Come dio comanda |
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Un film di Gabriele Salvatores.
Con Elio Germano, Filippo Timi, Fabio De Luigi, Angelica Leo, Vasco Mirandola, Ludovica Di Rocco, Alvaro Caleca, Alessandro Bressanello
Drammatico,
durata 103 min.
- Italia 2008.
- 01 Distribution
uscita venerdì 12 dicembre 2008.
MYMONETRO
Come dio comanda
valutazione media:
2,96
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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COME DIO COMANDA: Grande filmdi HoussyFeedback: 0 |
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venerdì 2 gennaio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ecco come dovrebbe essere un film tratto da un bellissimo romanzo. Sgombriamo subito il campo da dubbi, Come Dio comanda è davvero un grande film. Storicamente tutti quelli che si sono cimentati nell'adattamento di un romanzo per il grande schermo si sono trovti davanti due strade da percorrere: cercare di essere più fedeli possibile al testo tentando di trasporre su pellicola l'emozione che trasuda dalle pagine, oppure tradire in tutto e per tutto il testo di riferimento e pur mantenendone il tema centrale, creare qualcosa di diverso, un'esperienza nuova, un altro mondo. Personalmente prediligo i film che tradiscono i libri, infatti per quanto accurati si possa essere non si arriverà mai ad eguagliare la pagina scritta che ovviamente può contare su di un maggior respiro. Ben altra cosa sono i film che tradiscono in parte o completamente il testo di riferimento, penso a Shining di Stanley Kubrick o alla trilogia del Signore degli anelli di Peter Jackson, insomma grandi film che però hanno avuto il coraggio di scostarsi dalla pagina scritta, cercando di essere film e non film tratti dagli omonimi tomi. E' proprio questo che si apprezza in Come Dio comanda, Salvatores (a tutti gli effetti forse il regista più interessante del nostro cinema per la sua infinita voglia di esplorare e sperimentare) prende il bellissimo testo di Niccolò Ammaniti e con la complicità dell'autore stesso lo ripulisce di tutto ciò che francamente risultava infilmabile, restituendoci così un'opera che va dritta al cuore senza perdersi, anzi aggiungendo elementi di riflessione in più proprio là dove la pagina scritta si interrompeva, lasciando tutto in sospeso. Operazione molto coraggiosa quella di Salvatores che dopo Io non ho paura (in quel caso il film era invece fedellismo al libro) torna ad adattare una storia di Ammaniti, personaggi assenti di cui però non si sente la mancanza, azioni ed intenzioni travisate e incomplete, tutto serve allo scopo di raccontare la storia di un padre e di suo figlio, punto e basta. Il resto è accessorio, gli stessi eventi che fanno da cornice a questa relazione lo sono, Salvatores sembra dirci che al di là di tutta la miseria e le brutture, la violenza e la follia, un padre è sempre un padre, un figlio è sempre un figlio e il loro amore è al di là ogni cosa, del bene e del male. Come la pioggia battente non cancella i peccati, come la follia resta follia, come la violenza è dentro ognuno di noi, come la miseria si nutre di se stessa, come l'amore è ovunque, come un padre per un figlio, come un figlio per un padre e come Dio comanda. Altissima vetta di maturità artistica.
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