
Titolo originale | Yeohaengjaui Pilyo |
Titolo internazionale | A Traveler's Needs |
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Hong Sang-soo |
Attori | Isabelle Huppert, Lee Hye-yeong, Kwon Hae-Hyo, Yunhee Cho, Sung-guk Ha . |
Uscita | giovedì 13 febbraio 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Filmclub Distribuzione |
MYmonetro | 3,92 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 febbraio 2025
Una donna inizia a insegnare francese a Seoul pur non avendo nessuna competenza. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, In Italia al Box Office Una viaggiatrice a Seoul ha incassato 26,5 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Iris è una donna francese che per motivi ignoti si trova a Seoul, dove su suggerimento di qualcuno ha iniziato a lavorare come insegnante di francese. Senza alcuna esperienza del mestiere, il suo metodo prevede la ripetizione di piccole composizioni che descrivono le emozioni più profonde dello studente. Nell'arco di una giornata, Iris incontra e fa lezione prima a una pianista, poi a una coppia di produttori cinematografici di successo.
Il 2024 del sempre prolifico Hong Sang-soo lo vede riunirsi a Isabelle Huppert, diva del cinema francese ormai giunta alla terza collaborazione con l'autore dopo In Another Country e Claire's Camera.
Il tema stavolta è il linguaggio e l'alterità di una persona sfumata, di cui non sappiamo nulla e verso la quale i locali provano un misto di divertita curiosità e sottile sfiducia. Sarà perché Iris, con tutto il suo mistero, cerca sempre di far aprire chi ha davanti alle emozioni più profonde; un'attività non facile per le due donne coreane su cui la vediamo sperimentare il suo metodo di insegnamento linguistico. Sarà un espediente al limite della truffa per estorcere denaro? Oppure una trovata autenticamente geniale? Non è chiaro, ma c'è qualcosa di bello e profondo nell'idea di una lingua che si lascia imparare meglio grazie a una risonanza emotiva, da ripetere come un mantra. Hong ne trae due tra le sue mini-storie più riuscite, immerse in una Seoul idillica e dominata dal verde (quello della natura ma anche del cardigan e della penna di Iris che fa sbellicare il marito interpretato da Kwon Hae-hyo), con parole che fanno piangere sia scritte su carta che su pietra, in un sottile gioco di conquista tra questa donna straniera capace di bere quantità smodate di makgeolli e i diffidenti sudcoreani che la accolgono nelle loro case.
Come sempre avviene in Hong, l'ultimo segmento deve spiazzare, rimettere in gioco i destini di un film che lo spettatore non può aspettarsi di veder procedere sui binari già tracciati. È un finale giocato su un equivoco, sul rapporto tra Iris e il giovane uomo che gli sta offrendo alloggio nel suo appartamento, sulle figure materne e sui limiti della gentilezza. Continuando ad affinare il suo talento unico per la semplicità della messa in scena, Hong è ormai un one-man-show che nell'assenza di ogni sovrastruttura invita lo spettatore a considerare le fondamenta essenziali dell'arte cinematografica. A Traveler's Needs è l'ennesimo studio di umanità peculiare e poliedrica di cui possiamo deliziarci.
Un film che nel titolo contiene un toponimo lontano, almeno nella versione italiana (ma il titolo originale, coreano, risulta intraducibile: Yeohaeng Maui Pilyo), ? una promessa di esotismo, di full immersion in una dimensione ambientale-socio-culturale diversa dalla nostra. Ma questa Seul, nel film di Hong Sang-soo, ? sfuggente: vengono colti degli angoli verdi (anzi, il verde, colore del golfino [...] Vai alla recensione »
Abituato a vedere Isabelle Huppert recitare in ruoli inquietanti, problematici, nevrotici, me la vedo questa volta in un bellissimo ruolo di una signora (Iris) capitata forse per caso in estremo oriente. Siamo fra lo zen e il buddismo, mai di corsa per il timore di non sapere come colmare “i vuoti”, non preoccupata da quello che potrà essere il domani, non interessata per niente [...] Vai alla recensione »
Un po' commedia, un po' surrealtà, un po' vita vera ... tanta originalità. Da vedere
Fedele a se stesso, il coreano Hong Sang-soo ogni volta ci lascia con la sensazione di ripetersi fino alla noia, eppure trovando sempre il modo di sorprendere per il suo stile essenziale, fatto di naturalezza e osservazione del mondo e della gente che lo popola. In "Una viaggiatrice a Seoul" protagonista è Iris (la solita impeccabile Isabelle Huppert) che si trova a Seoul (non sapremo mai perché), [...] Vai alla recensione »
Una donna in abito floreale e golfino verde passeggia serafica per i parchi di Seoul. Si chiama Iris, è francese, misteriosa e ama gustare la bevanda locale chiamata makgeolli. Null'altro di lei è dato a sapersi se non quanto emerge dal suo agire: incontra persone del luogo a cui impartisce lezioni di francese improvvisando schedine di suo pugno traducenti le emozioni degli alunni.
Per la terza volta, dopo «In Another Country» e «Claire's Camera», Hong Sang-soo dirige Isabelle Huppert, diva francese che il regista inserisce nella cornice della città di Seoul come elemento dalla duplice valenza: l'incontro con una straniera, infatti, rappresenta una ventata d'aria fresca per alcuni orientali, mentre per altri è destabilizzante.
Si chiama Iris (Huppert), come il fiore, indossa un abito primaverile e un cardigan verde come l'erba del parco dove ogni tanto si rifugia. Forse è comparsa dal nulla proprio tra gli alberi, perché nessuno sa come questa donna elegante sia arrivata in Corea del Sud, improvvisandosi insegnante di francese, intromettendosi nelle case della gente e costringendola a parlare (e bere), un po' psicologa, [...] Vai alla recensione »
Se proprio volessimo ridurlo all'osso, il gesto cinematografico (ma anche fotografico) di base è quello, di fronte al flusso indistinto di sensazioni e di elementi che popolano il campo visivo, di selezionarne uno e di stagliarlo dallo sfondo. Letteralmente di inquadrarlo: nel senso di perimetrarlo in un quadro che lo isoli dal resto della realtà. Qual è dunque l'elemento su cui dobbiamo posare il [...] Vai alla recensione »
Un film con Isabelle Huppert è sempre un film di Isabelle Huppert, ancorché per la terza volta in dodici anni si ritrova filmata da un regista inconfondibile come Hong Sang-soo. Huppert, che è un'attrice prolifica fino all'esasperazione (poco meno di venti ruoli accreditati dal 2020 a oggi), ha una padronanza del mezzo senza eguali e sa perfettamente quando deve sobbarcarsi il peso di un'intera produzione [...] Vai alla recensione »
In molti ricorderanno l'ottimo lungometraggio In Another Country, diretto dal cineasta sudcoreano Hong Sangsoo nel 2012 e con protagonista la sempre eccellente Isabelle Huppert. Tra i nomi più acclamati del cinema francese (e mondiale), l'attrice si è, dunque, anche recentemente ritrovata a lavorare con il regista di Seoul, il quale, a sua volta, è come se avesse voluto realizzare un omaggio proprio [...] Vai alla recensione »
«Ripeti molte volte»: lo dice Iris, la misteriosa signora che insegna francese, interpretata da Isabelle Huppert, a una ragazza cui ha assegnato di imparare le sue frasi trascritte su un blocchetto di schede. Così è la cifra stilistica di Hong Sangsoo: non esiste un cinema come quello del cineasta sudcoreano che si fondi in maniera così ossessiva sulla reiterazione insistita ed estenuante, di situazioni, [...] Vai alla recensione »
Il regista Hong Sangsoo è probabilmente uno fra i più produttivi e prolifici registi sudcoreani (e non) - la nostra rivista ne ha spesso recensito le opere seguendolo nei vari festival, dove ormai è diventato una presenza costante, aggiudicandosi anche diversi premi importanti. Probabilmente è questa esuberanza creativa ad averlo portato negli ultimi anni ad essere non solo autore e regista, ma anche [...] Vai alla recensione »
Grazie al prezioso lavoro della pagina Open Minds gli appassionati italiani di comicità USA hanno potuto scoprire gli incredibili sketch della rubrica Joke Swap del Saturday Night Live, durante la quale due degli assi di questa generazione come Michael Che e Colin Jost si scrivono l'un l'altro le battute, ma a nessuno dei due è permesso conoscerle prima che le leggano in diretta durante lo show: ovviamente, [...] Vai alla recensione »