Il codice Da Vinci

il commento di Fantozzi alla corazzata Potemkin, nel "secondo tragico Fantozzi", risulterebbe perfino troppo generoso per questa pellicola del rimpianto Ricky Cunningam.La recitazione monoespressiva del compianto Forrest Frorrest Gump, decisamente imbolsito fino ai limiti della decenza, e quella stupito-insulinogenica della dolce,e neanche troppo compianta Amelie, poco aiutano l'occhio dello spettatore a mantenersi almeno socchiuso. Jean Reno, che da "Leon" in poi si è dato alle "marchette più indegne, qui non si sforza neanche troppo a dare il giusto spessore al suo personaggio, ovvero quello di un foglio A4 di scarsa grammatura. Ian McKellan, IanMcKellan...tu quoque, mitico riccardo III, tu quoque, dignitosissimo Magneto, tu quoque devi pagare le rate della porsche? In buona sostanza, da vedere sulle reti mediaset se non c'è neanche la replica della macchina del tempo a fargli concorrenza.Unica cosa decente l'inquadratura a precipizio della scena finale,con l'occhio della telecamera che penetra a precipizio la piramidde di cristallo del Louvre.E bravo Ricky.E dre che "Splash:una sirena a Manhattan" prometteva tanto bene...