Giuseppe Marotta
E poi succede che uno piglia e va a vedere un "western". Ma santo cielo. Non vorrete appagarvi del mondo reale e attuale, pieno fino all’orlo di scemenze, di atrocità, di bassezze, di anomalie. Aprite un giornale, vetrina dei fatti, specchio della terra, e che cosa ci trovate? Pigli che sopprimono genitori e fratelli, banchettandoci sopra, in un vago olezzo di acqua di colonia e di arguta decomposizione; fidanzati che uccidono fidanzate e amanti che uccidono amanti; garzoni che sterminano generazioni di fornai; malviventi che rapiscono bambini di un mese, poco più che una speranza di vita, è quasi come andarseli a prendere, con effrazione, dal grembo della mamma; casi di partenogenesi (le donne che li hanno denunziati, li godono invece di tacerli, se ne vantano come se una femmina che dice alla sua creatura, anzi che glielo fa urlare dagli scienziati: “Bada che l’amore è estraneo alla tua nascita”, recitasse un’avemaria); piogge radioattive; festival di canzonette; "Golia" e "David" alla mediocrità cinematografica; destalinizzazione imbarazzante e nociva per il comunismo e per l’anticomunismo. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (6702 caratteri spazi inclusi) su 1958