Lolita

Come hanno fatto a trarre un film da "Lolita" di Vladimir Nabokov? Ci sono riusciti, anzi, ci è riuscito, grandemente, l'immortale maestro Stanley Kubrick (secondo solo a Bunuel), facendone un capolavoro, un capolavoro che può bantare grandi interpretazioni: c'è James Mason (da notare, di Mason, l'interpretazione dell'antagonista in Intrigo internazionale di Hitchcock) che fa il protagonista Humbert Humbert, poi c'è l'esordiente minorenne Sue Lyon (che poi non ha fatto altro) che è l'indimenticabile Lolita Haze, e poi c'è Shelley Winters (da notare, della Winters, l'interpretazione in Il diario di Anna Frank), che interpreta Charlotte e incarna l'idea (molto misogina) che ha Kubrick delle donne. E infine c'è Peter Sellers, che fa Clare Quilty, e che vedremo nel Dottor Stranamore, sempre di Kubrick, successivo a questo. Lolita è sì un film langhiano, ma è anche un film bunueliano sul tema dell'impossibilità di realizzare i propri desideri in qualsiasi società organizzata.