Ti amerò sempre

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Un film di Philippe Claudel. Con Kristin Scott Thomas, Elsa Zylberstein, Serge Hazanavicius, Laurent Grévill, Frédéric Pierrot.
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Titolo originale Il y a longtemps que je t'aime. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 115 min. - Francia 2008. - Mikado Film uscita venerdì 6 febbraio 2009. MYMONETRO Ti amerò sempre * * * - - valutazione media: 3,33 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
olgadicom venerdì 27 febbraio 2009
un film alla scuola di bergman Valutazione 4 stelle su cinque
95%
No
5%

Una specie di thriller etico, con alcuni punti deboli nella sceneggiatura, ma di una tale intensità che ha il suo antecedente solo in alcune analisi di Bergman, raffinate e profonde, emotivamente incalzanti. Infatti è senza tregua il processo di svuotamento di quel pozzo senza fondo che sono le “cose” dell’animo umano, ma il ritmo (specialmente all’inizio) è lento, sembra faticoso e duro come i tentativi di reinserimento che la protagonista deve affrontare. Juliette (una strepitosa Kristin Scott Thomas, senza trucco, di un fascino antico e imperscrutabile) torna dopo quindici anni a Nancy, la sua città d’origine, e reca stampata nel viso la sofferenza di cui è piena. Estranea a tutto, lontana anche da se stessa, quasi selvatica nell’approccio con altri, reincontra qui la sorella Lea (ha il volto mobile e sensibile di Elsa Zylberstein), che la ospita nella sua grande casa. [+]

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bagigi domenica 8 febbraio 2009
bellimo e intelligente Valutazione 4 stelle su cinque
85%
No
15%

Sono molteplici i motivi per apprezzare questo film: intanto una bellissima storia, egregiamente sceneggiata con un sapiente dosaggio dei vari ingredienti, introdotti gradualmente con un ritmo lento (mai noioso) e molto indovinato. Un’ottima caratterizzazione dei personaggi, e non solo delle due sorelle protagoniste, ma anche tutti i personaggi minori egregiamente incastonati via via con un talento smaccatamente letterario (il malinconico e sofferente capitano di polizia innamorato del fiume Orinoco, poi suicida, il professore collega di Lèa, intelligente e discreto, che si avvicinerà a Juliette e contribuirà al riavvicinamento di Juliette al mondo delle emozioni, il marito di Lèa, anch’egli impegnato in un percorso personale di accettazione della “difficile” cognata, l’indimenticabile nonno-bambino, rimasto muto dopo un malore, divoratore di libri, e il suo irresistibile rapporto fatto di post-it grotteschi appicciati in fronte -“Silènce!”- scambiati con la nipotina vientamita, la figura della madre delle due sorelle, appena accennata in un’unica scena, e che appare come un fantasma pregno di significati nel suo improvviso abbracciare la figlia maggiore già negata e ripudiata nell’orrore della sua colpa). [+]

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ciccio capozzi martedì 10 febbraio 2009
un oscuro lago di profondità abissali Valutazione 4 stelle su cinque
94%
No
6%

“TI AMERO’ SEMPRE” di PHILIPPE CLAUDEL; FRA-GER, 08. Juliette esce di prigione dopo 15 anni accolta dalla sorella Léa. Il reinserimento nella vita di affetti e relazioni è difficile. Il regista è uno scrittore che ha messo in film un suo libro, ed è la sua prima regia. Anzi l’ha progettato espressamente per il cinema. Ma, caso raro, ha fatto al suo esordio un gran bel film. Che non ha alcuno dei limiti che solitamente si associano a film che nascono da romanzi o diretti da romanzieri: la parola è del tutto visualizzata. Magari vi sono delle ingenuità: vi sono dei ricorsi a metafore un po’ troppo esplicite; ma la struttura narrativa è ferrea. Va avanti senza perdere un colpo, senza divagazioni gratuite. [+]

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spoerri domenica 8 febbraio 2009
bello e sensibile Valutazione 0 stelle su cinque
77%
No
23%

Bellissimo, denso e intenso. Racconto di un ritorno alla vita dopo aver superato oceani di dolore e con tutte le difficoltà che questo comporta. Lezione sul non giudicare perchè chi abbiamo davanti è molto più complesso di quello che noi possiamo pensare. Storia di una donna che il dolore aveva fatto fare terra bruciata intorno a lei e della sorella che pur spinta dal mondo e dalla famiglia a dimenticarla non aveva mai smesso di amarla. Discorso su una redenzione su se stessi fatta grazie all'affetto, mai semplice e sempre costruito e sudato, di chi sta intorno. difficoltà a vivere in questo mondo che spesso non ha un posto per noi e spesso e volentieri ti prova a ricacciare via. Tutto questo mi ha lasciato questo film. [+]

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donsantos domenica 22 febbraio 2009
le prigioni del cuore Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

" La morte del tuo bambino è una prigione da cui non si esce mai ". La detenzione materiale segna ( e come!) la vita di ogni uomo, ma gli affetti ritrovati possono far ricominciare a vivere. Una tragedia familiare, come quella, seppur estrema, della protagonista ti rimane attaccata dentro per sempre, senza scampo. Tematica forte, di attualità, quella dell'eutanasia, argomento che sfugge ad ogni definizione e sul quale è improponibile cercare una soluzione etica e morale da adattare universalmente. Il film ne è una splendida, forte dimostrazione.

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pipay domenica 22 febbraio 2009
il difficile recupero della vita. Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Film misurato, scandito, addirittura scolpito attorno alle figure delle due sorelle. Una storia non banale, che scandaglia con sensibilità ed efficacia nell'animo e nella psicologia femminile. Recuperare la vita; riportare se stessi in seno alla famiglia, alla società, ai compromessi e alle convenzioni, non è facile dopo aver trascorso 15 anni in prigione. Ma Jiuliette, che ha commesso un orrendo delitto, non è né violenta né pericolosa. Tutto si spiega alla fine del film. Film che tocca un argomento di scottante attualità: quello dell'eutanasia. La storia coinvolge e non si può restare indifferenti dinanzi al dramma di una donna che ha voluto pagare il suo errore e con dolore e con dignità non va in cerca di facili assoluzioni. [+]

[+] titolo banale: peccato (di pipay)
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luciana mercoledì 4 marzo 2009
la storia del dramma di una madre Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

bellissimo, umanissimo film. Ottima la recitazione e la regia condotta senza esagerazioni,che rappresenta la quotidianità di una famiglia borghese che con coraggio, grande semplicità ed equilibrio cresce due figlie adottate, ospita il vecchio padre ammalato e amato,accetta nel proprio nucleo e vissuto equilibrato una donna che viene da 15 anni di prigione, di cui non sa nulla se non che ha ucciso il proprio bambino, ma non sa perchè. Bella la storia della reciproca fiducia che si fa strada, dell'affetto lento che nasce, del rapporto che piano piano si ristabilisce tra le due sorelle che sono tanto diverse ma unite dalla stessa storia familiare. Molto umana la rivelazione della colpa, legata a un dramma infinito che abbiamo vissuto tutti per un reale fatto accaduto recentemente Una madre c [+]

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angelo umana domenica 7 marzo 2010
cosa è peggio che veder morire il proprio figlio? Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

“Il a longtemps que je t’ aime” (ti amo da tanto tempo), tradotto inopinatamente in italiano in “Ti amerò sempre” è un film francese di Philippe Claudel vibrante, intenso, che dà emozione, sono 110 minuti di un film “serio” che non possono far rimpiangere una commedia qualsiasi. E’ stato premiato al Festival di Berlino del 2008. La protagonista, Kristin Scott-Thomas, esce di prigione dopo aver scontato una condanna a 15 anni, accusata di avere ucciso il suo bambino di 6 anni. L’ unica che può ospitarla è sua sorella (Elsa Zylberstein): si tesse così la rinascita di un rapporto tra sorelle (il “ti amo da tanto tempo” del titolo) ma anche un accenno a superare il dramma che la mamma-protagonista si porta dentro, raccontandolo, esternandolo, urlandolo quasi, finalmente. [+]

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filippo catani venerdì 18 gennaio 2013
due sorelle Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Nancy. Dopo 15 anni due sorelle si riuniscono a casa della minore delle due in quanto l'altra è appena uscita di prigione. Il suo reinserimento nella società sarà difficile ma la sorella con i figli e gli amici di lei cercheranno di tenerla a galla.
Il film è veramente toccante e indaga sul rapporto tra fratelli e su quanto possa essere conflittuale ma, a meno di incidenti clamorosi, solido e duraturo. Le due sorelle in questione (su cui spicca l'algida Scott Thomas) sono state divise dalla prigione ma specialmente dalla famiglia che ha fatto in modo di eliminare completamente l'esistenza di quella figlia condannata. E così l'altra ragazza è cresciuta e ha fatto carriera nell'università con questo terribile peso addosso e con la madre ormai gravemente malata. [+]

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britannico lunedì 18 ottobre 2010
intenso e toccante nell'intimo. Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Film che ha ottimi interpreti, poche due ore per tante situazioni e i temi toccati, Juliette ci confonde nel suo dramma senza soluzione e i personaggi difficili, il capitano di polizia che sogna l'orinico e spazi aperti
e che si toglie la vita, più sofferenze e incapacità di vivere in una routine quotidiana, normalità che è anche il nulla, non c'è mai felicità piena,  ritmi del quotidiano e amici multietnici che convivono senza spessore,
un film dai molti temi in una società, quella francese dove le istituzioni tentano la riabilitazione sociale dopo la detenzione, ma Juliette vive un altro dramma che solo l'amore della sorella  riuscirà a curare. [+]

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