Nella Spagna tardofranchista, in cui il cinema andava sempre più rappresentando tematiche erotiche attraverso la giustificazione artistica surrealistica o fantastica, Eloy De la Iglesia girò un film che è anche un chiaro omaggio a Stanley Kubrick (il cui "Arancia meccanica" era stato vietato dalla censura) con l'attrice protagonista di "Lolita" impegnata a leggere il libro omonimo. L'angelica Sue in un ruolo perverso è però una delle poche cose belle di un film piuttosto scombinato che non riesce come altri nella metafora politica contro la dittatura, che per la verità mantenne sempre, sul principio della "tolleranza repressiva", un atteggiamento di cauta liberalità nel cinema specie negli anni '60.
[+]
Nella Spagna tardofranchista, in cui il cinema andava sempre più rappresentando tematiche erotiche attraverso la giustificazione artistica surrealistica o fantastica, Eloy De la Iglesia girò un film che è anche un chiaro omaggio a Stanley Kubrick (il cui "Arancia meccanica" era stato vietato dalla censura) con l'attrice protagonista di "Lolita" impegnata a leggere il libro omonimo. L'angelica Sue in un ruolo perverso è però una delle poche cose belle di un film piuttosto scombinato che non riesce come altri nella metafora politica contro la dittatura, che per la verità mantenne sempre, sul principio della "tolleranza repressiva", un atteggiamento di cauta liberalità nel cinema specie negli anni '60. Film come questo rappresentavano comunque una società in via di emancipazione e graduale modernizzazione, avviata al dopo Franco che vedrà una alluvione di film interni ed esteri prima proibiti, la cui notevole forza visiva già albeggia nei film del periodo (vedi i primi film con Ornella Muti o produzioni di sorprendente audacia passati in censura per un'intelligente viratura surrealista, del resto propria della cultura spagnola, specie quella catalana -vedi Bunuel-).
[-]
|
|