La terza madre |
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Un film di Dario Argento.
Con Asia Argento, Cristian Solimeno, Adam James, Moran Atias, Valeria Cavalli.
continua»
Horror,
durata 98 min.
- Italia 2006.
- Medusa
uscita mercoledì 31 ottobre 2007.
MYMONETRO
La terza madre
valutazione media:
2,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un altro fiasco per Dario Argentodi Alan RubinoFeedback: 4892 | altri commenti e recensioni di Alan Rubino |
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domenica 27 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando Sarah Mandy (Asia Argento), una studiosa d'arte antica, apre incautamente un'antica urna rinvenuta nei pressi di un cimitero di Viterbo, libera di fatto lo spirito della malvagia Mater Lachrymarum che, bramosa di riconquistare il mondo, scatena le sue forze demoniache su Roma. Sola contro tutti, Sarah cercherà di fermarla. Dopo quasi 30 anni, Dario Argento chiude la trilogia delle "Tre Madri" iniziata con "Suspiria" (1977) e proseguita con "Inferno" (1980), ma purtroppo con esiti che non sono come quelli di una volta. Se il copione manifesta una preoccupante carenza di idee, nonché una scarsa logica narativa, alla riuscita del film non contribuiscono di certo nemmeno i trucchi e gli effetti speciali, dilettantistici e a tratti davvero maldestri e poco credibili (da notare in particolare la scena in cui la donna butta il proprio bambino giù da un ponte: si vede benissimo un braccio del bambolotto che si stacca!). A pesare sul modesto risultato finale concorrono anche i dialoghi talvolta dissennati, l'assenza di suspense, le frequenti cadute nel cattivo gusto e la poco ispirata colonna sonora di Claudio Simonetti, mentre i continui rimandi a "Phenomena" (la diabolica scimmietta, l'impalamento di una donna per mezzo di una lancia scomponibile e il bagno della protagonista nella melma che pullula di vermi e resti umani) danno l'impressione di una mancanza di originalità. Asia Argento, vestita splendidamente in abiti Armani, è proprio bella, ma non fa un buon doppiaggio di sé stessa. Di salvabile in questa pellicola c'è soltanto l'azzeccata location finale in cui Argento ci regala una bella sequenza con inquadratura elicoidale delle scale, come nel suo primo film "L'uccello dalle piume di cristallo", quasi a volerci ricordare del Maestro che fu e che, a giudicare dagli ultimi lavori, abbiamo ormai perso. 1* e 1/2.
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