Anno | 2014 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia, Argentina, Slovenia |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Ivan Gergolet |
Attori | Maria Fux, Martina Serban, Maria José Vexenat, Marcos Ruiz, Macarena Battista Diana Martínez, María Garrido. |
Uscita | giovedì 26 febbraio 2015 |
Distribuzione | ExitMedia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,04 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 9 novembre 2017
Il film è prodotto da Igor Princic, artefice del Premio Sic 2013 Zoran, il mio nipote scemo. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards,
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CONSIGLIATO SÌ
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Maria Fux ha 93 anni. Ancora danza, con le braccia e con la mente, e ancora insegna a danzare. Alla sua casa-studio di Buenos Aires arrivano persone da tutto il mondo, per frequentare i suoi seminari e per conoscere il suo metodo, così particolare, nato nel 1942 vedendo una foglia staccarsi da un albero e muoversi al vento. Secondo Maria Fux non è solo seguendo la musica che si danza, ma imparando a seguire il proprio ritmo interno. Dunque tutti possono farlo. Trasformare i limiti fisici in una risorsa è diventata la sua missione.
Maria Fux, in questo senso, ha cambiato la vita di molta gente. Certamente quella di Maria Garrido, bambina mapuche trovata dalla polizia in una grotta, nel 1971, denutrita e sordomuta. La Fux le ha insegnato a muoversi tra le compagne, e poi nel mondo. Ha fatto scoprire il linguaggio del corpo a chi non può camminare, a chi non vede, ai ragazzini down Marcos e Macarena. Il documentario di Ivan Gergolet racconta questi successi senza farne motivo di clamore, mantenendoli nell'alveo della quotidianità in cui Maria vive del proprio del lavoro, da sempre, felice di fare quello che è, piuttosto che il contrario. La dimensione del film è pacata, intima: il regista non sgomita in casa d'altri, ma assorbe con discrezione le abitudini della padrona di casa, rispettandone la volontà di entrare e uscire di scena tuttora in maniera teatrale, per conservare quell'aura di mistero che l'ha resa una sorta di guida per tante donne, una guru in senso buono. E a colpire, del film, è proprio il rapporto tra la classe e la maestra, il clima di rispetto e il lavoro di integrazione che la Fux sa instaurare. La componente teatrale è presente, importante, ma non si risolve in un'occasione di narcisismo: piuttosto contiene l'idea e la prassi, molto argentine, secondo cui un attore (un danzatore, un artista) non è mai un semplice interprete, ma sempre un creativo, che mette la propria intuizione al servizio di quel che è chiamato a fare.
Con la sua voce monocorde, attenta a non sovrastare il gesto del corpo, Maria Fux si allena ogni giorno con la sua classe, sempre più gremita, alla sbarra dell'immaginazione, e non è mai una fuga dalla realtà ma un altro modo di guardare ad essa, di approfondire la sua conoscenza, esattamente come, a volte, una parola di un'altra lingua fa luce su un vocabolo o su un concetto della nostra.
Il regista goriziano osserva l'artista al lavoro senza mai farsi passare dalla mente l'idea di costringerla ad interviste para-televisive o di forzarla a dar spettacolo di sé. È un ospite nel suo mondo e lo sa bene. Si fa bastare quel che intercetta, anche se qualche volta ci induce a desiderare di saperne più.
DANCING WITH MARIA disponibile in DVD o BluRay |
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Fortuna che alcuni bravi e sensibili registi cinematografici abbiano mogli o compagne ancora più brave e sensibili di loro. Wim Wenders ha conosciuto Pina Bausch attraverso la moglie Donata Schmidt che l’ha trascinato a uno spettacolo della grande danzatrice e coreografa tedesca. Così è successo anche Ivan Gergolet.
Piccolo prezioso documentario, coinvolgente e liberatorio. Quando esci dal cinema, senti con una consapevolezza nuova ogni parte del tuo corpo muoversi in sintonia con lo spazio che ti circonda e con il tempo che scandisce il tuo passo. Avverti il tuo ritmo interiore accordarsi misteriosamente con il ritmo della vita esterna. Capisci che la musica si può sentire con ogni fibra, ma anche vedere, [...] Vai alla recensione »
Corpo e spazio, musica e silenzio. Un grandissimo film che ammalia. Splendide le musiche di Ciut e la regia che ci fa scoprire poco a poco il mondo suggestivo e denso di Maria. Occhi che trafiggono con dolcezza, gesti che esprimono una corporeità squisitamente femminile: tantissime le donne nelle classi di Maria. Il corpo come un tutto che si esprime, indipendentemente dalla perfezione o dalla malattia. [...] Vai alla recensione »