Il richiamo

Film 2011 | Drammatico, 93 min.

Regia di Stefano Pasetto. Un film Da vedere 2011 con Sandra Ceccarelli, Francesca Inaudi, César Bordón, Guillermo Pfening, Julieta Cardinali. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, Argentina, 2011, durata 93 minuti. Uscita cinema venerdì 11 maggio 2012 distribuito da JP Entertainment. - MYmonetro 2,90 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 27 marzo 2014

Lucia e Lea sono due donne dalle attitudini opposte. La passione travolgente le porterà letteralmente "alla fine del mondo", in Patagonia. In Italia al Box Office Il richiamo ha incassato 84,9 mila euro .

Il richiamo è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,90/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 3,00
PUBBLICO 3,20
CONSIGLIATO SÌ
Dramma minimalista e dolente, abitato finalmente da donne e scritto da una donna.
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 8 maggio 2012
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 8 maggio 2012

Lucia è una hostess con la passione per il pianoforte, un marito medico e un'ombra sul cuore. Afflitta da un dolore impalpabile e tormentata da una malattia ancora da diagnosticare, Lucia scopre il tradimento del marito e l'amicizia di Lea, una giovane donna che sogna di lasciare Buenos Aires per la Patagonia, un lavoro alienante per un incarico più nobile. Legata sentimentalmente a Marco, Lea è ossessionata da un padre assente che da sempre rimanda di incontrarla e di amarla. Le lezioni di piano favoriscono l'amicizia e conducono le due donne lontano dalla città, verso se stesse. Nello sconfinato sud del mondo, dove riparano i fuggiaschi dal mondo, troveranno lo spazio e poseranno l'irrequietezza.
Opera seconda di Stefano Pasetto, Il richiamo racconta del disagio e di fughe possibili. Abitato finalmente da donne e scritto da una donna, il dramma minimalista e dolente di Pasetto gravita attorno a due nodi narrativi: il caso e l'occasione. Il caso offre alle protagoniste, 'acrobate' in bilico sui cornicioni di crisi diffuse e contagiose, l'occasione di dare una svolta alla propria vita e di farne esperienza. Sguardi intrisi di malinconia, quelli di Lucia e Lea, che provano orrore per il proprio presente e la propria stanzialità, che hanno nostalgia dello spazio, quello infinito della Patagonia, quello negato da una dipendenza indotta dai valori (maschili) dominanti. Assediate da una paura che non nasce da quello che vedono ma da quello che percepiscono a occhi chiusi, Lucia fissa sulla carta i fantasmi annidati nella memoria, Lea li rievoca attraverso una collezione di 'oggetti magici', una chiave, uno specchio, una fotografia, una barca.
Scritto a quattro mani con Veronica Cascelli, Il richiamo è geograficamente diviso in due, un nord metropolitano finito e un sud selvaggio e smisurato, che scandisce la svolta narrativa e diventa teatro naturale della costituzione identitaria delle protagoniste. Se le donne cercano la ricomposizione attraverso la fuga, gli uomini sono 'comparse' che scivolano come ombre nel loro mondo affettivo. Mondo da cui ruota, converge e si dipana uno sguardo desiderante e desideroso di sottrarsi a 'convenzioni' e interdetti, standard di efficienza e buon senso richiesti dalle norme della vita sociale. Cortocircuitando femminilità e natura, Pasetto libera i corpi femminili, troppo spesso imbrigliati dal e nel cinema italiano, 'isolandoli' in un paesaggio di accecante bellezza e poi reintegrandoli dentro un epilogo indebolito da sogni didascalici, intenzioni ribadite e scioglimenti rinviati.
Non è un film perfetto Il richiamo, certe metafore sono facili e il finale risulta troppo conciliatorio rispetto alle premesse psicologiche e narrative sviluppate in precedenza, ma sono limiti perdonabili di fronte alla sensibilità di una messinscena che riferisce il male di vivere delle due protagoniste. E poi Il richiamo è soprattutto un film di attrici. Un cinema di corpi e di volti. Il regista lascia che siano Sandra Ceccarelli e Francesca Inaudi a condurre il gioco, pedinandone sguardi, vibrazioni e sorrisi. Se gli sbandamenti sono appannaggio di Francesca Inaudi, il 'portamento' è privilegio di Sandra Ceccarelli. È lei a comprendere in sé il senso del film, è lei la presenza radiante, il paradigma di una possibile modernità del femminile contro l'arcaicità del maschile.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 13 maggio 2012
Dario85

Piacevole sorpresa questo film che ci racconta di una donna, Lucia, e del suo tormento interiore, della sua impossibilita di portare a termine una gravidanza, del rapporto col marito che si deteriora, della sua capacità di amare e di donarsi, di amare anche un'altra donna, del suo essere incredibilmente fragile e del suo vincere tutte le battaglie, anche la più grande, la malattia. [...] Vai alla recensione »

lunedì 21 maggio 2012
Flyanto

Film sull'amicizia particolare che si instaura fra due donne fortemente in crisi. La prima parte del film risulta molto promettente ma la seconda, non approfondendo le motivazioni di certe situazioni, lo riduce ad una vicenda semplicistica dal finale poco convincente. Il tema della crisi e della fuga al femminile potrebbe richiamare il film "Le acrobate" di Soldini ma la riuscita della [...] Vai alla recensione »

sabato 12 maggio 2012
il guju

Il Richiamo è un film che esplora l'emisfero femminile con la discrezione e la profondità che solo una donna poteva avere, questo rapporto delle protagoniste con gli uomini li fa apparire manchevoli, distratti e assenti, ma il giudizio è addolcito nella secondà metà del film. La psicologia dei personaggi è sempre ricercata e mai banale, bravi gli sceneggiatori.

martedì 30 aprile 2019
Ennio

Ma il richiamo de che, viene da dire allo spettatore?  Prendete due donne, una più giovane finto-trasgressiva (casinista, abiti colorati, capelli alla maschietta, modi adolescenziali ecc. ecc.), una meno giovane, "borghese" e in lotta contro la depressione anche perchè trascurata dal marito. Due donne sposate/fidanzate, che per caso si incontrano e di punto in bianco [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 maggio 2012
melania

Molto bello,intenso.non banale.Bravi gli attori,si segue con interesse.Consigliato!

Frasi
"Signori stiamo iniziando la fase di discesa, siete pregati di allacciarvi le cinture di sicurezza… se volete"
Una frase di Lucia (Sandra Ceccarelli)
dal film Il richiamo - a cura di Grazia
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Paola Casella
Europa

Ecco un film italiano che appartiene soprattutto alle sue interpreti: Ceccarelli e Inaudi sono molto efficaci nelle parti di Lucia e Lea, due italiane trapiantate in Argentina che scoprono di avere in comune ben più che la nazionalità. La storia vede le due donne innamorarsi, trasferirsi in Patagonia, stravolgere le rispettive vite, senza morbosi compiacimenti e senza falsi pudori.

Maurizio Acerbi
Il Giornale

In una Buenos Aires dove tutti parlano italiano, due donne (la Inaudi che abbonda in smorfie e la bravissima Ceccarelli) lottano contro i loro fantasmi. Una è tormentata per un padre assente che sembra non amarla, l’altra da un peso sul cuore e una malattia terminale. Finiranno per incontrarsi, sfiorarsi, amarsi e poi lasciarsi. Un film al femminile, dove gli uomini sono comparse, ben diretto dal bravo [...] Vai alla recensione »

Paul Bompard
Times Higher Education

Buenos Aires, due donne. Una (Sandra Ceccarelli) avviata verso i cinquant’anni depressa e nevrotica, moglie di un medico. L’altra più giovane (Francesca Inaudi), molto alternativa, un po’ sciocca ma anche solare, che vive con un tatuatore. Le due si conoscono casualmente e s’innamorano. Fuggono dai rispettivi uomini e vanno in un posto bellissimo in Patagonia a restaurare una vecchia barca a vela. Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Tema fortissimo, ancorché non nuovissimo quello della love story lesbica. Lo ripropone Stefano Pasetto in «Il richiamo», riuscendo a evitare cadute nella volgarità o intemerate da Gay Pride, ma senza incidere sulle levigate immagini una cifra narrativa coinvolgente. Lucia e Lea, le due protagoniste che provenendo da contesti sociali e personali assai diversi diventano amanti e si costruiscono un’identità [...] Vai alla recensione »

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