Fulvia Caprara
La Stampa
Mangiare male, di corsa, dove capita, sapendo che non ci sarà tempo per una passeggiata e nemmeno per un po’ di esercizi in palestra. Mangiare all’americana, nel segno dei fast-food, dove i cibi sembrano giocattoli colorati e i cuochi sono ragazzi in divisa capaci di sfornare piatti in un pugno di secondi. Oppure mangiare bene, con i tempi giusti, verdure più o meno uguali a com’erano quando sono state raccolte, polli a forma di polli, con le cosce e il petto, non quadrati o triangolari come diventano, una volta fritte, certe strane misture che dei volatili sono solo un pallido ricordo. [...]
di Fulvia Caprara, articolo completo (5332 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 6 aprile 2005