Certo che a paragonare "Kick-ass" a "Milllion dollar baby" ce ne vuole, e parecchio, roba da pena di morte per robertone65 a parer mio. Tanto per iniziare, qualche parola sui divieti che il film ha subito, cito "Pulp Fiction" che, pur essendo volgare quasi quanto questo ma splatter dieci volte meno di questo, subì un divieto per minori di 18 anni, questo invece, pur essendo più sboccato e ingiustificabilmente più splatter, ha subito un divieto per minori di 14 anni e in Italia, la morale e la mentalità, dal 1994 al 2011 non è cambiata molto. Soffermarsi a parlare sulla trama ha ben poca importanza, mentre mi preme di più, parlare del regista, che esordì con "The pusher", film piuttosto violento, continuò con "Stardust", film fantasy e approda adesso (beh adesso da noi, ma originariamente un anno fa...) con questo prodotto (perchè di opera non si può di certo parlare...), che è un somma degli elementi violenti del cinema di Vaughn e Guy Ritchie mischiato alle influenze fantasy dei film di supereroi, Marvel principalmente. Il film non propone niente di nuovo praticamente, anche se lo fa in teoria. Vorrebbe essere innovativo e originale attraverso la figura dell'imitazione di un eroe (non di certo un antieroe), interpretata da Aaron Johnson, ma perpetua stereotipi che oltre ad essere già stati affrontati nei film comici e nelle parodie come "Superhero", con differenze esigue sono anche più consoni al genere stesso e non alla commedia. Ma tutto ciò poteva anche passare, se il film facesse ridere di gusto, mentre invece quà e là ci troviamo davanti a gag che strappano a forza qualche sorriso, per giunta sono le gag più semplici quelle riuscite (Red Mist che inciampa, seguito da un "Merda la caviglia!"), mentre in sale c'era gente che rideva nella prima apparizione di N. Cage, in cui in un primo momento spara alla figlia senza motivo, ovviamente chi ha riso, ha riso non immaginando che un secondo dopo lo sparo avrebbero inquadrato un giubbino antiproiettile, una scena per niente comica, anzi, una scena che all'inizio lascia un po' amareggiati, ma che a qualcuno ha fatto ridere, una reazione che sinceramente mi ha dato abbastanza fastidio, questo vi fa capire che spettatori ci sono al mondo. Le gag più orchestrate invece fanno ridere poco niente. Il film in ultimo è troppo ma veramente troppo violento per un solo divieto ai 14 anni, per giunta in sala o anche visto un genitore idiota che ha portato suo figlio, palesemente più piccolo, a vedere il film, di forse neanche dieci anni m'è parso. Un ultima frase la vorrei spendere per le orribili musiche, come se non bastasse Matthew Vaughn ha rifiutato ancor prima della fase di orchestrazione e registrazione, le demo di Christopher Lennertz, seguite da tre partiture musicali complete e registrate, ma rifiutate (la prima di Ilan Eshkeri già collaboratore di Vaughn in Stardust, la seconda di Marius De Vries, che l'ha in parte riutilizzata per la partitura di "Sucker punch" e la terza di John Murphy, già collaboratore di Vaghn in "The pusher" e di Guy Ritchie in molti dei suoi lavori), prima di accettare le musiche di Henry Jackman, attingendo però anche delle precedenti tre composizioni, infatti nei titoli di testa sotto la voce musiche, appaiono assieme al nome di Henry Jackman anche quello di De Vries, Ishkeri e Murphy, anche se di questi ultimi nel film ci sono perlopiù rimasugli. Il film alla fine risulta appena sufficiente e non riesce ad essere incisivo al fine di essere ricordato, per fortuna se mi permettete. Per di più, non vi sembra un controsenso un film che ha come personaggio abbastanza importante quello di una bambina, ma che un bambino non può andare a vedere? Il tutto si rivela essere quello che è, una emmerita toppata per Vaughn...
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