Il mostro di Venezia

Andrea Rubis, il giornalista protagonista de: "Il mostro di Venezia", è interpretato da Gin Mart, il cui vero nome NON è Gino Marturano, ma LUIGI LEONE MARTOCCI, mio padre.

Chiarito ciò, vorrei dire che il film, seppur girato con poche risorse a disposizione, non manca d'originalità e, talora, di bei passaggi in cui il bianco e nero dà il meglio di sé. La trama non è affatto banale ed a riprova di ciò basterà dire che qualche anno dopo, nel 1988, uscì una pellicola dal titolo "Amsterdamned" del regista olandese Dick Maas il quale, fregiandosi anche del merito della scrittura del film, potrebbe essere  tranquillamente accusato di "furto" di diritto d'autore, per la pressochè identica trama del "suo" film, rispetto al "Mostro di Venezia". E, certamente, il vile ladruncolo non avrebbe mai potuto attuare tale furto, fosse stato, il buon Dino Tavella, regista del "Mostro", vivo nel 1988. Purtroppo, Dino scomparve nel 1969 e mio padre nello stesso 1988, ad appena 55 anni.

Il successo del "Mostro" negli Stati Uniti è dimostrato dalle schiere di ammiratori e spregiatori. Ancora oggi, nei forum statunitensi, si discute del film. Un film "mediocre" non suscita alcun interesse.

Per quanto mi riguarda, sin da bambino mi sono "nutrito" dei cosiddetti "capolavori" del cinema. Li ho visti davvero tutti e, francamente, oggi mi tediano un poco. Ragion per cui amo, e colleziono, films di serie B, così chiamati da un pubblico spocchioso e "consueto". Un esempio su tutti: Diabolik, film non solo assai divertente, ma con una colonna sonora splendida di Ennio Morricone, al tempo (ancora per poco, ma ancora) un compositore fra i tanti... 

Il "Mostro", comunque sia, rimane un gioiellino poco compreso. Vi sono delle "carrellate" e chiazze di "chiaroscuri" che restano nella memoria; i personaggi sono del tutto credibili; la storia del film è intrigante; la stessa musica, di Marcello Gigante, non è affatto male: il tema principale (dei titoli) ha un suo fascino.

Resta il cruccio che non si sia potuto avere a disposizione più denaro. Ora, molto probabilmente, staremmo parlando in tutt'altro modo del "Mostro".