aleian84
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lunedì 17 maggio 2010
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michael oher: storia di ragazzo che ce l'ha fatta
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Dopo aver visto il film tante emozioni si accavallano l'una all'altra, ma una prevale sulle altre: la speranza. Si, perchè vedere delle persone farsi in quattro per aiutare qualcuno in difficoltà e in più sapere che non è solo un film, ovvero qualcosa di inventato, fa bene, ti fa sentire meglio. Film ben realizzato e ottimamente interpretato (non per niente Sandra Bullock ha meritato un Oscar), a tratti divertente, di quel divertente che ti stampa un sorriso sul viso che non viene via, a tratti drammatico, nel mostrare una vita, quella dei neri d'america, sempre nell'occhio del ciclone. E poi diciamocela tutta, a tutti piacciono queste storie, di ragazzi sfortunati per una parte della loro vita, che riescono a rialzarsi (anche se non da soli) e a diventare qualcuno, a fare qualcosa di buono.
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Dopo aver visto il film tante emozioni si accavallano l'una all'altra, ma una prevale sulle altre: la speranza. Si, perchè vedere delle persone farsi in quattro per aiutare qualcuno in difficoltà e in più sapere che non è solo un film, ovvero qualcosa di inventato, fa bene, ti fa sentire meglio. Film ben realizzato e ottimamente interpretato (non per niente Sandra Bullock ha meritato un Oscar), a tratti divertente, di quel divertente che ti stampa un sorriso sul viso che non viene via, a tratti drammatico, nel mostrare una vita, quella dei neri d'america, sempre nell'occhio del ciclone. E poi diciamocela tutta, a tutti piacciono queste storie, di ragazzi sfortunati per una parte della loro vita, che riescono a rialzarsi (anche se non da soli) e a diventare qualcuno, a fare qualcosa di buono.
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bulgakov
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lunedì 22 marzo 2010
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uscita?
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qualcuno sa se e quando il film uscirà in italia?sembra assurdo dover attendere per un film che a quanto si dice è davvero interessante, aggiungendovi anche l'oscar (finalmente) alla Bullock
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(di 100spindle)
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cirokisskiss
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mercoledì 3 marzo 2010
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the blind side
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Un film che ammette il fatto di essere ruffiano e abbondantemente diabetico..ma nonostante tutto riesce a coinvolgere lo spettatore in modo tale che ad un certo punto la vista ti si sfoca per le lacrime che si stanno accumulando negli occhi...confezionato molto bene...cn una storia che colpisce anche il più freddo spettatore...grazie ad una regia lineare e ben adatta ed una sceneggiatura che si perde si nella mielosa parte finale ma che sa calibrare anche ironia e umanità...la Bullock davvero molto ma molto brava....una prova sincera, punzecchiante senza mai cadere nella facile trappola dell'essere troppo eccessiva nei momenti ironici del personaggio.
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alberto berardi ***/°°
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martedì 12 gennaio 2010
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hai detto sandra? (ovvero: chi è il quarterback)
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Fuori da ovvi arricciamenti di naso sulla beneficienza "dall'alto" che sottende il tutto, e dall'inflazione di buoni sentimenti di matrice liberal - cristiana, vi sfidiamo a non rimanere sorpresi dal tocco magico che la Bullock dona al suo personaggio. La sua Leigh, bionda (!!!) interior designer capace di convincere la propria all-american-famiglia ad adottare il monumentale diciasettenne Michael Oher e di trasformare questo Kasper Hauser dell'era Bush in un campione di football, riesce ad essere una donna insospettabilmente ricca di sfumature, in grado, e le basta un solo gesto, di sciogliere come neve al sole qualsiasi difficoltà. Così come il suo personaggio smonta tutti gli ostacoli che la storia (vera) le pone davanti, così la Bullock attrice sguscia incolume attraverso le maglie minacciose degli stereotipi presenti ad ogni angolo della sceneggiatura.
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Fuori da ovvi arricciamenti di naso sulla beneficienza "dall'alto" che sottende il tutto, e dall'inflazione di buoni sentimenti di matrice liberal - cristiana, vi sfidiamo a non rimanere sorpresi dal tocco magico che la Bullock dona al suo personaggio. La sua Leigh, bionda (!!!) interior designer capace di convincere la propria all-american-famiglia ad adottare il monumentale diciasettenne Michael Oher e di trasformare questo Kasper Hauser dell'era Bush in un campione di football, riesce ad essere una donna insospettabilmente ricca di sfumature, in grado, e le basta un solo gesto, di sciogliere come neve al sole qualsiasi difficoltà. Così come il suo personaggio smonta tutti gli ostacoli che la storia (vera) le pone davanti, così la Bullock attrice sguscia incolume attraverso le maglie minacciose degli stereotipi presenti ad ogni angolo della sceneggiatura. In tutto questo il ruolo di Big Mike per il film, l'esordiente Quinton Aaron, è esattamente quello che ha sul campo da gioco, proteggere il suo biondo quarterback. E lasciare che le luci dei riflettori siano tutte per lei.
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