Lincoln |
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Un film di Steven Spielberg.
Con Daniel Day-Lewis, Sally Field, David Strathairn, Joseph Gordon-Levitt, James Spader.
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Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 150 min.
- USA, India 2012.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 24 gennaio 2013.
MYMONETRO
Lincoln ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Un voto per la libertà
di Director's cultFeedback: 653 | altri commenti e recensioni di Director's cult |
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venerdì 26 aprile 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Steven Spielberg torna a occuparsi della delicata e controversa tematica della schiavitù dopo Amistad, analizzando contemporaneamente come il sistema politico del XIX secolo non sia così differente da quello di oggi, con la sua ultima fatica, Lincoln. Quell'Abraham Lincoln che fu capace di offrire l'emancipazione agli schiavi, seppur utilizzando mezzi al limite del lecito.
L'affresco storico è sapientemente maneggiato da Steven Spielberg, in una cornice che rasenta ormai la perfezione del regista statunitense, ormai un veterano di Hollywood. Campi lunghi, visioni "ariose" di un ambiente ottocentesco pulito e immacolato, in netta contrapposizione con l'orrore e la violenza della guerra. E proprio come in Salvate il soldato Ryan, il film si apre con la scena del conflitto in tutta la sua crudezza e violenza, in perfetta contrapposizione con la poetica delle immagini offerte nell'immaginazione di un Lincoln narratore e sognatore di pace e libertà (la scena più bella); complice anche la fotografia di Janusz Kaminski, storico collaboratore di Spielberg.
Se dal punto di vista stilistico è ineccepibile, il cineasta pecca ancora di retorica facendo proprio lo stesso errore con Salvate il soldato Ryan, affogando la pellicola in un eccesso di patriottismo.
Sceneggiato dal premio Pulitzer Tony Kushner (Angels in America, e seconda collaborazione con Spielberg dopo Munich)la storia vira in un nazionalismo eccessivo, rallentando la fluidità del racconto.
L'inizio del film pecca di lentezza, per poi pian piano riprendersi nel ritmo, offrendo allo spettatore momenti di pathos sia nei momenti "intimi" del presidente in compagnia di una moglie forte, volitiva e testarda come Mary Todd, così come il difficile rapporto con il figlio Robert, mentre i momenti di tenerezza sono dedicati al più piccolo, Teddy (Spielbeg non si fa mancare nulla pur di compiacere il pubblico). La parte del leone è quella politica, dai tentativi di "convicere" i rappresentanti della Camera, al momento di maggiore suspence della votazione, dove Lincoln sembra quasi in disparte, in attesa di sapere se la società americana è pronta a cambiare radicalmente.
Spielberg genio della macchina da presa e ottimo direttore di attori, complici di una messa in scena avvincente, grazie a un cast stellare a partire da Daniel Day-Lewis, al terzo Oscar con questo ruolo, dove offre un'interpretazione maniacale dalla somiglianza ai (possibili) tic, dalla postura alle pacche di circostanza.
Al pari di un'interpretazione da Academy Awards è Tommy Lee Jones, che fa di Sullivan un uomo sanguigno e arguto, mentre la Mary Todd di Sally Field è dalla grande forza d'animo e caparbia, molto vicina alla donna contemporanea. Buona anche l'interpretazione di Joseph Gordon Levitt, diventato un attore di spessore, incarnando un Robert Lincoln pronto a combattere la "sua" guerra, incurante dell'appello pacifista (e protettivo) del padre.
Lincoln di Steven Spielberg è un film storico di ottima fattura, ma come la sua regia è di ampio respiro, così dovrebbe essere anche quello che racconta, pur riuscendo a creare un film più interessante di un libro di storia.
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