Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Ungheria |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Kornél Mundruczó |
Attori | Félix Lajkó, Orsolya Tóth, Lili Monori . |
MYmonetro | 2,60 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 marzo 2010
Un uomo ritorna al proprio paese natale situato sul delta di un fiume. Vuole riabbracciare dopo lungo tempo la madre, ma ritroverà la sorella, con la quale nascerà un'immediata attrazione. In Italia al Box Office Delta ha incassato 3 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Un uomo ritorna al proprio paese natale situato sul delta di un fiume. Vuole riabbracciare dopo lungo tempo la madre. La donna, che convive con un uomo dopo la morte del marito, gestisce un piccolo bar. Dice subito al figlio che non ha un alloggio da dargli e gli presenta una sorella che lui non ha mai conosciuto. L'uomo chiede di poter andare a vivere in un capannone che si trova su un'isoletta sul delta. Lì lo raggiungerà dopo poco tempo la sorella. Tra i due nascerà un'attrazione unita a una forte solidarietà contro la madre dopo la scoperta che il padre è stato ucciso.
Mundruczò è il classico regista da festival. A Cannes, dove Delta viene presentato in competizione, è già passato due volte sia con un cortometraggio che con il suo primo lungo dedicato alla figura di Giovanna d'Arco rivisitata in relazione alla sessualità. Il suo è un cinema rarefatto, in cui un nucleo narrativo centrale problematico viene espanso grazie a tempi dilatati, dialoghi minimalisti e, in questo caso, sguardo sul paesaggio. Il nucleo è qui costituito dallo scabroso tema dell'incesto che il regista legge come uno dei possibili modi di manifestarsi della sessualità che ritiene non vada giudicato a priori ma caso per caso. Si potrebbe pensare che si tratti di un film voyeuristico mentre invece la macchina da presa di Mundruczò si tiene a distanza proprio nelle scene di sesso quasi a voler indirizzare lo sguardo dello spettatore su un piano diverso di valutazione. L'ambiente naturale offre un'ottima scenografia al film sottolineando la non appartenenza dei due protagonisti al contesto sociale.
"Delta": à l'embouchure du Danube, un conte qui a la force d'un mythe De retour chez sa mère après une longue absence (on apprendra qu'il fut employé dans un zoo), un jeune homme affronte d'emblée les regards hostiles de son beau-père et de la communauté, essentiellement mâle, qui croupit là, agglutinée dans le bar familial. Cinéaste doué de la nouvelle génération hongroise, admirateur de Bela Tarr, [...] Vai alla recensione »
«Delta», di Kornél Mundruczò, voto sei: la grande speranza del cinema ungherese prenota un posto nel Palmarés. Sperduti sul Delta del Danubio fratello e sorella intessono una convivenza ambigua, poi la bestiale invidia dei giovinastri locali fa precipitare l'idillio in tragedia. Niente dialogo, riprese rarefatte, estremo distacco e/o spietata crudezza: tutto già visto nel Polanski degli inizi.
On ne parle pas beaucoup dans Delta, mais on agit. Irrémédiablement. Revenu d'on ne sait où, un jeune homme taciturne retrouve les lieux de son enfance, un no man's land indéfini et sauvage, labyrinthe d'îlots et de bras de rivière, habité par une communauté archaïque. Le troisième long métrage, en compétition à Cannes, du Hongrois Kornel Mundruczo, est d'abord une histoire de regards.
In competizione, dall'Ungheria, Delta, di Kornel Mundruczo, un dramma d'amore e morte in ralenti, pochissime parole, ambientazione ecologica, un isolato paesaggio, mucche, il vento e la pioggia, il calmo fiume, una banchina e una casa di legno da costruire come novella palafitta, l'acqua pescosa, Schubert in sottofondo e ritmi gitani... Si agitano le forme estetiche, ma sono timidi e introversi solo [...] Vai alla recensione »
Altra interessante sorpresa all'interno del concorso di Cannes 2008 è Delta , film a produzione ungherese. Altra pasta, background culturale e finalità rispetto a James Gray, ce le ha il trentaduenne regista Kornel Mundruczo. Degno erede più che del Bela Tarr omaggiato nella seconda sequenza del film (con un lungo carrello laterale verso sinistra che ricorda gli infiniti piani sequenza di Satantango), [...] Vai alla recensione »
Delta dell'ungherese Kornél Mundruczò, in concorso qui al Festival, racconta un luogo dimenticato, una passione proibita, una violenza ineluttabile. Ambientato lì dove il Danubio si allarga e si ramifica, è la storia di un fratello e una sorella, pressoché sconosciuti l'uno all'altra, ma fra di loro attratti, che insieme costruiscono una casa su palafitte che li allontani sia dai loro simili, che in [...] Vai alla recensione »
“A typical festival art film.” That was the judgment of a friend of mine after the Tuesday press screening of “Delta,” a competition entry from the Hungarian director Kornel Mundruczo. Since the friend in question runs a film festival (not this one), he surely knows whereof he speaks. But anyone who has spent time on the international circuit that runs through Berlin, Toronto, Park City and beyond [...] Vai alla recensione »