Ci si domanda quale sia statala forza intrinseca di questa filmografia complessiva di Alien ?
Quali scelte hanno contribuito a mantenere desta l’attenzione del pubblico per un ventennio ?
Quali meccanismi psicologici sono stati attivati con le tematiche proposte da “Alien “?
Per il primo quesito risponderei : la discontinuità nella continuità.
Sviluppiamolo:la continuità è garantita dal tenente Ripley impersonato mirabilmente per un ventennio da una potente Sigourney Weaver ; la discontinuità , intesa come tentativo di innovazione ,è individuabile dalla presenza di 4 regie differenti, tutte con un personale lettura del mondo” Alien “.
Per il secondo quesito la risposta è più complessa perché coglierla correttamente significa aver percepito il messaggio implicito dell’intera filmografia Alien; azzardo la mia lettura:” stigmatizzare un eroe che combatte con audacia contro il diverso, contro il mostro , contro l’ignoto che dilaga nelle nostre vite”
Infine i meccanismi psicologici di Alien, apparentemente compressi da un azione travolgente, sono invece solidi e fanno leva su di una introspezione dell’essere dinamica mentre si confronta con tematiche che comunque ci riguardano: superare gli orizzonti solo eliocentrici terrestri; sentire intensamente il pericolo per la specie umana che potrebbe arrivare dallo spazio profondo;immaginare un sogno, affrontare integrazioni possibili fra dimensione umana e quella cibernetica;cogliere le problematiche di attualità come la clonazione .
Mentre il viso sempre più vissuto ,ma intenso, di Sigourney Weaver, resta vivido nei mie occhi mi viene da domandarmi se ci sarà un seguito di Alien? La risposta è : inevitabile !! Vediamo chi raccoglierà la nuova sfida ? Forse sarà Ridley Scott?
L'Alien di Ridley Scott in qualche modo remake di “The Terror Beyond Space “ del 1958 e di “Terrore nello spazio “di Mario Bava del 1965,”in realtà è ispirato nella scenografia dal soggetto di O’Bannon e Rinald Shusett contro il quallo, ad onor di cronaca, pende causa per plagio intentata dallo scrittore tedesco A:E.Vogt.
Centrale nella costruzione del film è il grafico Hans Ruedi Giger , inventore del mostro “Alien” ma anche consulente stretto per la parte scenica .
La parte musicale del film è frutto del lavoro di Jerry Goldsmith che collaborò , con forti disagi organizzativi con il regista Ridley Scott : Scott pretese di ingerirsi nella “stesura della base musicale” imponendo consistenti variazioni ai temi musicali scritti , con l'introduzione " di forza " nel base musicale del film di 2 brani sinfonici tratti dalla Romantica di Howard Hanson e da Eine Kleine Nachtmusick di Wolfang Amedeus Mozart.
Non dimentichiamo una cosa però, al di là del difficile carattere di Ridley Scott , fatto certo è che questo regista ,prima di “Alien” aveva già al suo attivo un altro capolavoro indiscusso della cinematografia mondiale “The duellist” del 1977 sulle schermaglie cavalleresche ambientato fra la fine del “700 e l’inizio dell “800”; quindi aveva già dimostrato la sua grandezza e capacità di coordinare , dirigere, elaborare un prodotto cinematografico di alto profilo.
Ridley Scott non realizza nel 1979 questo capolavoro thriller di fantascienza con connotazioni horror per circostanze imponderabili, ma tutto è la conseguenza di un patrimonio professionale di regia già acquisto ,che in questo caso ha saputo esprimere al meglio.
Alien è thriller di fantascienza tecnologico con innovativi effetti speciali , una fantascienza anche horror , per la presenza di scene di alto contenuto di violenza e di sangue : ma qui ricadiamo nel leitmotiv di Ridley Scott , il sangue come strumento di comunicazione sicuro, per avere accesso al pubblico attraverso ala sollecitazione dell’ ‘archetipo della violenza , strumento di sopravvivenza , strumento di rivendicazione dell’io che deve “resistere” contro il rischio di perdita.
La storia del film è affascinante : una astronave commerciale la “Nostromo “ dopo un lungo viaggio ,in ibernazione, sospende il suo rotta per alcuni segnali di anomalia…i sette uomini dell’ equipaggio dovranno affrontare “un nemico terribile “alien”che si è introdotto nell’astronave e si salverà , dopo furibondi combattimenti solo il terzo ufficiale Ripley interpretto splendidamente dalla ventottenne Sigourney Weaver ; con questa interpretazione ,di indiscutibile efficacia , la citata attrice conquista la notorietà internazionale.
Un film traboccante di azione di suspense , di inventiva si dischiude ai vostri occhi, riferimento per tanta filmografia del genere negli anni venire: che aspettate ,salite sull’ astronave con me , andiamo ad aiutare il comandante Ripley che è rimasta da sola a combattere contro il “misterioso ospite “sanguinario!!
Weach illuminati
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