Anno | 2003 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Gianluca Maria Tavarelli |
Attori | Luigi Maria Burruano, Elio Germano, Nicole Grimaudo, Anita Zagaria, Myriam Catania Rosa Pianeta. |
MYmonetro | 2,39 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un'estate in provincia di Pescara, fra treni presi e treni persi, porta nel destino di cinque persone il sapore della libertà
CONSIGLIATO NÌ
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Le storie e i destini incrociati di Cenzo, buttato fuori dalla fabbrica; Vince, suo figlio che sogna di andar via mentre Elena, la sua ragazza, ad andar via da Bussi, il paesino vicino Pescara dove vivono, non ci pensa nemmeno; Genny fa la cameriera in un ristorante a Pescara dove sua madre Anita fa la cuoca. Tra spiagge affollate, liti, amori, treni presi e treni persi, un'estate passa portando ai nostri la scoperta di cosa significhi essere liberi… Dopo qualche pellicola carina ma fragile, Tavarelli sembra voler tentare il salto di qualità: temi forti, sguardo intergenerazionale, radicamento nella realtà. Ma lo fa con sciatteria e timidezza, sovrapponendo disoccupazione ed educazione sentimentale, con molto didascalismo (alcuni dialoghi sembrano discendere dal peggior Brecht) e una regia incerta su toni e ritmo da tenere. E certi passaggi vagamente onirici lasciano il tempo che trovano. Si intuisce del talento: ma andrebbe disciplinato. Insignificante.
"Se non sei impegnato a vivere... sei impegnato a morire"... per dirla con le parole del padre. "I will survive" con quelle del figlio. Un padre e un figlio, due facce della stessa medaglia come lo stesso è il nome che portano e la stessa è la volontà di riscatto che si portano dentro. Il padre Cenzo, operaio che si ritrova, a dover affrontare licenziamento, depressione e separazione dalla moglie. Il [...] Vai alla recensione »
Dopo una buona partenza il film si arena,come se il regista non sapesse più dove andare a parare ,è ambizioso ma non riesce a sviluppare le tematiche appena sfiorate. modesto
E' un film vero, senza eroi ne superuomini, è una storia tra le storie raccontata in modo semplice, mi ha ricordato uno dei primi film di SALEMME: "IL TUFFO" forse il migliore del regista attore napoletano di cui però non ha mai parlato, mistero! LIBERI, sembra annoiarti presto, eppure rimani incollato alla poltrona fino alla fine.
Dopo trent'anni di fabbrica, l'operaio Cenzo è licenziato. Chi ricorda il recente Il posto dell'anima ci vede una conferma: il cinema italiano, dunque, si sta ricordando che non esistono soltanto gli "happy few" e ricomincia a mettere nei fotogrammi la classe operaia. Invece il licenziamento è soltanto il pre-testo di Liberi, che prende velocemente un'altra strada raccontando le speranze, le delusioni [...] Vai alla recensione »
L’estate dei vent’anni, per Vince, non è la più bella della sua vita. Suo padre Cenzo, operaio, viene licenziato, e Vince decide di lasciare il paesino dell’Abruzzo per fare l’aiuto cuoco a Pescara, in attesa di sapere se potrà iscriversi all’università. Sarà anche un’estate d’amore, dopo l’incontro con Genny, cameriera che avrebbe voluto fare la IV ma è soggetta a crisi di panico.