| Anno | 2025 |
| Genere | Documentario, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 75 minuti |
| Regia di | Daniele Ciprì |
| Distribuzione | Filmclub Distribuzione |
| MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 novembre 2025
Un documentario che racconta la Chiesa, la Misericordia e la Speranza attraverso parole, immagini e simboli potenti nell'anno del Giubileo.
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CONSIGLIATO NÌ
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Asse portante del documentario è l'intervista a Mons. Rino Fisichella che, tra le altre cose, è il responsabile dell'organizzazione del Giubileo 2025 attorno al quale nasce questo progetto che unisce varie parti documentaristiche su quelli del recente passato, con un'altra di finzione per toccare temi profondi delle fede contemporanea.
"ì "Un ponte tra la misericordia e la speranza" è il sottotitolo di questo documentario diretto e fotografato da Daniele Ciprì sulla fede di oggi raccontata attraverso sia il Giubileo in corso che quelli del più recente passato.
Tre piani contraddistinguono questo documentario religioso molto peculiare perché porta la firma alla regia di Daniele Ciprì coinvolto anche come autore della fotografia. Da una parte un'intervista all'Arcivescovo Rino Fisichella, artefice operativo dell'attuale anno giubilare, dall'altra i materiali d'archivio dei giubilei del passato insieme alle immagini inedite degli incontri di Papa Francesco nelle cosiddette "Visite del Venerdì della Misericordia", durante il Giubileo del 2016, quando ha cercato il contatto con malati e disabili, anziani e bambini, dall'altra ancora una parte di finzione con un dialogo immaginifico tra tre personaggi con Rossella Brescia che interpreta una donna (la Speranza), Cesare Bocci un uomo (il Suicida) e Gianni Rosato una figura terza (il Mondo). A loro viene affidata la parte linguisticamente e stilisticamente più coraggiosa con una ricerca profonda sui testi grazie al trattamento e alla sceneggiatura di Arnaldo Colasanti da un'idea di Massimo Maria de' Cavalieri.
Alle parole precise e semplici di Fisichella fanno da contraltare quelle fin troppo elaborate dalla trinità dei personaggi che risultano ermetiche così come le motivazioni dell'aspirante suicida che rivede la madre, morta in un episodio di guerra, nella figura di Rossella Brescia che, a sua volta, vaga per le chiese di Roma. Questa parte, che ha una sofisticata messa in scena con le videocreazioni dello scenografo Marco Dentici che compone e scompone lo schermo con i tre volti dei personaggi spesso su sfondo nero, sembra però essere troppo slegata da quella documentaristica, sia dell'oggi che, soprattutto, del passato con materiali provenienti dagli archivi dell'Istituto Luce e da quelli della Santa Sede.
Il titolo del film, esplicitato dal sottotitolo "Un ponte tra la Misericordia e la Speranza", dà bene l'idea di un pontefice, Papa Francesco, che costruisce proprio un ponte tra questi due aspetti della Fede. L'aspetto un po' paradossale del documentario è la sua capacità di raccontare bene, attraverso gli interessanti materiali d'archivio, il momento delle aperture, nei vari anni, della Porta Santa e il coinvolgimento dei fedeli anche alla morte di grandi papi come Giovanni XXIII. Mentre poi, la parte affidata ai tre interpreti sembra chiuderle quelle porte, rendendo un po' meno accessibili i discorsi legati alla fede di oggi.
«Dio ha un cuore di papà» dice papa Francesco a un bambino piangente che ha perso il padre, ateo, e teme la sua espulsione dal paradiso. Il docufilm di Daniele Ciprì, regista e direttore della fotografia, potrebbe finire qui. Dov'è il corrosivo partner in marachelle visive di Franco Maresco? La forza della santità nei corpi deformi di Cinico Tv ? Il film è orchestrato da monsignor Fisichella, seduto [...] Vai alla recensione »
In Pontifex - Un ponte tra la misericordia e lasperanza Daniele Ciprì struttura il rapporto dialogico/fattuale tra misericordia e speranza come un unicum, intrinseco nelle parole e negli insegnamenti del Cristianesimo (cattolico) e che si sostanzia proprio nell'unione delle due istanze: fatta di gesti pratici, verificabili e di umana applicabilità, la prima, mentre la seconda più riflessiva, dialettica, [...] Vai alla recensione »