molenga
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venerdì 8 giugno 2012
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una gabbia senza porte
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in un aeroporto della Lorena due donne s'incontrano. sono sorelle, ma quasi non si conoscono, dato che la maggiore, Juliette( scott-thomas), è stata in carcere per 15 anni; adesso, uscita in libertà condizionata, è ospite in casa della minore con il di lei marito, il suocero( che non parla a causa di uno shock) e le due bambine, entrambe adottate in viet-nam. perché Juliette è stata così a lungo in carcere? la risposta è terribile: ha ucciso il figlio di sei anni, si è dichiarata colpevole senza dir niente a suo discapito. lentamente la donna riuscirà a inserirsi nel mondo che la sorella( la Zyberlstein) le offre e scoprirà le carte sul dolore che l'ha resa prigioniera, oltre che fisicamente, nel vuoto della propria anima.
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in un aeroporto della Lorena due donne s'incontrano. sono sorelle, ma quasi non si conoscono, dato che la maggiore, Juliette( scott-thomas), è stata in carcere per 15 anni; adesso, uscita in libertà condizionata, è ospite in casa della minore con il di lei marito, il suocero( che non parla a causa di uno shock) e le due bambine, entrambe adottate in viet-nam. perché Juliette è stata così a lungo in carcere? la risposta è terribile: ha ucciso il figlio di sei anni, si è dichiarata colpevole senza dir niente a suo discapito. lentamente la donna riuscirà a inserirsi nel mondo che la sorella( la Zyberlstein) le offre e scoprirà le carte sul dolore che l'ha resa prigioniera, oltre che fisicamente, nel vuoto della propria anima.
Un film cucito addosso alla scott.thomas, interprete fantastica dalla bellezza emaciata, che ci trascina nel dolore sordo del suo personaggio attraverso l'impossibilità di sorridere, con lo sguardo perso e pieno di paura. Una prova attoriale in generale molto buona, adeguatissima è la location, la fredda nancy, zona di passaggio tra francia e renania. Bravo il regista, esordiente, che si affida all'ottima sceneggiatura. da vedere.
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toty bottalla
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lunedì 13 giugno 2016
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l'eleganza del dolore!
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Juliette esce dal carcere dopo 15 anni per aver praticato l'eutanasia a suo figlio Pierre gravemente malato, l'accoglie la sorella in casa con la sua famiglia...L'adorabile Kristin Scott Thomas in una interpretazione sottile e profonda allo stesso tempo, senza il supporto di estenuanti dialoghi riesce a dare al personaggio di Juliette un'aria sofferta, malinconica e misteriosa, buona la regia che asseconda il talento e la sua personalità, una storia affascinante, un lavoro che risulta credibile e che t'inchioda fino in fondo, mia valutazione: 3,5 stelle. Saluti.
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broken arrow
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sabato 7 febbraio 2009
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macchinetta succhialacrime
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Per un'ora e mezza è un film scolastico e scontato, ma con una sua dignità grazie all'interpretazione di Kristin Scott Thomas. Certo il primo piano di lei commossa davanti alla bambina a letto, con la sorella in raccoglimento sullo sfondo, è una di quelle immagini-santino degne di una fiction televisiva strappalacrime anziché di un film di un minimo di livello. Però il regista è un esordiente, non sa niente di cinema e quindi possiamo anche passargliela, così come tante altre soluzioni facili e un po' grossolane. Già il suicidio del poliziotto però comincia ad essere poco digeribile, tanto è scoperto il giochetto furbastro messo in scena per lo spettatore. Ma quando arriva tutto il finale, con la scoperta delle vere ragioni dell'omicidio, le lacrime e tutto il resto, be', siamo proprio al macchinario patetico più dozzinale! E anche la Scott-Thomas rimane travolta.
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Per un'ora e mezza è un film scolastico e scontato, ma con una sua dignità grazie all'interpretazione di Kristin Scott Thomas. Certo il primo piano di lei commossa davanti alla bambina a letto, con la sorella in raccoglimento sullo sfondo, è una di quelle immagini-santino degne di una fiction televisiva strappalacrime anziché di un film di un minimo di livello. Però il regista è un esordiente, non sa niente di cinema e quindi possiamo anche passargliela, così come tante altre soluzioni facili e un po' grossolane. Già il suicidio del poliziotto però comincia ad essere poco digeribile, tanto è scoperto il giochetto furbastro messo in scena per lo spettatore. Ma quando arriva tutto il finale, con la scoperta delle vere ragioni dell'omicidio, le lacrime e tutto il resto, be', siamo proprio al macchinario patetico più dozzinale! E anche la Scott-Thomas rimane travolta. Ma che razza di scrittore è questo Claudel? Le cose peggiori non le fa sul piano del linguaggio cinematografico, dove sarebbero comprensibili, ma della narrazione, della drammaturgia, dlel'intelligenza! Ma mandatelo a scrivere soap operas!
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[+] ma va!!!
(di m.marley)
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[+] france marley
(di broken arrow)
[ - ] france marley
[+] troppo severo questo tuo giudizio.
(di adriana)
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(di mary)
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[+] una sua dignità
(di francesco2)
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