Inshallah a Boy

Film 2023 | Drammatico, +13 113 min.

Titolo originaleInshallah Walad
Anno2023
GenereDrammatico,
ProduzioneGiordania
Durata113 minuti
Al cinema2 sale cinematografiche
Regia diAmjad Al Rasheed
AttoriMouna Hawa, Haitham Alomari, Seleena Rababah, Yumna Marwan, Salwa Nakkara Mohammed Al Jizawi, Eslam Al-Awadi, Siranoush Sultanian, Serene Huleileh, Mohammad Suleiman, Mona Shehabi.
Uscitagiovedì 14 marzo 2024
TagDa vedere 2023
DistribuzioneSatine Film
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,65 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Amjad Al Rasheed. Un film Da vedere 2023 con Mouna Hawa, Haitham Alomari, Seleena Rababah, Yumna Marwan, Salwa Nakkara. Cast completo Titolo originale: Inshallah Walad. Genere Drammatico, - Giordania, 2023, durata 113 minuti. Uscita cinema giovedì 14 marzo 2024 distribuito da Satine Film. Oggi tra i film al cinema in 2 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,65 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 11 marzo 2024

Una donna giordana, in seguito alla morte del marito, si trova a dover affrontare un mondo maschile non collaborativo. In Italia al Box Office Inshallah a Boy ha incassato 36 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,65/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,45
PUBBLICO 4,00
CONSIGLIATO SÌ
Storia di una ribellione femminile, con tante sfumature e senza manicheismo. Con Mouna Hawa, interprete perfetta.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 28 febbraio 2024
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 28 febbraio 2024

Nawal ha una figlia ancora bambina e vorrebbe concepire un altro figlio ma la morte improvvisa del marito sconvolge la sua vita. Il fratello dovrebbe sostenerla ma è comunque vincolato dal rispetto delle tradizioni. Il cognato, che aveva venduto un pick-up al marito e deve ricevere ancora delle rate di pagamento, inizia ad avanzare pretese pecuniarie. Se Nawal fosse incinta e se il nascituro fosse un maschio le cose cambierebbero.

Amjad Al Rasheed ha preso le mosse da fatti accaduti a una sua parente e ha provato a chiedersi che cosa potrebbe accadere se una donna si ribellasse alle imposizioni.

Il regista giordano ha trovato nella sua attrice protagonista Mouna Hawa l'interprete perfetta (e riconosciuta con diversi premi a festival internazionali) per la sua Nawal. Si tratta di una donna come tante, non sicuramente di una suffragetta islamica. La morte inaspettata del marito le fa scoprire una molteplicità di figure, parentali e non, che fino ad allora non avevano manifestato il loro vero volto. A partire dallo stesso consorte che non solo non aveva più un lavoro da mesi ed aveva dei debiti ma conservava almeno un altro segreto. Il cognato accampa i propri diritti cercando inizialmente di privarla del pick-up, non ancora del tutto pagato, per poi passare all'appartamento di cui lei aveva contribuito all'acquisizione ma senza poter esibire prove documentali. Tutto il mondo maschile che la circonda, anche chi è convinto di stare dalla sua parte, finisce con il volerla, in un modo o nell'altro, condizionare.

Al Rasheed colloca l'azione ad Amman e in tal modo ci fa conoscere un'altra faccia dell'imposizione alle donne di codici di comportamento che alcune giocoforza interiorizzano accettandoli ed altre no. Perché grazie al lavoro di badante di un'anziana signora immobilizzata su una sedia a rotelle a cui Nawal attende quotidianamente (rientrando a casa tardi e questo viene usato contro di lei) ci viene aperto un altro microcosmo. Quello cioè di una famiglia benestante cristiano maronita dove però i rigidi codici di sottomissione al maschio, non importa se totalmente privo di scrupoli, imperano.

Ci viene quindi ricordato che non si tratta solo, come semplicisticamente si potrebbe pensare, di una tradizione religiosa contro un'altra ma piuttosto di humus culturale diffuso contro cui è difficile combattere. Nawal lo fa senza proclami ma con l'amore che ha per la figlia e cercando di sfruttare tutte le scarse vie legali che i maschi lasciano alle donne per esercitare dei diritti che non dovrebbero neppure essere enunciati tanto sono, si potrebbe dire, naturali.

Al Rasheed è molto abile nel leggere anche le minime sfumature nelle espressioni dei suoi protagonisti ed è anche capace, e non era facile, di tenersi lontano dal manicheismo. Si veda la figura del fratello di Nawal che vorrebbe in cuor suo esserle d'aiuto ma non riesce a sfuggire al retaggio culturale in cui è nato e cresciuto. Affrontando al contempo i temi qui solo apparentemente contrastanti del desiderio, che diviene necessitato, di una gravidanza e del divieto dell'aborto, il regista, essendosi fatto affiancare da due donne (Rula Nasser e Delphine Agut) nello stendere la sceneggiatura, ha saputo trovare la giusta misura nel trattare temi così delicati offrendo un quadro purtroppo realistico di un contesto in cui ogni cambiamento impone una sofferenza che solo alcune sanno sostenere.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 14 marzo 2024
GrimaldiC

Un film splendido. Non solo ben realizzato, con una tensione che tiene con il fiato sospeso fino all' ultima scena ma anche denso di significato che tutti, soprattutto i giovani di sesso maschile dovrebbero vedere. Visto in anteprima a Milano e come giustamente sottolineava il regista, il cinema può aiutare a comprendere certe realtà e indurre a riflettere e ad agire per il miglioramento [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 7 aprile 2024
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Amman, Giordania: il mondo crolla addosso in un amen a Nawal (l'espressiva Mouna Hawa, vista in «Fauda» e «Libere, disobbedienti, innamorate»). La morte improvvisa del marito, con il quale stava cercando di concepire un secondo figlio, le porta in dote ulteriori guai: il cognato preme affinché paghi un vecchio debito e intanto trama per soffiarle la casa, facendosi scudo con gli obblighi parentali [...] Vai alla recensione »

mercoledì 3 aprile 2024
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Nawal rimane vedova, scopre che il marito aveva dei debiti, è pressata dal cognato che le rate non pagate del pick up le pretende e alla svelta. II pick up è il meno. II problema serio è che Nawal non ha figli maschi, solo una bambina, e in Giordania vige la sharia e secondo la sharia solo i maschi ereditano: Nawal rischia di perdere la casa (acquistata anche con i suoi soldi e i gioielli, ma dalle [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 marzo 2024
Alessandra De Luca
Avvenire

In Giordania una giovane sposa e madre, Nawal, rimasta vedova, si ritrova a combattere per il suo diritto di conservare la casa del marito e tenere con sé la figlioletta Nora, in una società dove un figlio maschio sembra essere l'unica tutela per una donna. Primo film giordano presentato al Festival di Cannes, e vincitore di numerosi premi, Inshallah a boy di Amjad Al Rasheed affronta un tema sempre [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 marzo 2024
Valerio Caprara
Il Mattino

"Inshallah a boy", opera prima di Amjad Al Rasheed e primo film giordano presente e premiato a Cannes si sarebbe potuto intitolare anche "Speriamo che sia maschio". Si tratta, infatti, di un conciso ma efficace film-verità che punta a trasmettere un messaggio di emancipazione e di speranza rivolto alle lotte delle donne in Iran e nei paesi arabi sottoposti alla Shari'a, il complesso di regole di vita [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 marzo 2024
Francesco Ceccoli
Close-up

All'età di 10 anni, Amjad Al-Rasheed (nato ad Amman, nel 1985) disse a sua madre che voleva diventare un regista, ammaliato dai film egiziani trasmessi sulla TV giordana. I suoi idoli erano Faten Hamama e Omar Sharif, il suo primo film al cinema fu Titanic di James Cameron. Un'esperienza enorme, irreale, come un sogno. E così, mentre studiava economia ha anche creato un portfolio di film aziendali [...] Vai alla recensione »

mercoledì 20 marzo 2024
Grazia Paganelli
Duels.it

Una donna in bilico tra due uomini. Inizia così Inshallah a Boy, opera d'esordio di Amjad Al Rasheed e primo film giordano ad essere invitato al festival di Cannes. La protagonista Nawal, è sul balcone con un manico di scopa in mano che tenta di recuperare un reggiseno a penzoloni, ma un uomo alza lo sguardo e al tempo stesso il marito la chiama da dentro casa.

martedì 19 marzo 2024
Alessio Baronci
Sentieri Selvaggi

Dall'Iran di Leila alla Giordania di Nawal, come se ci fosse un filo rosso che porta certo cinema contemporaneo, teso tra l'Asia e l'Africa mediterranea, a interessarsi sempre più di voci femminili. E a colpire è soprattutto il minimo comun denominatore di questi racconti, che passano quasi tutti per il denaro, l'imprenditoria, i debiti, indici dell'indipendenza delle protagoniste femminili e del controllo [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 marzo 2024
Raffaele Meale
Quinlan

Tra le molte coraggiose realtà distributrici di film in Italia merita una citazione a parti Satine Film, la realtà creata e diretta da Claudia Bedogni che da oltre un decennio combatte una battaglia culturale portando sul grande schermo opere spesso di non facile classificazione, magari provenienti da zone del mondo poco mappate dalla cinefilia contemporanea.

venerdì 15 marzo 2024
Tara Judah
Screen International

Secondo le leggi giordane, ispirate dalla sharia, se una vedova non ha un figlio, la famiglia del marito ha diritto a una quota dell'eredità. Nawal è da poco vedova, ma non ha avuto il tempo per piangere. È coinvolta dal cognato, con cui il marito aveva un debito, in una battaglia legale per tenersi la casa dove vive con la figlia. Ispirato all'esperienza di una parente del regista Amjad Al Rasheed, [...] Vai alla recensione »

giovedì 14 marzo 2024
Alessandra De Luca
Avvenire

In Giordania una giovane sposa e madre, Nawal, rimasta improvvisamente vedova, si ritrova a combattere per il suo diritto di conservare la casa del marito e tenere con sé la figlioletta Nora, in una società dove un figlio maschio sembra essere l'unica tutela per una donna. Primo film giordano presentato al Festival di Cannes, e vincitore di numerosi premi, Inshallah a boy di Amjad Al Rasheed affronta [...] Vai alla recensione »

giovedì 14 marzo 2024
Stefano Giani
Il Giornale

Nawal resta vedova all'improvviso con una bambina piccola ma il cognato reclama la sua parte di eredità della casa in cui vive la donna. La sharia raccontata in versione giordana è una storia vera delle mille che capitano. Ben diretto e ricco di stimoli alla discussione e all'approfondimento, il film merita un occhio di riguardo. Brava l'attrice in un ruolo che, per gli spettatori occidentali, è difficile [...] Vai alla recensione »

giovedì 14 marzo 2024
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Toglie il fiato la resistenza di Nawal, eroina di una cultura legale patriarcale che, secondo sharia, nega alle donne il principio di proprietà. Ad Amman, nel punitivo sistema di norme che regolano «moralità» di fidanzate, madri, mogli e vedove finisce questa tenace badante quando, perduto il marito, mamma di una bimba, deve difendere l'eredità: la casa, la cui metà in assenza di un figlio maschio [...] Vai alla recensione »

giovedì 14 marzo 2024
Marina Visentin
Cult Week

Nawal è appena rimasta vedova, ha una bambina piccola, forse è incinta e di certo non nuota nell'oro. Ma questo non la mette al riparo dalle angherie del cognato, che mira solo a entrare in possesso della sua parte di eredità, a costo di buttare lei e la figlia in mezzo a una strada. Nawal è la protagonista di Inshallah a Boy, opera prima di Amjad Al Rasheed e in assoluto primo film giordano a essere [...] Vai alla recensione »

martedì 12 marzo 2024
Caterina Bogno
Film TV

Un pigiama stropicciato, un dente d'oro, le chiavi di un pick-up che non è capace di guidare. Resta questo a Nawal dopo la sepoltura dello sposo Adnan, morto nel sonno, ex abrupto, a cinque minuti dai titoli di testa del film. Nelle ore successive alla disgrazia, una delle prefiche velate giunte a omaggiare il defunto - e, ça va sans dire, a vigilare sull'osservanza del lutto: uscire solo se costretta, [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 marzo 2024
Antonio Canzoniere
Ciak

Giordania, 2019. Nawal (Mouna Hawa) è una giovane badante con una figlia ancora piccola, Nora (Celina Rababah). Rimasta vedova improvvisamente, la donna si ritrova con le spalle al muro, avendo di fronte la prospettiva di perdere la figlia e la casa in un solo colpo: il marito, che aveva lasciato il lavoro senza dir niente e la tradiva, non aveva pagato le rate del suo pick-up; inoltre, suo cognato [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 maggio 2023
Ilaria Falcone
NonSoloCinema

Opera prima di Amjad Al Rasheed (che ha scritto insieme a Delphine Agut e Rula Nasser), primo film della Giordania al Festival di Cannes nella 62e Semaine de la Critique, la storia del bellissimo Inshallah A Boy è ispirata a un parente molto stretto del regista, che ha vissuto lo stesso dramma. Secondo le leggi giordane, guidate dalla giurisprudenza islamica della Sharia, se una moglie non ha un figlio [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
venerdì 16 febbraio 2024
 

Regia di Amjad Al Rasheed. Un film con Mouna Hawa, Haitham Alomari, Yumna Marwan, Salwa Nakkara, Mohammed Al Jizawi. Da giovedì 14 marzo al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
lunedì 12 febbraio 2024
 

Il regista Amjad Al Rasheed contribuisce a consolidare la nuova attenzione e solidarietà globale che sta emergendo verso i diritti delle donne nei regimi patriarcali. Vai all'articolo »

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