Prima la musica, poi le parole

Un film di Fulvio Wetzl. Con Anna Bonaiuto, Amanda Sandrelli, Gigio Alberti, Jacques Perrin, Barbara Enrichi.
continua»
Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 99 min. - Italia 1998. MYMONETRO Prima la musica, poi le parole * * * - - valutazione media: 3,39 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
federica arnolfo domenica 24 febbraio 2008
un thriller dell'anima Valutazione 5 stelle su cinque
83%
No
17%

"Un thriller dell'anima". Così il regista Fulvio Wetzl definisce questo piccolo gioiello della cinematografia italiana che, per non si sa bene quale motivo, non riesce a trovare una distribuzione regolare. Sì, è un thriller dell'anima, ma c'è molto di più. Attraverso le vicissitudini di un bambino in età scolare che si esprime per mezzo di un linguaggio all'apparenza incomprensibile (la prima impressione è quella che declami i versi di qualche poesia poco conosciuta) il regista ci offre infatti l'occasione per riflettere su quanto sia difficile comunicare. E di fronte a fior di studiosi e di medici che vorrebbero "rieducare" il bambino all'uso corretto (ma corretto solo perché una convenzione ci dice che lo è) della lingua italiana, una dottoressa capisce che sono loro, i "normali", a dover imparare il codice del bambino, a capire chi lo ha educato ad un linguaggio così diverso e perché. [+]

[+] lascia un commento a federica arnolfo »
d'accordo?
albenedetti mercoledì 1 agosto 2012
bisogna solo imparare ad ascoltarlo Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

 "Prima la musica poi le parole" ci cattura in un vortice di emozioni in cui è facile riconoscersi quando si soffre il peso dell'incomprensione: non solo quella che si subisce quando non si è capiti ma anche quella che si fa patire all'altro quando non si riesce a capirlo o non si vuole capirlo, perché magari ci costa sacrificio. Basti pensare all'esperienza del significato e del significante della parola "relazione": ci si può sforzare di individuare una convenzione per attribuire un'immagine e una spiegazione alla parola, ma questa viene svilita se il valore che le diamo non combacia con quello dato dalla persona a cui ci relazioniamo. [+]

[+] lascia un commento a albenedetti »
d'accordo?
dario d'amato sabato 23 febbraio 2008
un bambino. solo, diverso dagli altri Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

UN BAMBINO. SOLO, DIVERSO DAGLI ALTRI, con le immagini delicate che tendono a isolarlo ancora di più, se possibile, il paesaggio, nella prima parte del film suo unico compagno. Il piccolo vaga, disperato, abbandonato, nella campagna toscana, finché qualcuno lo ritrova, ma in realtà non sa bene come comportarsi con lui. Perché Giovanni, pur essendo carino e intelligente, come la maggior parte dei suoi coetanei, è diverso da loro, perché parla, però usa un linguaggio del tutto personale. Sicuramente non è italiano, sicuramente non assomiglia a nessun idioma straniero...è "soltanto" la sua voce interiore a parlare per lui. Ma non è facile comunicare con questa creatura fatta di emozioni, e allora "gli adulti" pensano bene di aiutarlo, nella conquista della sua normalità. [+]

[+] lascia un commento a dario d'amato »
d'accordo?
filmup sabato 23 febbraio 2008
strano bambino Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Giovanni (Andrej Chalimon, "Kolia") è un bambino di sei o sette anni che vaga nella campagna toscana e parla uno strano linguaggio che nessuno riesce a decifrare. I medici pensano che il suo modo di esprimersi sia dovuto a qualche trauma e cercano di rieducarlo, ma le uniche che provano a capire Giovanni e il suo linguaggio sono Marina (Anna Bonaiuto, "Appassionate", "Il Postino") una psicologa e Elena (Barbara Enrichi, "Il Cielo Cade", "Il ciclone", "Fuochi d'Artificio") un'infermiera. La prima con la cultura, la seconda con l'istinto provano ad aiutare il bambino. Però i loro sforzi non vengono apprezzati all'interno dell'ospedale e le donne sono costrette a rapire il bambino per portarlo a Volterra dove Marina ha una casa. [+]

[+] lascia un commento a filmup »
d'accordo?
ezioleoni sabato 23 febbraio 2008
prima le idee, poi le immagini Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Una storia originale, un'attrice sempre verace (Anna Bonaiuto), una regia efficace. La riuscita di un "piccolo" film come Prima la musica, poi le parole del padovano Fulvio Wetzl parte da questi ingredienti essenziali. Si inizia con un antefatto un po' ermetico (e cinematograficamente poco scorrevole): Lanfranco (Jacques Perrin) è un marito autoritario e intellettuale, sua moglie (Amanda Sandrelli) ne subisce il sarcasmo e l'insensibilità (chiama "protuberanza" il suo pancione di mamma in attesa), la villa sulle colline toscane che li ospita fa da cornice solare ed estraniante ad una vicenda che, con un brusco salto temporale, ci porta a otto anni più tardi. Lanfranco, solo col figlio Giovanni, parla con lui un astruso linguaggio. [+]

[+] lascia un commento a ezioleoni »
d'accordo?
martina meucci lunedì 22 dicembre 2008
un film sull'importanza della comunicazione Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Nel film «Prima la musica, poi le parole», di Fulvio Wetzl, emerge in modo esemplare il problema del linguaggio. Infatti il bambino protagonista della vicenda si esprime con un linguaggio inventato dal padre. Quando il genitore muore, improvvisamente, Giovanni si trova isolato e non riesce più a comunicare con il mondo esterno. Per il bambino comincia un'odissea fatta di incomprensione e solitudine, anche da parte di chi dovrebbe aiutarlo. Infatti il piccolo viene ricoverato in ospedale e i medici non riescono a capire il suo problema. Solo la dottoressa Marina riesce ad entrare nel suo mondo, ma per poterlo aiutare è costretta a fuggire con lui dall'ospedale e a nascondersi in casa di un'amica. [+]

[+] lascia un commento a martina meucci »
d'accordo?
albertofar domenica 1 marzo 2009
la logica nascosta dietro le strambe frasi Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

A me e' piaciuto parecchio. Un po' freddo, d'accordo: ma il bello per me stava nel gioco enigmistico, e nello scoprire solo a poco a poco quale sia la logica nascosta dietro alle strambe frasi del bambino. L'ho visto, insomma, come un giallo... col gusto di capire che diavolo succedeva, piu' che di affezionarmi ai personaggi. L'idea di fondo mi sembra talmente ricca di implicazioni da far dimenticare qualche difettuccio (per lo piu' nella descrizione all'inizio del rapporto fra Perrin e la Sandrellina). E il film -salvo qualche compiacimento di regia di troppo verso la meta'- e' girato bene... in senso piu'intellettualistico che viscerale, certo, ma che mi pare meriti ammirazione.

[+] lascia un commento a albertofar »
d'accordo?
federica domenica 1 marzo 2009
una storia originale e bella Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Un gran bel film, pieno di spunti di discussione, una storia originale e bella, ed una strepitosa Bonaiuto. Devo dire che poi i primi 20 min del film sono bellissimi proprio perche' non spiegano nulla, e ti lasciano in questo clima di attesa, di colui che non capisce, ed appena inizi a sentir parlare il bambino pensi quasi sia normale (con due genitori cosi' strani): io mi ero messa in testa che stesse declamando dei versi.

[+] lascia un commento a federica »
d'accordo?
federica domenica 1 marzo 2009
entusiasmo di dire dire e ancora dire Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

> Il film invita a riflettere sulla comunicazione, sul linguaggio, sulla convenzionalita' e l'artificiosita' delle lingue umane, su quali devono essere i veri scopi di uno psicologo (capire lui il paziente o costringere il paziente a seguire una strada diversa dalla propria), sulla maternita' etc etc. Il film ha forse il difetto che mette troppa carne al fuoco. Ma mi e' molto piaciuto questo entusiasmo di dire dire e ancora dire, in un cinema come quello italiano dove si ricerca troppo spesso il modo piu' lezioso per dire qualcosa senza troppa attenzione a quello che si dice.

[+] lascia un commento a federica »
d'accordo?
fabriziocolamartino lunedì 6 gennaio 2014
l’affetto : musica = le parole : crescita Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Fin dal titolo, Prima la musica, poi le parole, il film di Wetzl rimanda a un modo totalmente diverso di concepire l’ordine delle cose: quello di Giovanni, il piccolo protagonista, il cui linguaggio è incomprensibile agli altri poiché strutturato su schemi logici differenti da quelli convenzionali, ma anche quello proprio di chi compone canzoni, la cui regola principale è di creare prima la melodia per poi cercare le parole giuste da accompagnarvi. Al di là dell’illustrazione di un caso del tutto particolare e paradossale come quello del piccolo Giovanni, ciò cui allude il titolo è la necessità, reale e vitale per ogni individuo, di costruire le strutture logiche del proprio pensiero (e quelle del linguaggio anzitutto) a partire da un substrato affettivo forte che può essere dato soltanto in presenza di un nucleo familiare al cui interno le varie componenti coesistano in un rapporto di reciproco equilibrio. [+]

[+] lascia un commento a fabriziocolamartino »
d'accordo?
Prima la musica, poi le parole | Indice

Recensioni & Opinionisti Premi
Multimedia Shop & Showtime
Rassegna stampa
Michele Anselmi
Pubblico (per gradimento)
  1° | federica arnolfo
  2° | albenedetti
  3° | dario d'amato
  4° | martina meucci
  5° | fabriziocolamartino
  6° | filmup
  7° | albertofar
  8° | federica
  9° | federica
10° | ezioleoni
Festival di Giffoni (1)


Articoli & News
Scheda | Cast | News | Poster | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità