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Film riuscito, ma solo in parte. Grande bianco e nero, anche se non siamo ai livelli de "L'uomo che non c'era", attori strepitosi e visibilmente innamorati del proprio ruolo, musiche finalmente degne di far parte di quella dovrebbe essere una vera colonna sonora, e non, come spesso accade, mero esercizio di stile. Il problema è che questo non è un film, ma una caricatura di quello che erano i film una volta. La sfrenata voglia di omaggiare un genere intero lo incastra in un meccanismo "Tarantiniano" dal quale il film non esce.. La banalità della storia, lui attore di successo, lei stella nascente che poi assiste innamorata al decadimento del primo, è disarmante. Se questo film è un omaggio a quel cinema, forse valeva la pena sottolineare meglio quel momento storico che segno il passaggio al sonoro. Magari sfiorando appena la figura di Al Jolson, interprete del primo vero film sonoro "The jazz singer" del 1927. Per il resto è un buon film, con un dinamismo forse eccessivo che va a sopperire l'assenza del passo ridotto, di cui gli amanti del genere sentiranno sicuramente la mancanza. L'incubo della stella del muto che sogna di diventare muto mentre intorno a lui esplode il sonoro vale il film. Vincerà tutto quello che c'è da vincere, visto che chi lo distribuisce in America è bravissimo a farlo. Chiedetelo a Benigni.
Per me Oscar al miglior film rifatto. Bravo il cane.
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marezia
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giovedì 9 febbraio 2012
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caricatura?
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Riprenda in mano il vocabolario, riprenda. Il meccanismo di questo film non è "Tarantiniano" perché Tatantino, regista DI UNO SQUALLORE IMBARAZZANTE, secondo me, se lo sogna, ha capito? Un'idea come questa presuppone una finezza di sguardo che NON HA E NON AVRA' MAI, chiaro?
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blackredblues
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lunedì 6 agosto 2012
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se volete chiamatemi oscar
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Sono d'accordo con te. Io personalmente avrei preferito vedere un nuovo film muto (se proprio si doveva fare qualcosa) e non un omaggio al cinema muto (per omaggiarlo preferisco fare indigestione di espressionismo tedesco).Il meccanismo tarantiniano, come lo chiami tu, pervade tutto e tutti ormai: basti pensare che le foto che una volta viravano sul giallo erano foto così così, ora si chiamano Istagram , le si ottiene con l'elettronica in digitale (applicando dei filtri in sostanza) e sembra che non si possa più farne a meno.Io dico, visto che ci siamo perché non mettiamo anche un bel fruscio di puntina (tipica del giradischi) su tutte le nuove uscite musicali?! Gli Oscar sono pilotati e autoreferenziali e soprattutto sono strettamente legati a doppio filo a motivazioni meramente di mercato ma nonostante ciò basta pronunciare la parola e come per magia.
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Sono d'accordo con te. Io personalmente avrei preferito vedere un nuovo film muto (se proprio si doveva fare qualcosa) e non un omaggio al cinema muto (per omaggiarlo preferisco fare indigestione di espressionismo tedesco).Il meccanismo tarantiniano, come lo chiami tu, pervade tutto e tutti ormai: basti pensare che le foto che una volta viravano sul giallo erano foto così così, ora si chiamano Istagram , le si ottiene con l'elettronica in digitale (applicando dei filtri in sostanza) e sembra che non si possa più farne a meno.Io dico, visto che ci siamo perché non mettiamo anche un bel fruscio di puntina (tipica del giradischi) su tutte le nuove uscite musicali?! Gli Oscar sono pilotati e autoreferenziali e soprattutto sono strettamente legati a doppio filo a motivazioni meramente di mercato ma nonostante ciò basta pronunciare la parola e come per magia...tac!
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