pietro signorelli
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sabato 4 luglio 2009
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i fantasmi del signor dickens
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Alzi la mano chiunque dei gentili lettori che non conosce il famosissimo «Canto di Natale» scritto nel lontanissimo 1843 da Charles Dickens? Ebbene, degli sceneggiatori in apnea di fantasia hanno pensato bene di proporre una nuova versione, con donne lasciate e disilluse al posto dei soldi come argomento.
L'Ebenezer di oggi è Connor Mead, fotografo d'alta moda e di riviste di settore sciupafemmine all'ennesima potenza che non ha nessuno scrupolo ad illudere ragazze per poi mollarle la mattina dopo. Ma questo incallito donnaiolo feticista della sveltina, un giorno deve andare al matrimonio del fratello Paul, solo per obbligo visto il suo totale disinteresse verso l'istituzione familiare che ne deriva.
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Alzi la mano chiunque dei gentili lettori che non conosce il famosissimo «Canto di Natale» scritto nel lontanissimo 1843 da Charles Dickens? Ebbene, degli sceneggiatori in apnea di fantasia hanno pensato bene di proporre una nuova versione, con donne lasciate e disilluse al posto dei soldi come argomento.
L'Ebenezer di oggi è Connor Mead, fotografo d'alta moda e di riviste di settore sciupafemmine all'ennesima potenza che non ha nessuno scrupolo ad illudere ragazze per poi mollarle la mattina dopo. Ma questo incallito donnaiolo feticista della sveltina, un giorno deve andare al matrimonio del fratello Paul, solo per obbligo visto il suo totale disinteresse verso l'istituzione familiare che ne deriva. Arrivato sul posto incontra la vecchia fiamma Jenny Perotti, organizzatrice del matrimonio. Ma le sorprese per Connor non finiscono qui: suo zio e mentore Wayne, da cui ha imparato tutto sull'arte di sedurre, scopare e poi scappare, morto tempo prima, gli riappare come fantasma, avvertendolo che riceverà la visita di tre donne, fantasmi del passato, presente e futuro che lo avvertiranno dei pericoli che incorre se continua con questa vita dissennata. Tra l'incredulità di Connor, comincia il viaggio per ricondurlo alla ragione.
Come si vede, il racconto di Dickens subisce un upgrade degno dei poveri tempi di bassa arte: il sesso che condiziona l'etere e le immagini entra prepotentemente nel film di Mark Waters, mostrandoci donne bellissime in lacrime decisamente poco furbe (vista la fama di Connor, potevano ben sapere che erano per lui solo carne da una botta e via), una accozzaglia di comprimari di second'ordine che sono visti e rivisti (e strafatti nel senso produttivo), ma soprattutto una quantità industriale di zucchero a velo da far star male anche i non diabetici.
La parte finale, corredata di foto, lacrime e discorsoni ridondanti che rinnegano le basi esposte precedentemente come fede, legge e credo sul fatto che le donne sono come i rasoi monouso, è quella maggiormente fastidiosa, un monotono incanalare nel qualunque prevedibile la moralina di paparino. Non si può dire che il film sia totalmente monotono – il viaggio nel tempo qualche risata la strappa e la solleva; le parti migliori sono quelle del giovane Connor alle prime armi e ai primi insegnamenti dei dogmi – ma il problema è che il film viene letto e codificato anni luce prima della sua fine (attendete un attimo ad uscire, c'è tempo per qualche scenetta extra sui credits finali), lo spettatore sa in anticipo tutto quello che avverrà.
Alla fine le cose più spiritose e glamour riguardano l'attaccamento ai marines di Robert Jackie Brown Foster e la bellezza matura Anne Archer (moglie tradita di Attrazione fatale), parti secondarie davvero riuscite per la bravura degli attori. Mentre Douglas gigioneggia, McConaughey si pavoneggia e la Garner sorride con poca convinzione, il film si incanala nel filone delle commedie brillanti poco splendenti, una costante ricorrente nel genere parlando dell'odierno, soddisfazione per chi vede solo con molta bonaria accondiscendenza di grana effimera, limitata al momento della visione che si perde velocemente. Non possiamo sperare altro che chi non lo conosce si legga il cantico o riveda il film originale che ne parla meglio, film del 1970 con Finney/Guinness, per scoprire sapori magari vecchi, ma puri e sinceri come non lo è questo film, pieno di banalità ed ammiccamenti ormonali. Il fantasma dei tempi passati ha vinto per l'ennesima volta.
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huilang
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domenica 16 gennaio 2011
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una promessa non mantenuta
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Una commedia romantica con Matthew McConaughey e Jennifer Gardner, dal regista di - vale la pena ricordarli - "Se solo fosse vero" e "Mean Girls": gli ingredienti per un film godibile c'erano tutti. Iniziando come tutte le commedie romantiche, con una carrellata di piedi, belle ragazze, glamour e grattacieli sullo sfondo, prosegue con un'idea che, per quanto non esattamente originale, ha i suoi aspetti positivi.
Resami conto un minuto dopo l'inizio del film che il titolo originale era Ghosts of Girlfriends Past, ho capito la piega Dickensiana che la storia avrebbe preso - come al solito in Italia ci distinguiamo per i titoli tradotti in modo totalmente casuale: la citazione di un classico della letteratura mondiale diventa una rivolta di presupposte ex che mai avviene -.
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Una commedia romantica con Matthew McConaughey e Jennifer Gardner, dal regista di - vale la pena ricordarli - "Se solo fosse vero" e "Mean Girls": gli ingredienti per un film godibile c'erano tutti. Iniziando come tutte le commedie romantiche, con una carrellata di piedi, belle ragazze, glamour e grattacieli sullo sfondo, prosegue con un'idea che, per quanto non esattamente originale, ha i suoi aspetti positivi.
Resami conto un minuto dopo l'inizio del film che il titolo originale era Ghosts of Girlfriends Past, ho capito la piega Dickensiana che la storia avrebbe preso - come al solito in Italia ci distinguiamo per i titoli tradotti in modo totalmente casuale: la citazione di un classico della letteratura mondiale diventa una rivolta di presupposte ex che mai avviene -.
L'idea dei tre fantasmi che visitano un moderno Scrooge donnaiolo alla vigilia di un matrimonio, evento che, come il Natale, dovrebbe portare più gioia e amore nei cuori di tutti, non è pessima, e i flashback, specialmente dell'infanzia e prima adolescenza del protagonista, sono godibili.
Il fatto che ci sarà un happy ending non è solo scontato, è inscritto nel genere stesso: chi è che guarda una commedia romantica senza aspettarselo?! Inutile perciò sottolineare la bontà e zuccherosità di cui inevitabilmente i personaggi si riempiranno la bocca verso il finale.
Personalmente sono una grande fan di commedie romantiche ben riuscite - e con titoli accattivanti, in lingua originale, s'intende - ma questa mi ha veramente delusa: gli ingredienti per farla riuscire c'erano tutti, l'idea di fondo era molto carina, e sviluppata abbastanza bene. Nel finale, però, crolla.
Matthew McConaughey apre la finestra e vede un bambino che spala la neve, e gli chiede, felice di essersi risvegliato dal suo fantasmagorico incubo, se sia Natale: con quest'ultima citazione di A Christmas Carol il film carino ci saluta. I minuti dopo sono un tedioso susseguirsi di buoni sentimenti spuntati non si sa da dove: il cattivo diventa zuccherosamente buono, e le donne, che hanno fatto la figura delle vittime piangenti per tutto il film, non fanno altro che peggiorare. Jennifer Gardner lancia un paio di sorrisetti e qualche occhiataccia al suo primo e unico amore, mentre a lui sembra abbiano tirato una padellata in testa: da irrequieto donnaiolo si trasforma in pulcino ferito che si erge a paladino dei buoni sentimenti. E in cinque minuti riesce a porre rimedio a tutti i disastri combinati fino a quel momento: fa miracoli, ma non fa più sorridere.
Io, che facilmente mi faccio colpire da tali profusioni di buoni sentimenti, sono rimasta decisamente nauseata.
Notevoli invece Michael Douglas e Anne Archer, insieme di nuovo da Fatal Attraction.
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carmine antonello villani
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giovedì 16 luglio 2009
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la commedia romantica ed i suoi clichè
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Niente di nuovo nel panorama delle commedie sentimentali, “La rivolta delle ex” ricalca i clichè di un genere che non conosce crisi. Voglia di romanticismo a tutte le età, anche per chi è sempre stato un tombeur de femmes con nessuna voglia di accasarsi. Come il fotografo di moda costretto a rivivere i “traumi” dell’adolescenza in compagnia di donne abbandonate e spiritelli dispettosi. Happy end annunciato ma poche emozioni nonostante le schermaglie amorose tra i protagonisti, la storia appare da subito un centrifugato di vecchi successi che strizza l’occhio ai topoi della cinematografia americana: seconda opportunità per tutti quelli che hanno smarrito la retta via, fantasmi che aiutano a mettere un pò di ordine nella vita, amore che trionfa persino sugli scapoli impenitenti.
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Niente di nuovo nel panorama delle commedie sentimentali, “La rivolta delle ex” ricalca i clichè di un genere che non conosce crisi. Voglia di romanticismo a tutte le età, anche per chi è sempre stato un tombeur de femmes con nessuna voglia di accasarsi. Come il fotografo di moda costretto a rivivere i “traumi” dell’adolescenza in compagnia di donne abbandonate e spiritelli dispettosi. Happy end annunciato ma poche emozioni nonostante le schermaglie amorose tra i protagonisti, la storia appare da subito un centrifugato di vecchi successi che strizza l’occhio ai topoi della cinematografia americana: seconda opportunità per tutti quelli che hanno smarrito la retta via, fantasmi che aiutano a mettere un pò di ordine nella vita, amore che trionfa persino sugli scapoli impenitenti. Matthew McConaughey è bello senza ritegno, affascinante e con sorriso da simpatica canaglia che piace tanto al gentil sesso; Jennifer Garner si ritrova a fare la sedotta ed abbandonata in mezzo alle scatenate damigelle; in mezzo Michael Douglas che sparge pillole di saggezza istruendo un nipote con il cuore nello zucchero. Manuale per diventare perfetto playboy, eppure il destino riserva sorprese persino ai seguaci di Casanova con il complesso di Peter Pan. In questa metamorfosi che ha del miracoloso si sorride senza troppa convinzione, il resto è già visto ma accontenta chi al principe azzurro non vuole proprio rinunciare.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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elgatoloco
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martedì 3 maggio 2022
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dickensiano, ma "virato"alle questioni da playboy
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"Ghosts of Girlfriends Past"(Mark Waters, JOn Lucas e Scott Moore, autrore di soggetto e sceneggiatura, 2009), parla di un fotografo, "scapolo impenitente"e playboy senza requie che presenzia al matrimonio del fratello: ma gli appaiono tre fantasmi femminili, anticipare da uno zio, anch'egli playboy, Le ragazze sono fantasmi(spirti, meglio, dato che non era morte)rispettivamente dell'amore passato, di quello presente e di quello futuro. Nella "realta'" il fotogrtafo sparge la voce che il fratello abbia"poasseduto"una delle damigelle di matrimonio, distrugge la torta di matrimonio, finche', quando sopraggiunge il terzo"ghost", che gli mostra il suo funerale senza visitatori, inizia a cambiare tono e orientamento , decidendosi(finaalmnete?)a convolare a"giuste nozze"con la ragazza di cui e'inamorato, Due considerazioni di fondo: la commedia nasconde sempre, come del resto e'ampiamnte noto, un cote'serio e anche drammatico, come peraltro provano ampiamente sia"Don Juan"che la storia di Giacomo Casanova, per limitarsi agli esempi piu'noti; ancora(Number Two): Dickens e il suo"A Chrismas Carol"fonriscono materiali a tante messe in scena teatrali, film, commedie musiclai etc.
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"Ghosts of Girlfriends Past"(Mark Waters, JOn Lucas e Scott Moore, autrore di soggetto e sceneggiatura, 2009), parla di un fotografo, "scapolo impenitente"e playboy senza requie che presenzia al matrimonio del fratello: ma gli appaiono tre fantasmi femminili, anticipare da uno zio, anch'egli playboy, Le ragazze sono fantasmi(spirti, meglio, dato che non era morte)rispettivamente dell'amore passato, di quello presente e di quello futuro. Nella "realta'" il fotogrtafo sparge la voce che il fratello abbia"poasseduto"una delle damigelle di matrimonio, distrugge la torta di matrimonio, finche', quando sopraggiunge il terzo"ghost", che gli mostra il suo funerale senza visitatori, inizia a cambiare tono e orientamento , decidendosi(finaalmnete?)a convolare a"giuste nozze"con la ragazza di cui e'inamorato, Due considerazioni di fondo: la commedia nasconde sempre, come del resto e'ampiamnte noto, un cote'serio e anche drammatico, come peraltro provano ampiamente sia"Don Juan"che la storia di Giacomo Casanova, per limitarsi agli esempi piu'noti; ancora(Number Two): Dickens e il suo"A Chrismas Carol"fonriscono materiali a tante messe in scena teatrali, film, commedie musiclai etc.; in questo caso, il peccato da condannare non e'l'avarizia ma la lussuria e il cast serve egregiamente(?)allo scopo con Matthew Mc Conaughay alle stelle, Jennifer Garner come "promessa sposa",MIchael Douglas come zio impienitente che da' lezionmi anche involontarie da"ghost". Francamente cast a parte(Emma Stone, ANne Archer e altre/i sono dlela partita( sembra un film abbastanza"meccanico", costruito senza molto convinzione, a parte il successo. El Gato
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ultimoboyscout
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mercoledì 9 maggio 2012
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dickens in versione moderna.
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Lo schema del racconto natalizio dello scrittore inglese applicato a una commedia sentimentale sembra funzionare, nonostante gli attori facciano di tutto per far credere il contrario. Dico sembra perchè l'inizio è più che convincente, divertente e scorrevole, ma il tono diviene inspiegabilmente serio, tanto da raggiungere livelli di moralità pazzeschi. Tutto questo solo per far capire che il buon Connor non è cattivo, cinico o spietato: è solo stato mal consigliato e c'è rimasto sotto dopo aver visto l'amata baciarsi con un altro. Ma come si può facilmente intuire il fine può essere solo che lieto, purtroppo per arrivarci occorre sopportare una pellicola che col passare dei minuti diventa stucchevole, superficiale, sciocca, banalissima fondamentalmente innocua ma inutile.
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Lo schema del racconto natalizio dello scrittore inglese applicato a una commedia sentimentale sembra funzionare, nonostante gli attori facciano di tutto per far credere il contrario. Dico sembra perchè l'inizio è più che convincente, divertente e scorrevole, ma il tono diviene inspiegabilmente serio, tanto da raggiungere livelli di moralità pazzeschi. Tutto questo solo per far capire che il buon Connor non è cattivo, cinico o spietato: è solo stato mal consigliato e c'è rimasto sotto dopo aver visto l'amata baciarsi con un altro. Ma come si può facilmente intuire il fine può essere solo che lieto, purtroppo per arrivarci occorre sopportare una pellicola che col passare dei minuti diventa stucchevole, superficiale, sciocca, banalissima fondamentalmente innocua ma inutile. Un'odissea rivelatrice che passa attraverso una vita fatta di relazioni fallite per giungere al messaggio che il festaiolo palyboy zio Wayne voleva urgentemente far pervenire al nipote prediletto. Jennifer garner è tanto bella, dolce, gustosa e carnosa quanto melensa e sempre con la stessa espressione in ogni scena, Douglas è peggio del suo solito e McConaughey finisce un film senza nemmeno una scena in mutande...un gran passo avanti! Passo indietro invece per Mark Waters che coi fantasmi sembra non avere grosso feeling, anche perchè se a una commedia bruttina si da una morale bacchettona è la fine!E vogliamo parlare della traduzione del titolo in italiano? No, meglio di no.
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il cinefilo
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martedì 1 giugno 2010
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un film sentimentale noioso,falso e inutile
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TRAMA: Il fotografo Connor mead(un imbarazzante Matthew McConaughay)è uno sciupafemmine incallito e menefreghista ma una bella sera i fantasmi del passato vengono a rendergli pan per focaccia e fargli rendere conto di quanto è stato pirla nel suo comportamento con le donne.
COMMENTO:Sono andato ha vedere questo film al cinema con la speranza nel cuore di visionare una commedia romantica divertente e rilassante...ma dopo 45 minuti di film mi sono reso conto che stavo assistendo a un intruglio di melensaggine che,per falsità e inutilità,era secondo solo alle "storie" di federico Moccia.
Jennifer Garner riesce ancora una volta a compensare,in negativo,la sua bellezza con la scadente qualità dei film d'amore che interpreta ma con il film in questione è riuscita,probabilmente,a toccare il fondo del barile e difficilmente riuscirà a riemergere.
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TRAMA: Il fotografo Connor mead(un imbarazzante Matthew McConaughay)è uno sciupafemmine incallito e menefreghista ma una bella sera i fantasmi del passato vengono a rendergli pan per focaccia e fargli rendere conto di quanto è stato pirla nel suo comportamento con le donne.
COMMENTO:Sono andato ha vedere questo film al cinema con la speranza nel cuore di visionare una commedia romantica divertente e rilassante...ma dopo 45 minuti di film mi sono reso conto che stavo assistendo a un intruglio di melensaggine che,per falsità e inutilità,era secondo solo alle "storie" di federico Moccia.
Jennifer Garner riesce ancora una volta a compensare,in negativo,la sua bellezza con la scadente qualità dei film d'amore che interpreta ma con il film in questione è riuscita,probabilmente,a toccare il fondo del barile e difficilmente riuscirà a riemergere.
Gli "effetti scenici" e la grande maggioranza delle gag comiche non valgono,a mio giudizio,un benemerito piffero e la "passione" che dovrebbe avvolgere i due protagonisti è praticamente inesistente spianando la strada a un immenso vuoto "pneumatico" di stile e di idee...si tratta del film più inutile che mi sia mai capitato di vedere ultimamente insieme ad AMORE 14 e ULTIMATUM ALLA TERRA con Keanu Reeves...
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