The Doors

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Un film di Oliver Stone. Con Val Kilmer, Michael Wincott, Michael Madsen, Dennis Burkley, Josh Evans.
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Musicale, durata 140 min. - USA 1991. MYMONETRO The Doors * * * - - valutazione media: 3,21 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
fabio t. sabato 13 ottobre 2007
un film potente, ma non abbastanza... Valutazione 3 stelle su cinque
71%
No
29%

Se tra gli obiettivi di Stone vi fosse la volontà di spiazzare, di scandalizzare, di stupire e di ubriacare con una baraonda di suoni, trip, eccessi e dissolutezze, allora "The Doors" è un film riuscitissimo e al regista va tutto il merito. Se però qualcuno, come me, cercasse l'anima poetica, riflessiva, corrosiva di Jim nonché soprattutto l'anima e la formazione della musica dei Doors, allora rimarrebbe di certo deluso. Stone ha saputo costruire con maestria un grande film-tributo a Jim Morrison (più che ai Doors) focalizzando il tutto sulla nota triade sesso, droga e rock'n roll, ma quello che non funziona affatto è l'aver deciso di far prevalere nettamente i primi due a discapito del rockblues e della musica, nonostante quest'ultima ci sia. [+]

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jo87 domenica 12 agosto 2007
semplicemente wow!!! Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

Val Kilmer è assolutamente grande nel ruolo di Jim!!!! certo la trama tralascia (o nn rispetta)alcuni punti cruciali della vita di Morrison come l'incontro cn Pam o come è davvero nato il grupppo e nn sviluppa alla perfezione gli anni in cui Jim stava davvero male ma cmq è un bel film da vedere consiglierei comunque (ai fan di Jim che sicuramente già l'hanno fatto) di acquistare un libro sulla vera storia dei Doors e di Jim Morrison....Non è importante che una cosa sia vera,l'importante è crederci. This is the end....

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cineofilo92 giovedì 13 aprile 2006
un capolavoro onirico, tributo al grande jim Valutazione 5 stelle su cinque
66%
No
34%

Mozzafiato, inquietante, da sogno, lussurioso... ecco un grande e indimenticabile film sotto la buona regia di Stone. Film così non se ne trovano molti. Può essere addirittura paragonato con Arancia Meccanica di Kubrick, e in effetti si denota la stessa linea onirica, le stesse interpretazioni "indiavolate", le stesse emozioni dure e crude. Ottime sequenze e fotografia, doppiaggio e sceneggiatura. Non solo un cult, un grande film da avere, vedere e rivedere!

[+] o.o allucinante (di midnight_sun)
[+] ma stone conosceva davvero i doors? (di fabian t.)
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bella earl! giovedì 21 aprile 2011
le vicende di jim non appassionano quanto credevo Valutazione 2 stelle su cinque
80%
No
20%

Sono veramente mortificato nel dover dare un voto così basso alla biografia di una delle persone che trovo più carismatiche della storia. La storia dei Doors (ma soprattutto di Jim Morrison) non appassiona come dovrebbe. Complice, forse, l'utilizzo un po' "ubriaco" delle telecamere in continuo movimento ma forse è proprio ciò che caratterizza il film e la musica dei Doors. Ascoltare i Doors è come, in una qualche lontanissima parentela, raggiungere la pace interiore. Guardare questo film (nonostante sia supportato da una grandissima interpretazione di Val Kilmer) è annoiarsi a seguire delle vicende che possono essere molto interessanti. [+]

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francesco manca sabato 22 dicembre 2007
"una vita...allucinata..." Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

La musica, la vita, la passione, la struggente armonia di uno dei più grandi poeti della storia della musica rock: JIM MORRISON. Il regista più provocatorio di Hollywood Oliver Stone, porta sullo schermo la storia della più nota band degli anni '60 e '70, i "Doors", usando la macchina da presa proprio come la usava Morrison nei suoi filmini alla UCLA Film School, in modo irrequieto, curioso, invadente, morboso, riducendo praticamente tutto ad un'unica, immensa e forte allucinazione, facendoci provare tutte le emozioni provate dal poeta maledetto, in un mix di sinfonie psichedeliche, sesso e acidi. Val Kilmer, che interpreta appunto il grande Morrison, ci regala una delle sue prestazioni più singolari e intense, assolutamente degno di un premio Oscar, mostrando allo spettatore tutta la complessità e la purezza dell'arte in una storia torbida e soffocata, che ha come unico obiettivo, quello di sfogare un grande e indomabile senso di rabbia e di rancore, ponendosi delle domande sul significato della vita, e se veramente ne abbiamo bisogno. [+]

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paride86 domenica 1 agosto 2010
appena sufficiente Valutazione 2 stelle su cinque
70%
No
30%

La storia è quella di Jim Morrison e del gruppo "The Doors", lo stile è il preludio al successivo (e brutto) "Natural Born Killers". Quello che ne viene fuori è un film disomogeneo e un po' sconclusionato che parte dalla musica e finisce col delineare un ritratto personale del protagonista piuttosto sfocato, con Oliver Stone che cerca di essere visionario pur non avendone il talento. Tutto sommato il film, però, può fregiarsi delle belle interpretazioni di Meg Ryan e, soprattutto, di Val Kilmer, identico a Jim Morrison. Per il resto è un'occasione sprecata per parlare dei "The Doors", del rock e degli anni '60.

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aristoteles sabato 29 agosto 2015
stasera ci facciamo un acido ???? Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Un grande plauso a Val Kilmer che sfodera una grande interpretazione e somiglia tantissimo a Morrison,non vedo sinceramente chi avrebbe potuto sostituirlo in questo ruolo.
Stone dunque ,indovina il protagonista ma per il resto non mi sembra che abbia fatto un grande lavoro.
La prima parte del film sembra mirare a un prodotto più introspettivo e ricercato sull'animo del povero Jim,tuttavia in seguito c'è un solo tema ricorrente :droga,droga,droga.
Morrison,Pam e tutta la combriccola al seguito vengono dipinti come una simpatica tribù di fattoni.
Ora che la droga abbia avuto un ruolo fondamentale nella vita dell'artista e dei gruppi rock di quella generazione non c'è dubbio, ma sicuramente si poteva offrire un prodotto più complesso nell'introspezione dei personaggi. [+]

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sirio venerdì 20 maggio 2011
un commento per procura - parte ii Valutazione 4 stelle su cinque
55%
No
45%

Ecco la seconda parte della recensione di GIANFI

... E Jim Morrison era proprio questo, il divo adorato dalle masse, che godeva di un potere e di una influenza enorme sulle persone; questo concetto è ben esplicitato dalla frase di una fotografa  nel film che dice “La macchina fotografica può essere tutto quello che vuoi, Jim: una donna da sedurre, un uomo che vuoi uccidere. Tutto quello che vuoi. [...] Hai idea del potenziale di queste foto? Una sola immagine controlla milioni di persone”.Ma nel suo  essere amato da tutti, come spesso capita in questi casi, era in realtà solo. A questa solitudine viene rapidamente “in aiuto” prima la droga e poi l’alcol. [+]

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mauro domenica 20 gennaio 2013
quello che sapevamo di jim più qualche invenzione Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Comincio col dividere subito il film da quello che si sia proposto di fare Stone, perchè non è detto che mancando parzialmente il bersaglio, non si possa comunque fare qualcosa di buono. Il film è bello, a tratti un video musicale vero e proprio, è da apprezzare lo sforzo emulativo e di ricostruzione del periodo, dei protagonisti reali nei loro tratti somatici, un po' troppo onirico e in "acido", però è chiaro che sia più sensazionale enfatizzare la parte bella del viaggio, rispetto a quella dove gli effetti passano. Dove manca il bersaglio? Lo manca non dicendoci nulla di nuovo, qualcosa che noi appassionati dei Doors non sapessimo. [+]

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fabio1957 lunedì 29 giugno 2015
onirico Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Pur essendo un'opera importante di Oliver Stone,si fatica a credere che Jim Morrison e i Doors fossero realmente così.Ovviamente non ci sono indizi per saperlo,tuttavia il film   sembra attraversato da un'onda psichedelica, che lo rende più simile a un trip d'acido, che alla storia di un musicista, tanto geniale, quanto sregolato e sfortunato .Indubbiamente è facile pensare che tutta la vita di jim, fosse pervasa e guidata dalle droghe che lui abitualmente assumeva,ma il film sembra veramente un lungo sballo.Il regista  ancora una volta vuole a tutti i costi estremizzare e denfatizzare i suoi personaggi, rendendoli però, in questo modo,poco credibili. [+]

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