Lasciami baciare la farfalla

Film del '68 che è uno spaccato dell'America all'èra del Flower Power. Harold Fine (Peter Sellers) è un avvocato ebreo la cui vita scorre sui binari di una spaventosa regolarità. E' in procinto di sposarsi con la propria segretaria (Joyce Van Patten), quando un giorno, tramite suo fratello minore (David Arkin), incontra una "figlia dei fiori" di nome Nancy (Leigh Taylor-Young, una delle più splendide attrici mai comparse sul grande schermo). Innamoratosi di lei e assaporata la "magia" del Nirvana, fugge durante la cerimonia di matrimonio e incomincia una vita libera e priva di responsabilità insieme alla ragazza, che ha una farfalla tatuata su una coscia. La pellicola è piena di scene esilaranti; indimenticabile quella in cui i genitori oltremodo borghesi di Harold (Jo Van Fleet e Salem Ludwig), dopo una scorpacciata di dolci alla marijuana, scoppiano a ridere, per subito poi ritrovare l'antico entusiasmo di coppia. Il film, scritto da Paul Mazursky e Larry Tucker, è tuttora interessante in quanto offre visione - in maniera quasi documentaristica - della positività di fondo del movimento hippy, il cui messaggio di amore e armonia universale fu purtroppo eclissato dalle droghe pesanti. E, senza voler essere "politico", illustra la dicotomia in cui allora si trovavano gli Stati Uniti: da una parte gli individui produttivi, colonne del capitalismo, dall'altra questi dolci ribelli che vivevano ai margini della società. La performance dell'intero cast è semplicemente perfetta. Peter Sellers, nella scena in cui cammina sulla spiaggia accanto al guru, con i capelli lunghi e le suole dei piedi doloranti, ricorda in modo impressionante Woody Allen. Una grande commedia! Dovrebbero riproporla in tivù!