Anno | 2014 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Davide Ferrario |
Attori | Walter Leonardi, Giovanni Bissaca . |
Uscita | giovedì 11 settembre 2014 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Microcinema |
MYmonetro | 3,17 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 25 settembre 2014
"La zuppa del demonio" è il termine usato da Dino Buzzati nel commento a un documentario industriale del 1964 Il pianeta acciaio per descrivere le lavorazioni dell'altoforno. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento,
CONSIGLIATO SÌ
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Lo sviluppo industriale e tecnologico ha accompagnato l'intero XX secolo come idea positiva. A lungo si è ritenuto che l'industrializzazione e il progresso avrebbero portato a un sostanziale e irreversibile mutamento della società. Utilizzando i materiali messi a disposizione dall'Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa del Centro Sperimentale di Cinematografia d'Ivrea, il documentario mostra come questa idea si sia concretizzata attraverso i decenni.
Davide Ferrario non è solo un interessante regista di film di finzione ma anche un acuto documentarista capace di far 'parlare' immagini del passato decontestualizzandole ai fini di un proprio punto di vista senza però mai snaturarle. È quanto si impegna a fare anche in questa occasione, stimolato da quel coltissimo archivista e cinefilo che è Sergio Toffetti. I volti degli operai di un passato poi non troppo remoto testimoniano del bisogno di riscatto sociale ma anche di un senso di contributo alla crescita collettiva che oggi sembra essersi smarrito in monadi di solipsismo quando non in micro consorterie in lotta tra loro. Ferrario non prova nessuna nostalgia per quel passato. È ben consapevole che quell'utopia vede proprio in questi nostri tempi il suo misero e non indolore fallimento. Sa che lo spettatore odierno inorridisce quando vede abbattere uliveti per fare spazio a quell'ILVA che a Taranto ha portato lavoro ma anche morte. Ha però la convinzione che sia stato un periodo dotato di "una energia, talvolta irresponsabile ma meravigliosamente spericolata verso il futuro, che è proprio ciò di cui sentiamo la mancanza oggi." Si fa accompagnare e ci fa affiancare nel percorso da citazioni di uomini di cultura che vanno da Marinetti a Gadda, da Primo Levi a Pasolini (lo stesso titolo è una citazione da un testo di Dino Buzzati riferentesi alle lavorazioni in un altoforno). Tra tutte ne va ricordata una che marca con dolente sensibilità il film. È di Pier Paolo Pasolini: "Nei primi anni sessanta, a causa dell'inquinamento dell'aria e, soprattutto, in campagna, a causa dell'inquinamento dell'acqua (gli azzurri fiumi e le rogge trasparenti) sono cominciate a scomparire le lucciole. Il fenomeno è stato fulmineo e folgorante. Dopo pochi anni le lucciole non c'erano più. Sono ora un ricordo, abbastanza straziante, del passato: e un uomo anziano che abbia un tale ricordo, non può riconoscere nei nuovi giovani se stesso giovane, e dunque non può più avere i bei rimpianti di una volta". Sono parole scritte nel 1975.
LA ZUPPA DEL DEMONIO disponibile in DVD o BluRay |
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il segreto di questo film è il cinema d'autore. Quando un film travalica i confini della finzione e possiede elementi di realtà tale che diventa un tutt'uno, un perfetto agglomerato di narrazione e documento ,allora possiamo comprendere il perché di questa opera cinematografica di cui Davide Ferrario ne è il coordinatore regista poiché [...] Vai alla recensione »
Non sempre negli autori l'intelligenza combacia con la creatività. Davide Ferrario, nel suo sempre stimolante eclettismo, rappresenta un caso di corrispondenza. Lo dimostra nuovamente con La zuppa del demonio ( citazione da Dino Buzzati) che si inserisce con originalità nel diffuso ricorso al repertorio (Luce, Rai, qui i documentari industriali delle maggiori aziende italiane raccolti presso l'Archivio [...] Vai alla recensione »
Al Lido è il giorno del cinema di montaggio. Perché realizzare immagini nuove quando possiamo interrogare quelle già depositate nei nostri archivi rigurgitanti di memoria, magari spingendole a confessare segreti che mai e poi mai avrebbero voluto tradire? È il senso del bel film di Davide Ferrario, La zuppa del demonio (fuori concorso, da domani nelle sale di Microcinema), che come dice il regista [...] Vai alla recensione »
Un film sull'idea del progresso nel Novecento, come dice il sottotitolo. E più nello specifico, un film sull'acciaio, «la zuppa del demonio» secondo Dino Buzzati, il materiale che per un secolo ha rappresentato l'utopia italiana di un avvenire di benessere nel segno della grande impresa e della tecnica. Davide Ferrario salda il destino dell'industria pesante nel XX secolo, dall'ascesa incontrastata [...] Vai alla recensione »