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lunedì 17 novembre 2008
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mia recensione
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Rocky Balboa è un pugile di strada senza futuro, vive a Philadelphia combattendo incontri locali. Per mantenersi lavora anche come tirapiedi di un gangster da quattro soldi, col compiti di riscuotere i crediti. In mezzo alla sua vita disastrosa, dove è ritenuto un avanzo della società che non concluderà nulla di buono, Adriana, la commessa del negozio di animali nonchè sorella del suo migliore amico Paulie, è la sua unica speranza di continuità di vita. Sdolcinato come non mai nei tentativi di conquistarla, egli scopre in lei una timidezza fragile, che completa il suo vuoto di coscienza. L'occasione più importante della sua vita gli viene offerta dal nero Apollo Creed, campione in carica dei pesi massimi del pugilato.
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Rocky Balboa è un pugile di strada senza futuro, vive a Philadelphia combattendo incontri locali. Per mantenersi lavora anche come tirapiedi di un gangster da quattro soldi, col compiti di riscuotere i crediti. In mezzo alla sua vita disastrosa, dove è ritenuto un avanzo della società che non concluderà nulla di buono, Adriana, la commessa del negozio di animali nonchè sorella del suo migliore amico Paulie, è la sua unica speranza di continuità di vita. Sdolcinato come non mai nei tentativi di conquistarla, egli scopre in lei una timidezza fragile, che completa il suo vuoto di coscienza. L'occasione più importante della sua vita gli viene offerta dal nero Apollo Creed, campione in carica dei pesi massimi del pugilato. Creed vuole combattere contro uno sconosciuto per offrirgli un importante opportunità, e la sua scelta cade su Balboa. Rocky dopo essersi riappacificato con il suo allenatore Mickey, un settantaseienne ex-pugile che gestisce la palestra di pugilato del quartiere, incomincia un durissimo allenamento in preparazione dell’incontro. Aiutato dall’amore di Adriana, che lo supporta e gli fa trovare nuovi stimoli, raggiunge un’ottima forma fisica.
A Rocky però non interessa vincere, bensì il suo obiettivo è rimanere in piedi fino all'ultimo gong...
Rocky è una storia a cui è difficile non appassionarsi, quella dell'uomo comune che si trova davanti alla grande occasione che può cambiargli la vita, in questo caso un incontro di boxe per il titolo dei pesi massimi con il campione Apollo Creed. Il coinvolgimento per la storia del pugile è quasi immediato, come è immediata l'empatia che si prova per il personaggio. Rocky è difatti rappresentato con molta umanità e senza pateticità: colpiscono in particolare il suo cercare di andare avanti, senza però diventare un delinquente, ed il suo vivere con dignità la condizione di emarginato. Anche il mondo che lo circonda e i pochi personaggi che si trova a frequentare, l'allenatore Mickey, l'amico Paulie e la fidanzata Adriana, sono caratterizzati con accuratezza, risultando credibili e profondi. Questo è alla fine il punto di forza del film, che restituisce un ritratto sincero di una realtà ai margini, non vigliacca e in cerca di commiserazione ma pronta al riscatto. Riscatto che verrà trovato nel bellissimo e trascinante epilogo, in uno dei più emozionanti combattimenti di boxe visti al cinema.
Tale efficacia narrativa non sarebbe certo stata ottenuta senza le grandi interpretazioni dei membri del cast, tutti più che ottimi, con Stallone che regala la sua migliore prova d'attore e una colonna sonora che ha fatto epoca, composta da Bill Conti. Come dimenticare la corsa sulla scalinata accompagnata dal motivo Gonna Fly Now o "ADRIANAAAA". Un film infine che ha segnato la storia del cinema e che con gli anni non smette mai di emozionare.
Concludo con questa citazione per farvi comprendere l'essenza del film.
" In fondo chi se ne frega se perdo questo incontro, non mi frega niente neanche se mi spacca la testa,
perché l'unica cosa che voglio è resistere, nessuno è mai riuscito a resistere con Creed, se io riesco a reggere alla distanza
e se quando suona l'ultimo gong io sono ancora in piedi... se sono ancora in piedi io saprò per la prima volta in vita mia che... che non sono soltanto un bullo di periferia. "
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matteo313@
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lunedì 20 giugno 2005
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la saga dei 5 rocky
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Preferisco fare la recensione di tutti i 5 Rocky qui, così lascio spazio nelel altre pagine dei commenti. La Rocky Story è probabilmente l'unico episodio in cui ogni film gareggia con l'altro per bellezza, drammaticità e idee. Dando voto da 1 a 10 alle 5 pellicole viene:
ROCKY I 10-
ROCKY II 10
ROCKY III 10-
ROCKY IV 10+
ROCKY V 10+
Essi presentano sempre la stessa colonna sonora che non sarà mai ripetitiva, degli ottimi attori, pochissimi casi di ripetitività, e una replica della scena finale del film precedente. Solo il primo episodio prese degli Oscar, ne ebbe 3. Pochi.
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pep82
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giovedì 22 maggio 2008
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il riscatto
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"Non m'importa niente a me del futuro"... In questa frase, pronunciata al microfono di un giornalista al termine dell'epico incontro con Apollo, c'è tutto Rocky. La rivalsa e il riscatto con la conquista del rispetto e dell'amore, questi i valori che il film trasmette e che il nostro eroe (è proprio il caso di usare questo sostantivo) riesce ad agguantare dopo un lungo periodo di purgatorio. Gangster da "quattro soldi" e pugile fallito, corteggia Adriana, impiegata in un negozio di animali e sorella di Pauline,a quanto pare unico amico di Rocky. La fortuna però un giorno fa ricadere su di lui la scelta di Apollo Creed, campione del mondo dei massimi, per un incontro a Philadelphia. Mickey, fino ad allora in contrasto con quella che probabilmente in passato era stata la sua "speranza", decide di allenarlo, ma stavolta l'allievo gli sbatte la porta in faccia.
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"Non m'importa niente a me del futuro"... In questa frase, pronunciata al microfono di un giornalista al termine dell'epico incontro con Apollo, c'è tutto Rocky. La rivalsa e il riscatto con la conquista del rispetto e dell'amore, questi i valori che il film trasmette e che il nostro eroe (è proprio il caso di usare questo sostantivo) riesce ad agguantare dopo un lungo periodo di purgatorio. Gangster da "quattro soldi" e pugile fallito, corteggia Adriana, impiegata in un negozio di animali e sorella di Pauline,a quanto pare unico amico di Rocky. La fortuna però un giorno fa ricadere su di lui la scelta di Apollo Creed, campione del mondo dei massimi, per un incontro a Philadelphia. Mickey, fino ad allora in contrasto con quella che probabilmente in passato era stata la sua "speranza", decide di allenarlo, ma stavolta l'allievo gli sbatte la porta in faccia. La rabbia di Rocky non dura troppo... Riabbraccia il suo allenatore, scivolando sul ghiaccio s'innamora di Adriana e resiste per quindici riprese col campione del mondo. Ecco, Rocky fa parte di quei film a cui si perdonano certe ingenuità ed errori tecnici, privilegiando i contenuti, la storia e la capacità di emozionare. Stallone fa dirigere la sua opera prima ad Avildsen, anche se noi sappiamo la verità: Rocky è suo, è lui... Se si fosse fermato al primo capitolo, forse ne avrebbe guadagnato in credibilità professionale da parte di certa critica e la sua creatura oggi sarebbe considerata tra i capolavori del cinema sul pugilato. Intendiamoci, per me lo è parzialmente, anche se non possiede la profondità e l'accuratezza "registica" di una pietra miliare come "Toro scatenato", sempre tre gradini sopra ogni film del genere.
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niko_matta
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mercoledì 10 settembre 2008
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il film che lanciò stallone nel mito
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E' giustamente entrato nella storia del cinema mondiale, quel "Rocky" che nel 1976 fece di un attore semisconosciuto come Sylvester Stallone (anche autore della sceneggiatura) una star e s'avvalse di tre Premi Oscar per film, regia (l'accademico John G. Avildsen che diresse anche il 5° della serie e tutti i "Karate Kid") e montaggio. E' facile capire i motivi del suo successo: la drammatica storia di un pugile italoamericano di Filadelfia, povero, innamorato della bruttina commessa del negozio d'animali Adriana (Talia Shire) e a cui viene data l'occasione della sua vita da Apollo Creed (Carl Weathers), campione mondiale dei pesi massimi. Ed è così che Rocky Balboa, il nostro pugile - ed il più famoso d'America - comincia ad allenarsi duramente sotto la guida del vecchio e saggio Mickey (Burgess Meredith) e si propone di restare sul ring fino alla 14a ripresa.
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E' giustamente entrato nella storia del cinema mondiale, quel "Rocky" che nel 1976 fece di un attore semisconosciuto come Sylvester Stallone (anche autore della sceneggiatura) una star e s'avvalse di tre Premi Oscar per film, regia (l'accademico John G. Avildsen che diresse anche il 5° della serie e tutti i "Karate Kid") e montaggio. E' facile capire i motivi del suo successo: la drammatica storia di un pugile italoamericano di Filadelfia, povero, innamorato della bruttina commessa del negozio d'animali Adriana (Talia Shire) e a cui viene data l'occasione della sua vita da Apollo Creed (Carl Weathers), campione mondiale dei pesi massimi. Ed è così che Rocky Balboa, il nostro pugile - ed il più famoso d'America - comincia ad allenarsi duramente sotto la guida del vecchio e saggio Mickey (Burgess Meredith) e si propone di restare sul ring fino alla 14a ripresa. Ci riesce, conquistando la folla e mettendo a dura prova Creed, ma come a tutti gli uomini di cuore, non gli importa nulla del successo e dei soldi: conta l'amore di Adriana che lo raggiunge sul ring e gli dice di amarlo in diretta nazionale. Costruito su quel vecchio mito che è il sogno americano, il riuscire a realizzare le proprie ambizioni, "Rocky" è un film semplice, ma proprio per questo riuscito e commovente: efficace nelle sequenze di pugilato e degli allenamenti (straordinario quello finale che si conclude sulle scale del Museum of Art di Filadelfia), riempito da una splendida colonna sonora di Bill Conti, interpretato da attori simpatici e affiatati. Grande successo di pubblico e ben 5 seguiti - dei quali 4 con la regia di Stallone - per una serie che si chiuse nel 2006.
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lorenzomnt
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martedì 7 giugno 2011
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il più realistico della serie
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Un film che ha fatto epoca e che,rispetto ai successivi è più realistico.
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filippo catani
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martedì 27 novembre 2012
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america paese di possibilità e affari
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Philadelfia. Il campione del mondo dei pesi massimi mette in palio la sua cintura contro un semisconosciuto pugile italoamericano che fa qualche combattimento e riscuote crediti per il boss del quartiere. L'uomo vedrà questo combattimento come la possibilità per uscire da una vita mediocre e offrire un avvenire migliore alla sua ragazza Adriana.
Film cult prodotto con poco budget ma capace di ottenere incassi straordinari e premi a ripetizione, Rocky gioca sul concetto per cui l'America è il paese delle possibilità (e degli affari come fa notare sarcasticamente Apollo mentre organizzano l'incontro). Il successo si deve senza dubbio alla funzionalità della storia che si sposa con la bravura degli attori in special modo quella di Stallone.
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Philadelfia. Il campione del mondo dei pesi massimi mette in palio la sua cintura contro un semisconosciuto pugile italoamericano che fa qualche combattimento e riscuote crediti per il boss del quartiere. L'uomo vedrà questo combattimento come la possibilità per uscire da una vita mediocre e offrire un avvenire migliore alla sua ragazza Adriana.
Film cult prodotto con poco budget ma capace di ottenere incassi straordinari e premi a ripetizione, Rocky gioca sul concetto per cui l'America è il paese delle possibilità (e degli affari come fa notare sarcasticamente Apollo mentre organizzano l'incontro). Il successo si deve senza dubbio alla funzionalità della storia che si sposa con la bravura degli attori in special modo quella di Stallone. E poi un ruolo fondamentale lo gioca la colonna sonora che, da lì a poco, sarebbe diventata un vero e proprio tormentone (come il film con tutti i seguiti che ha avuto e che hanno finito per logorare il prodotto). Certo la pellicola ci offre anche lo spaccato di un'America fatta di sobborghi dove la gente vive di lavori umili e in povertà quando poi non si dedica al crimine. E poi è chiaro che la sfida tra Davide e Golia appassiona fin dalla notte dei tempi e vedere Davide che si rialza sempre cercando di resistere alla furia dei colpi è davvero notevole. Un film sulla boxe ben fatto e nemmeno troppo retorico che ha giustamente segnato un'eopca.
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ibracadabra 8
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venerdì 15 marzo 2013
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l'alter ego e il sogno americano
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l'america,chiunque,la conosce,newYork,los angeles,Washington,beverly hills,il bronx,abbramo lincoln,kennedy,il gran,kanion,la statua della liberta,'il ponte di brooklin,& le torri gemelle, neil amstrong,Walt disney, mohamed aly,& joe dimaggio,il 4 luglio,halloween, la casa bianca,il pentagono,l'area 51,la NASA, una potenza,politica economica,il ponte d'oro del cinema "HOLLYWOOD",,.MA è anche quella dei ghetti malfamati emarginati,tra ispanici,afroameicani,italiani.Ecco un italo americano,di origini siciliane,silvester enzo stallone da New York City,aspirante ,attore,sceneggiatore e regista,e proprio da un suo soggetto che sly ottiene fama mondiale,e vagando x hollywood,va da produttori,della settima arte,e mostra ROCKY,le ostilita'sono infinite ma per il ruolo del protagonista,xchè i boss voglono affidare la parte di rocky, alle superstar in voga di quei anni,cioè ryan o'neall, burt reynolds , robert redford, Warren Beatty ,etc,etc.
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l'america,chiunque,la conosce,newYork,los angeles,Washington,beverly hills,il bronx,abbramo lincoln,kennedy,il gran,kanion,la statua della liberta,'il ponte di brooklin,& le torri gemelle, neil amstrong,Walt disney, mohamed aly,& joe dimaggio,il 4 luglio,halloween, la casa bianca,il pentagono,l'area 51,la NASA, una potenza,politica economica,il ponte d'oro del cinema "HOLLYWOOD",,.MA è anche quella dei ghetti malfamati emarginati,tra ispanici,afroameicani,italiani.Ecco un italo americano,di origini siciliane,silvester enzo stallone da New York City,aspirante ,attore,sceneggiatore e regista,e proprio da un suo soggetto che sly ottiene fama mondiale,e vagando x hollywood,va da produttori,della settima arte,e mostra ROCKY,le ostilita'sono infinite ma per il ruolo del protagonista,xchè i boss voglono affidare la parte di rocky, alle superstar in voga di quei anni,cioè ryan o'neall, burt reynolds , robert redford, Warren Beatty ,etc,etc.ma sly non molla è un osso duro lui vuole la parte, ,dopo tanti pugni sui tavoli,battaglie,ecco i si di Winkler e Chartoff, ,con un budget limitato,nel 1976 in tutte le sale del mondo esce ROCKY,( stallone forse mai piu' cosi bravo sfiora la famosa statuetta L'OSCAR) il film ha un successo interplanetario,di pubblico e critica,3 Oscar (regia, miglior film e montaggio),le musiche di bill conti epiche meravigliose e bellissime, sono un'inno alla gioia e alle emozioni,una pellicola commovente,intensa,colma di moralita' e significati,,stallone/balboa diviene un icona mondiale, l'eroe del sogno americano che incarna lo spirito dell'uomo comune dal cuore impavido e ,ed entra a far parte dell'immaginario collettivo ,il pugile mediocre dei sobborghi di philadelphia che trova l'amore infinito ed eterno di adriana e che sconfigge i piuì grandi avversari, non con i muscoli ma col il cuore grande che ha, e che cavalca l'onda dell'impresa impossibile,il raggiungimento di traguardo estremo,,la estenua ricerca della felicita' poi trovata e superata per certi versi.Sly che ha in rocky il suo alter ego,personaggio inventato, ma autobiografico che possiedono entrambi la stessa forza d'animo,la forte carica umana ed emotiva,ma che non li rendono deboli, ma armi a loro favore. leoni feriti in cerca dell'occasione, che li faccia uscire dalla mediocrita,dalla poverta'' e dall'anonimato,la morale di stallone è che la strada è un ring,e parafrasando lo stupendo monologo che rocky fa al figlio all'ultimo capitolo della saga, cioè ROCKY BALBOA,è che L'importante non è come colpisci l'importante è come sai resistere ai colpi come incassi e una volta che finisci al tappeto hai la forza di rialzarti… così sei un vincente! è un parallelo magnifico e da un senso della vita fortemente ottimistico, se rocky è un mediocre pugile di philadelphia, fa il recupero crediti per un gangster e incontri di boxe locali,e che combatte per il titolo mondiale di boxe.che non si arrende,con una arrestabile forza "gli occhi della tigre" .anche sly è un giovane,che vive alla giornata,con il suo fedele cane attore(birillo)in cerca anche lui di speranza, e che non si arrende ad una porta sbattuta in faccia. ,il messaggio che vuole dare è che la vita è cattiva,la forza di rialzarti,prima ancora che la vita come un arbitro sul rettangolo cominci a contare.,,allora si puo' arrivare la tanto agoniata "benidizione".dalla polvere alla gloria
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aristoteles
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giovedì 23 luglio 2015
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barcollo ma non mollo
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Rocky è un tipo da strada ,grezzo ma buono che cerca di vivere alla giornata, fortunatamente gli verrà concessa un'occasione (il grande sogno americano) e ci si tuffa dentro.
Stallone intrpreta il ruolo alla grandissima ,nessuno potrebbe farlo come lui , a parte il fisico ha proprio la mascella adatta per prendere cazzotti.
Rocky infatti sul ring le prende di santa ragione e resiste con una grinta che solo il ragazzo che viene dalla strada può possedere, si carica quando pensa che "non fa male" e poi esplode tutta la sua forza.
Mai dare lo stallone italiano per finito perchè barcolla ma non molla ed è questo che ce lo fa amare così tanto.
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Rocky è un tipo da strada ,grezzo ma buono che cerca di vivere alla giornata, fortunatamente gli verrà concessa un'occasione (il grande sogno americano) e ci si tuffa dentro.
Stallone intrpreta il ruolo alla grandissima ,nessuno potrebbe farlo come lui , a parte il fisico ha proprio la mascella adatta per prendere cazzotti.
Rocky infatti sul ring le prende di santa ragione e resiste con una grinta che solo il ragazzo che viene dalla strada può possedere, si carica quando pensa che "non fa male" e poi esplode tutta la sua forza.
Mai dare lo stallone italiano per finito perchè barcolla ma non molla ed è questo che ce lo fa amare così tanto.
Rocky è Il pugile "definitivo" che non possiede un gran tecnica o grande agilità ma conquista le folle e le vittorie con il cuore.
Che gli incontri reali di boxe non siano proprio così poco importa.
Rocky va al tappeto e poi si rialza e poi combatte e combatte di nuovo fino a dare tutto se stesso,fino allo stremo delle forze, ed è questo l'esempio da seguire.
Fatevi un piacere comprando i primi 2 dvd della serie.
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ibracadabra 8
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giovedì 14 marzo 2013
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alter ego e sog
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siamo negli anni 70 quasi a cavallo degli 80,gli stati uniti sono la popolazione del mondo,ammirata e osannata, da chiunque, chi non conosce chicago e dallas,newYork e,los angeles ,miami e ,Washington,san francisco e las vegas .i lussuosi e milionari quartieri come beverly hills e san fernando valley,quelli piu' a rischio,il bronx, il queens,chinatown e little italy,,i presidenti abramo lincon,reegan,nixon,e kennedy il gran kanion,e la statua della liberta' il ponte di brooklin,e le torri gemelle(un 1 di silenzio) neil amstrong sulla luna, David Letterman & David Frost , mohamed aly,e joe dimaggio,il 4 luglio(giorno dell'indipendenza) e halloween tradizioni conosciute da tutta la gente che abita la terra,, la casa bianca e il pentagono,la famigerata area 51e la NASA,(solo alcune cose che la rendono leggendaria e carica di fascino),una maestosa grande potenza,sociale politica economica,civile,militaristica,mediatica e di conseguenza il ponte d'oro della cinematografia mondiale ossia "HOLLYWOOD"che ha divinizzato,attori/attrici divenute poi icone come james dean, merelyn monroe, humprey bogart e marlon brando l'america e il paese delle opportunita',delle grandi idee,,ma è anche L 'AMERICA dei ghetti malfamati,sobborghi emarginati e periferie pericolose,,un paese multietnico,,tra ispanici,afroameicani,ebrei ed italiani.
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siamo negli anni 70 quasi a cavallo degli 80,gli stati uniti sono la popolazione del mondo,ammirata e osannata, da chiunque, chi non conosce chicago e dallas,newYork e,los angeles ,miami e ,Washington,san francisco e las vegas .i lussuosi e milionari quartieri come beverly hills e san fernando valley,quelli piu' a rischio,il bronx, il queens,chinatown e little italy,,i presidenti abramo lincon,reegan,nixon,e kennedy il gran kanion,e la statua della liberta' il ponte di brooklin,e le torri gemelle(un 1 di silenzio) neil amstrong sulla luna, David Letterman & David Frost , mohamed aly,e joe dimaggio,il 4 luglio(giorno dell'indipendenza) e halloween tradizioni conosciute da tutta la gente che abita la terra,, la casa bianca e il pentagono,la famigerata area 51e la NASA,(solo alcune cose che la rendono leggendaria e carica di fascino),una maestosa grande potenza,sociale politica economica,civile,militaristica,mediatica e di conseguenza il ponte d'oro della cinematografia mondiale ossia "HOLLYWOOD"che ha divinizzato,attori/attrici divenute poi icone come james dean, merelyn monroe, humprey bogart e marlon brando l'america e il paese delle opportunita',delle grandi idee,,ma è anche L 'AMERICA dei ghetti malfamati,sobborghi emarginati e periferie pericolose,,un paese multietnico,,tra ispanici,afroameicani,ebrei ed italiani.Parliamo di un italiano di un italo americano x la precisione, di origini siciliane,silvester enzo stallone da New York City,aspirante ,attore,sceneggiatore e regista,e proprio da una sua sceneggiatura che il palestrato sly ottiene una fama interplanetaria,infatti comincia a girovagare per gli studios in cerca di qualche majors e produttori che finanzino nientepopodimeno che ROCKY,le ostilita' sono solo di natura interpretativa, cioè a chi affidare la parte di rocky,in lizza ci sono le star in voga in quegli anni,cioè ryan o'neall,burt reynolds ,robert redford, Warren Beatty ,etc,etc.ma sly non molla è un osso duro ,è lui a voler interpretare la parte,dopo arriva la fortuna risqutendo il si dei produttori Winkler e Chartoff,nel 1976 in tutte le sale del mondo esce ROCKY, il film ha un successo interplanetario,di pubblico e critica,3 Oscar (regia, miglior film e montaggio),le musiche di bill conti epiche e meravigliose e bellissime, sono un'inno alla gioia,alle emozionii,una pellicola commovente,intensa,colma di moralita' e significati,,stallone/balboa diviene un icona mondiale, l'eroe del sogno americano, che incarna lo spirito dell'uomo comune dal cuore impavido e idomabile,la non resa davanti all'impossibile,il raggiungimento di un obbiettivo,la estenua ricerca della felicita' poi trovata e superata per certi versi,sly che ha in rocky il suo alterego,personaggio inventato, ma autobiografico che possiedono entrambi la stessa forza d'animo,la forte carica umana ed emotiva,ma che non li rendono deboli, ma armi a loro favore. leoni feriti in cerca dell'occasione,dell'opportunita' che li faccia uscire dala mediocrita' e dall'anonimato,la morale di stallone è che la strada è un ring,e parafrasando lo stupendo monologo che rocky fa al figlio all'ultimo capitolo della saga,ROCKY BALBOA,ossia L'importante non è come colpisci l'importante è come sai resistere ai colpi come incassi e una volta che finisci al tappeto hai la forza di rialzarti… così sei un vincente! è un parallelo magnifico e da un senso della vita fortemente ottimistico, se rocky è un mediocre pugile di philadelphia, che vive di espedienti e incontri di boxe locali,e che ha l'occasione di combattere per il titolo mondiale dei pesi massimi e.che non si arrende davanti alle difficolta' e alle follie della vita ma abatte tutti i muri quelli dell' ingiustizia e del pregiudizio.anche sly è un giovane che vive alla giornata in cerca anche lui di un momento opportuno e che non si arrende ad un semplice no o ad una porta sbattuta in faccia. ,la morale di stallone è che la strada è un ring,e.che non si arrende davanti alle difficolta' e alle follie della vita ma abatte tutti i muri quelli dell' ingiustizia e del pregiudizio. un giovane che vive ala giornata in cerca anche lui di un momento opportuno e che non si arrende ad un semplice no o ad una porta sbattuta in faccia le discese ardite e le risalite.i grandi e potenti che non lo volevano protagonista,dalla polvere alla gloria ,ma sempre umanamente se stessi.grazie per la lezione di vita,grazie sly,grazie rocky,grazie a te.
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orione95
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venerdì 6 novembre 2015
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c'era una volta un pugile di nome rocky balboa...
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Una fiaba moderna che ci insegna come, con la forza dell'amore, l'uomo possa prendere in mano il suo destino e cambiare radicalmente la propria esistenza: questo è "Rocky", leggendario primo capitolo della più famosa tra le saghe cinematografica appartenenti al filone sportivo. Quell'amore che stravolge nettamente lo stesso concetto di forza, mutandola da mera violenza fine a se stessa alla tanto agognata rivalsa sociale.
L'ambizione e il crescente desiderio di riscatto del protagonista (anonimo "bullo di periferia" destinato a divenire leggenda vivente della boxe) fanno di lui un "outsider", un "fuori posto" nella cruda realtà di strada nella quale si trova costretto a vivere.
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Una fiaba moderna che ci insegna come, con la forza dell'amore, l'uomo possa prendere in mano il suo destino e cambiare radicalmente la propria esistenza: questo è "Rocky", leggendario primo capitolo della più famosa tra le saghe cinematografica appartenenti al filone sportivo. Quell'amore che stravolge nettamente lo stesso concetto di forza, mutandola da mera violenza fine a se stessa alla tanto agognata rivalsa sociale.
L'ambizione e il crescente desiderio di riscatto del protagonista (anonimo "bullo di periferia" destinato a divenire leggenda vivente della boxe) fanno di lui un "outsider", un "fuori posto" nella cruda realtà di strada nella quale si trova costretto a vivere.
Parabola del famoso "Sogno americano", e espressione più fulgida della "America miniera di occasioni", la (forse più famosa) fatica firmata John G. Avildsen, convince nel suo voler essere manifesto del più grande tra i valori: la determinazione. Rocky non è interessato alla vittoria finale, quanto piuttosto a dimostrare alla sua donna di essere un vero uomo, capace di prendersi con le sue stesse mani (meglio ancora, con i suoi stessi pugni) il riscatto che merita (risulta dunque, sotto questo profilo, alquanto emblematica la famosissima scena durante la quale, dinanzi alle tartassanti domande dei giornalisti circa la sua disfatta sul ring, Rocky risponde urlando il suo disinteresse e chiamando a squarciagola il nome della sua amata).
D'altronde una recitazione abbastanza soddisfacente da parte dell'intero cast leviga i bordi di una delle più famose produzioni Holliwoodiane dello scorso millennio, con un Sylvester Stallone che mescola esperienze di vita privata alla emozionante finzione del cinema.
In conclusione ritengo doveroso tessere le lodi della famosissima colonna sonora ("Gonna fly now") firmata Bill Conti, che contribuisce anch'essa a rendere immortale questa pietra miliare del cinema anni 70.
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