Stan Laurel e Oliver Hardy hanno rappresentato la prima versione comica di un “diagramma di Venn”: u no magro; l’altro goffo, corpulento quasi falstaffiano. Il primo di origine inglese, il secondo georgiano. Due complementary opposites di sesso però uguale.
Mentre il loro rapporto è rimasto simbiotico e tumultuoso, il loro improbabile abbinamento, molto slapstick, ha prodotto il duo comico forse più famoso della storia del cinema.
Stan & Ollie(rigorosamente con “e commerciale”) di Jon S. Baird, in uscita dal primo maggio, è una storia di amicizia, che prende piede quando la coppia è oramai affermata, sottolineando in particolar modo, non tanto il successo professionale vissuto quanto il loro rapporto divenuto quasi simbiotico, una vita nella vita.
Il leggendario team comico sullo schermo del “biopic”, ha il volto di Steve Coogan e John C. Reilly, capaci entrambi di una piccola magia. I loro volti non sono un semplice artificio da effetto speciale, non palesano una posa manieristica, macchiettistica ma, al contrario, attualizzano la dinamica avvolgente dei due talenti della storia del cinema.
Il film si apre nel 1937. A quel tempo, Stan e Oliver erano sotto contratto con Hal Roach. Stan, il cui contratto era in scadenza, desiderava una paga migliore e, stanco di essere sfruttato dal produttore che non riconoscerà mai ai due i diritti del loro film, litiga e viene licenziato. Tuttavia, Oliver, con una pesante “spada di Damocle” sulla testa (vedi mogli, divorzi e debiti di gioco), rimarrà sotto Hal Roach e girerà un film Zenobia –Ollio sposo mattacchione, senza la sua sodale “spalla” causando una frattura nel rapporto con l’amico. La decisione, vista come un tradimento di Oliver nei confronti di Stan, riecheggia nel film di Baird come alone pesante di cui ci si vorrebbe liberare senza riuscirci, come essenza sporca di un’anima che vivrà per sempre il rimorso di quel momento.
Ci spostiamo di sedici anni nella loro carriera. Stan e Oliver non sono più famosi: attori più giovani come Abbott e Costello li hanno sostituiti. Per far rivivere le loro carriere, i due iniziano a girare per l'Inghilterra e l'Irlanda nella speranza di approdare a un film che li possa salvare.
Nessuno dei due interpreti è quello di una volta, specchi rotti rimangono infranti in scena: Oliver, ingrassato e acciaccato dall’età palesa ora problemi di salute, ha un ginocchio malconcio, il cuore non pompa più correttamente mentre Stan, pervicace, continua a scrivere a macchina pezzi diventati agee. Ma poco importa perché lo sketch della stazione, quello dell’ospedale, nati dalla penna visionaria di Laurel avevano chiaramente bisogno della chimica e dell'intuito performativo di Oliver per prosperare. E il film Stan & Ollie non smette mai di renderlo evidente, mai di dimostrare quanto fossero divertenti e mai esili, malgrado la superficialità apparente, quelle “scenette”.
Nell'ultima parte del film, mentre i due suonano in teatri e sono costretti da Bernard Delfont (meravigliosamente interpretato da Rufus Jones) - un impresario senza scrupoli - a promuovere instancabilmente il loro tour, vediamo anche il contraltare femminile, le loro mogli: Lucille Hardy (Shirley Henderson) e Ida Laurel (Nina Arianda). Mogli assolutamente devote, mogli che sono come suoceri contraddittori, costretti a conoscersi a vicenda malgrado l’antipatia di fondo. E mentre la salute di Oliver vacillerà inesorabilmente, sarà proprio l'amore e la grande amicizia con Stan a prevalere e a rendere meno dura la sofferenza del “gonfalone amico”.
Piacevole sorpresa di maggio, tributo onesto, delicato e garbato adatto a tutte le famiglie, dove si ride con un pizzico di nostalgia.
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antonio montefalcone
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venerdì 10 maggio 2019
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un viale del tramonto appassionato e toccante.
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'Stan & Ollie' è il film che Jon S. Baird ha dedicato ai comici Stanlio e Ollio e al loro tramonto di carriera cinematografica. La pellicola, la cui sceneggiatura di Jeff Pope è basata sull'opera di A. J. Marriott 'Laurel and Hardy – The British Tours', narra l'arte e l'amicizia del duo in un tenero, affettuoso, sincero e nostalgico omaggio alla loro poetica. E lo fa attraverso un ritratto dolceamaro e minuzioso, e una coppia di attori eccezionali per interpretazione e mimesi, Steve Coogan (Stan Laurel) e John C. Reilly (Oliver Hardy). Utilizzando le gag classiche nei film dei due comici e una ricca documentazione, il bio-pic coinvolge lo spettatore, lo fa partecipe del talento e del rapporto emotivo della coppia, gli mostra le metamorfosi dello spettacolo e i cambiamenti dell'epoca, ma anche le difficoltà, le speranze e le illusioni dei protagonisti.
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'Stan & Ollie' è il film che Jon S. Baird ha dedicato ai comici Stanlio e Ollio e al loro tramonto di carriera cinematografica. La pellicola, la cui sceneggiatura di Jeff Pope è basata sull'opera di A. J. Marriott 'Laurel and Hardy – The British Tours', narra l'arte e l'amicizia del duo in un tenero, affettuoso, sincero e nostalgico omaggio alla loro poetica. E lo fa attraverso un ritratto dolceamaro e minuzioso, e una coppia di attori eccezionali per interpretazione e mimesi, Steve Coogan (Stan Laurel) e John C. Reilly (Oliver Hardy). Utilizzando le gag classiche nei film dei due comici e una ricca documentazione, il bio-pic coinvolge lo spettatore, lo fa partecipe del talento e del rapporto emotivo della coppia, gli mostra le metamorfosi dello spettacolo e i cambiamenti dell'epoca, ma anche le difficoltà, le speranze e le illusioni dei protagonisti. E alla fine lo fa divertire ma anche commuovere. Il lavoro di regia sui tempi e le atmosfere malinconiche, e l'efficacia messinscena, rendono poi questo film ancora più godibile e interessante. Soffermandosi sulle fatiche del quotidiano e del privato dei due artisti, sul dietro le quinte delle esistenze e del lavoro, la pellicola sonda così il loro animo e la loro anima, alle prese con le incertezze sul futuro professionale, la vecchiaia e la stanchezza. Ma sempre fortificati da quella voglia di ritrovare il successo di un tempo, e dal sinergico legame della loro lunga ed inossidabile amicizia. Un'amicizia senza tempo. Proprio come il mito che hanno creato e i film che hanno realizzato insieme: ricchi di comicità fisica e gestuale, umorismo innocente e magia surreale.
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