco e male le tematiche che si propone di mettere in campo, e cioè la prostituzione giovanile e le frustrazioni di una cinquantenne, che nel caso in questione non avrebbe nessuna ragione al mondo per lamentarsi. Anne è una giornalista e sta preparando un articolo dedicato alle giovani studentesse che si prostituiscono per incrementare le entrate. Nel far questo entra in contatto con due ragazze che le racconteranno la loro storia, fatta di incontri in alberghi di lusso, soldi facilissimi, illusioni zero e senso di colpa minimo. Parallelamente assistiamo allo svolgersi della vita iperborghese di Anne, una bellissima casa, un marito forse un po' distante ma neanche troppo, un figlio adolescente che meriterebbe due schiaffoni invece dell'indulgenza della madre e un corpo che sta sfiorendo. Motivi sufficienti per Anne per sentirsi amareggiata, per lasciarsi andare a danze sfrenate ed alcoliche con una delle due prostitute - scena che ricorda da vicino una famosa pubblicità della Binoche per quanto è finta e gratuita - per essere irrequieta e indisponente col marito, per andare in crisi senza nessuna ragione. Le camere lussuose dove le ragazze incontrano i loro clienti, quasi tutti eleganti, raffinati, che cucinano per loro il pollo al borgogna - ma si può davvero pensare di fare cinema serio e raccontare la prostituzione scolorendola così? - le loro case elegantemente arredate, i vestiti di marca, danno un'idea completamente falsata di un mondo torbido e squallido che con ben altra mano registica si poteva tracciare, e le isteriche inquietudini della Binoche - che si lancia anche in una scena di autoerotismo a dir poco malriuscita e malrecitata - restano algide, incomprensibili, quasi capricciose. Una sola scena ha una sua poesia, un sottofinale surreale intorno ad una tavola, ma è decisamente poco per salvare un film che rende seducenti le scene di sesso a pagamento quando avrebbe dovuto renderle disgustose e svilisce ogni vera inquietudine femminile riducendola ad una insoddisfazione superficiale e mai realmente sentita. Spiace per la Binoche, che offre il suo volto mobile, spesso struccato, ad una donna che non la merita, e ad un film che non merita la nostra attenzione.[-]
[+] lascia un commento a donni romani »[ - ] lascia un commento a donni romani »