Non è un paese per vecchi
Questa pellicola appartiene a mio parere alla vasta categoria delle occasioni mancate e dei film smodatamente sopravvalutati dalla critica.
Il miglior film dell’anno? Ma per favore, non diciamo eresie!
Se vogliamo usare un minimo di rigore intellettuale e non giudicare per “a priori”, prosternandoci nel modo più acritico e adulatorio nei confronti dei blasonati registi, dobbiamo onestamente ammettere che questo film presenta difetti e lacune di proporzioni macroscopiche!
Ok, la prima metà è davvero interessante e ben girata, con un sapiente accumulo di tensione che prende lo spettatore e lo incolla alla poltrona; anche lì non mancano difetti (dialoghi e situazioni a volte improbabili, battute che vorrebbero essere “frasi storiche” e invece sono spesso scialbe o inattendibili, un cattivo che è più bislacco che spaventoso) ma nel complesso la storia procede secondo schemi e tempi che funzionano.
Ma poi, dalla metà in poi e soprattutto nella parte finale, tutto crolla miseramente, per via di scelte che non esiterei a definire suicide da parte degli autori i quali, forse per supponenza e smania di stupire, andare controcorrente e spiazzare, finiscono con l’infrangere tutte le più ataviche e sacre leggi del cinema e i suoi più inviolati tabù, col solo esito di ammazzare il proprio film e lasciare i due terzi degli spettatori divisi fra delusione, perplessità e giusta collera.
Non si possono, infatti, impunemente deludere in modo così sfacciato e plateale tutte le aspettative che si sono suscitate: non rispondere a molte, troppe domande che esigono adeguata risposta (per es.: chi si cucca il malloppo, motore immobile di tutta la vicenda e causa di tutta la carneficina?); evitare l’atteso confronto finale fra il buono e il cattivo; sprecare personaggi interessanti (come quello di Woody Harrelson) con una dipartita prematura e deludente; lasciar crepare quasi tutti i buoni (quali il protagonista e la sua ragazza) e risparmiare invece l’odioso, rintronato e sonnambolico cattivo e, quel che è peggio, far morire il protagonista molto prima del finale, per di più senza neanche disturbarsi a mostrare il come di questa morte.
Non solo niente vendetta sul suo perfido antagonista, non solo niente lieto fine (e fin lì ci si può anche stare), ma addirittura la più ingloriosa delle morti, cui non viene dedicato neppure un secondo di pellicola: quando ormai lo spettatore si pregusta la resa dei conti appena preannunciata dal coriaceo protagonista al suo avversario (“Sto venendo a prenderti”) si ritrova l’eroe già morto stecchito senza uno straccio di spiegazione e di racconto!
Si può forse perpetrare un più perfido tradimento ai danni di spettatori paganti e incolpevoli?
Non lo credo.
Non avremmo preteso necessariamente un finale alla Peckinpah, con decine di morti, migliaia di proiettili, sangue a fiumi e azioni al rallentatore per meglio goderci il giusto impiombamento dei malvagi, ma credo fermamente che sia noi spettatori che il protagonista e il film stesso avremmo meritato almeno una scena adeguata all’importanza del personaggio e a tutte le aspettative accumulatesi nel frattempo.
Ci volevano sorprendere e spiazzare, i Cohen, e ci sono riusciti.
Ma per farlo non hanno esitato a macchiarsi dei peggiori crimini che un regista possa compiere, e non impunemente: certe cattive azioni non restano mai impunite e infatti, così facendo, gli autori si sono in un certo senso fatti “harakiri”, azzoppando quello che poteva essere un ottimo film e venendo giustamente inceneriti, per il loro eccesso di superbia, dagli dei del cinema.
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fabio
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martedì 18 marzo 2008
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è il miglior film di quest anno
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Ti faccio i miei complimenti per l'analisi, dimostra una visione attenta, critica accurata e osservazioni acute da chi capisce di cinema (a differenza di altri). Non la penso come te ma non riesco nemmeno a contraddirti in pieno, hai le tue ragioni per dire certe cose ma io sono rimasto soddisfatto del film perchè il messaggio mi è arrivato, il contenuto c'è, la morale anche, poi si, è vero che la seconda parte non da soluzioni che lo spettatore si aspetta ma anche il finale con i 2 sogni dello sceriffo sta a dimostrare che l'obbietivo dei coen, il nucleo centrale del film, non è il duello tra i 2, ma far capire e riflettere che il nostro è un mondo in cui non c'è posto per i vecchi valori. È un mondo popolato da uomini cattivi, avidi che si venderebbero anche la madre pur di raggiungere l
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Ti faccio i miei complimenti per l'analisi, dimostra una visione attenta, critica accurata e osservazioni acute da chi capisce di cinema (a differenza di altri). Non la penso come te ma non riesco nemmeno a contraddirti in pieno, hai le tue ragioni per dire certe cose ma io sono rimasto soddisfatto del film perchè il messaggio mi è arrivato, il contenuto c'è, la morale anche, poi si, è vero che la seconda parte non da soluzioni che lo spettatore si aspetta ma anche il finale con i 2 sogni dello sceriffo sta a dimostrare che l'obbietivo dei coen, il nucleo centrale del film, non è il duello tra i 2, ma far capire e riflettere che il nostro è un mondo in cui non c'è posto per i vecchi valori. È un mondo popolato da uomini cattivi, avidi che si venderebbero anche la madre pur di raggiungere la ricchezza, i soldi, il potere
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zopiro
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martedì 18 marzo 2008
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ti ricordi "psyco"?
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Dici ke i Coen "finiscono con l'infrangere tutte le più ataviche e sacre leggi del cinema e i suoi più inviolati tabù" ma se ti ricordi in "Psyco" la protagonista femminile, ke come Llewelyn non è una "buona" perkè è in fuga con un malloppo di 40.000 dollari rubati, viene uccisa ad un terzo del film... e tutto questo Hitchcock lo ha fatto nel 1960!
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gus da mosca
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mercoledì 19 marzo 2008
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basta col cinema ! vogliamo solo telefilm !
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Secondo i tuoi suggerimenti, se avessi a disposizione i segmenti mancanti di girato e se mi mettessi alla moviola a rimontare il film secondo il tuo storyboard, otterrei un anonimo, asettico, conforme, prevedibile film. Senza considerare che quanto creato dai Coen e' finalizzato a spingere lo spettatore a dedurre cio' che loro non fanno vedere (fatti, azioni, pensieri), effetto azzerato dai tuoi suggerimenti. Il manuale su "come si deve fare un film" per fortuna non esiste. La tua raccolta di "regole" mi sembra tratta dal "manuale del perfetto telefilm", con cui girare della buona fiction-standard, adatta a contenere qualsiasi tipo di pubblicita' (il prodotto televisivo idale).
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kondor
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giovedì 20 marzo 2008
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concordo
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sopravvalutato e pieno di str...te. Bah gli usa sono alla frutta, lasciamo loro i loro Oscarini ...
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miki020704
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lunedì 31 marzo 2008
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hanno ammazzato il proprio film
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andrea ha detto: "...col solo esito di ammazzare il proprio film e lasciare i due terzi degli spettatori divisi fra delusione, perplessità e giusta collera."non potevi meglio descrivere il mio stato d'animo all'uscita del film.bravo! x la critica!
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