Anno | 2001 |
Genere | Comico |
Produzione | Italia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Maurizio Nichetti |
Attori | Maurizio Nichetti, Jean Rochefort, Maria de Medeiros, Paulina Gálvez, Marian Aguilera . |
MYmonetro | 2,59 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Si comincia con una sequenza di Ratataplan, quella dell'inizio, quando Nichetti non riusciva a superare il test di assunzione pur avendo fatto ...
CONSIGLIATO NÌ
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Si comincia con una sequenza di Ratataplan, quella dell'inizio, quando Nichetti non riusciva a superare il test di assunzione pur avendo fatto un magnifico disegno. E questo è già significativo. Poi troviamo l'ingegner Colombo, Nichetti, assunto in una ditta dove si può solo parlare in inglese: chi trasgredisce viene punito, e mandato nel paesino di Malancias, forse in Brasile. Da dove nessuno è mai tornato. Là ci sono solo donne e un francese mezzo matto (Rochefort). Colombo è letteralmente assediato e quando, miracolosamente tornerà dalla moglie, dovrà confessare di aver avuto sei relazioni e sette figli (un parto era gemellere). La citazione di un suo film di vent'anni fa significa che Nichetti è rimasto là. Certo, pur nel contesto di un film pochissimo... utile, qualche segnale rimane.
Maurizio Nichetti, l'ingegner Colombo, lavora in un'azienda petrolifera milanese dove si può parlare soltanto inglese, e dove tutti storpiano selvaggiamente la lingua come per una vendetta di colonizzati; lo stesso obbligo incombe su sua moglie Maria De Medeiros, cameriera in un fast food. Anche nella vita privata i due parlano inglese, e già questo li rende estranei, li divide finché sono costretti [...] Vai alla recensione »
A più di vent'anni da Ratataplan, il suo sorprendente esordio registico, Maurizio Nichetti in Honolulu baby torna a vestire i panni dell'ingegner Colombo, finalmente assunto da una multinazionale in cui l'amministratore delegato vigila come un Big Brother virtuale sulla perfetta inglesizzazione dei suoi dipendenti. Nonostante il protagonista sia innamorato della moglie, nel momento per la consorte [...] Vai alla recensione »