francismetal
|
domenica 22 ottobre 2017
|
il vero tarzan o mowgli
|
|
|
|
FIlm sulla pedagogia dell'infanzia, su un caso destinato a fare scuola sia in pedagogia che nella fiction.
E' la vera storia di un ragazzino cresciuto nella natura selvaggia, che non ha potuto imparare la statura eretta e a comunicare, è cresciuto come un animale ma è comunque un uomo.
Per il dottore è ardua l'impresa di poter tentare di educarlo.
Si discute anche dell'origine del suo comportamento, c'è chi crede che sia stato abbandonato in quanto "stupido", invece il dottore sostiene che è colpa della mancanza di educazione basilare che il ragazzo sia cresciuto in quel modo.
|
|
[+] lascia un commento a francismetal »
[ - ] lascia un commento a francismetal »
|
|
d'accordo? |
|
paolo bisi
|
lunedì 24 giugno 2013
|
il film più poetico di truffaut
|
|
|
|
Nell'estate del 1793 due cacciatori trovano in una foresta un ragazzo, chiamato poi "il selvaggio", poichè non conosce nessun tipo di educazione e di costume dell'uomo comune. Viene portato all'istituto parigino dei sordomuti: qui inizierà la sfida del medico e pedagogo Jean Itard, convinto che il suo stato derivi dalla situazione di assoluto abbandono in cui ha vissuto per anni e non da una idiozia congenita, come sostengono tutti gli altri. Lo porterà nella sua casa e, assistito dalla governante, inizierà il percorso educativo che, ovviamente, sarà non privo di ostacoli e difficoltà. Superato il decennio di attività, Francois Truffaut porta alla luce un'opera nuova, anche se contraddistinta da un tema già analizzato più volte, forse quello in assoluto a lui più caro: l'infanzia.
[+]
Nell'estate del 1793 due cacciatori trovano in una foresta un ragazzo, chiamato poi "il selvaggio", poichè non conosce nessun tipo di educazione e di costume dell'uomo comune. Viene portato all'istituto parigino dei sordomuti: qui inizierà la sfida del medico e pedagogo Jean Itard, convinto che il suo stato derivi dalla situazione di assoluto abbandono in cui ha vissuto per anni e non da una idiozia congenita, come sostengono tutti gli altri. Lo porterà nella sua casa e, assistito dalla governante, inizierà il percorso educativo che, ovviamente, sarà non privo di ostacoli e difficoltà. Superato il decennio di attività, Francois Truffaut porta alla luce un'opera nuova, anche se contraddistinta da un tema già analizzato più volte, forse quello in assoluto a lui più caro: l'infanzia. Il rapporto tra lui e Victor (così sarà chiamato il ragazzo) è al centro del film: Itard sa bene che per istruire il ragazzo sono necessari i premi così come le punizioni, le lodi come le critiche. Questo rapporto tra il bene e il male, il rispetto e la ribellione, uniti alla ricerca del proprio punto di vista dei due personaggi è l'elemento che rende il lavoro di Truffaut straordinario, un film che non si dimentica e che non si può dimenticare. Il tema del "selvaggio" trovato al quale si cerca di dare un'educazione e di inserirlo nella società era stato affrontato già molte volte, ma probabilmente mai con questo tocco poetico ed emozionante che è riuscito a dare l'autore francese. Suggestivo bianconero grazie alla fotografia di Nestor Almendros, che diventerà collaboratore abituale del regista. Musica di Antonio Vivaldi. Una tappa importante nell'itinerario di Truffaut, un film accessibile quasi a tutti per la sintesi e l'interesse dei temi che riesce a proporre.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolo bisi »
[ - ] lascia un commento a paolo bisi »
|
|
d'accordo? |
|
fedeleto
|
venerdì 2 dicembre 2011
|
truffaut e il selvaggio
|
|
|
|
Un ragazzo che vive in una foresta viene catturato, e un medico decide di provare ad educarlo .Non sara' facile ,ma soprattutto non e' necessario poiche' il suo habitat si trova nella giungla ove la natura ha altre leggi oltre quelle degli uomini.Francois Truffaut(la calda amante,la sposa in nero,fahrenheit 451)dopo l'insuccesso della MIA DROGA SI CHIAMA JULIE,decide di spostarsi su un terreno diverso e ben piu' impegnato,ovvero quello della didascalia antropologicae sociologica.Il ragazzo selvaggio e' in realta' un essere libero senza regole ,invece gli uomini che vivono in una societa' sono pieni di regole e schematismi idolatrando un senso del giusto che in realta' e' solo una buona ripetizione di cio' che ci e' stato imposto in quella che chiamiamo educazione ,Uno dei migliori Truffaut ,dove qui e' anche attore.
[+]
Un ragazzo che vive in una foresta viene catturato, e un medico decide di provare ad educarlo .Non sara' facile ,ma soprattutto non e' necessario poiche' il suo habitat si trova nella giungla ove la natura ha altre leggi oltre quelle degli uomini.Francois Truffaut(la calda amante,la sposa in nero,fahrenheit 451)dopo l'insuccesso della MIA DROGA SI CHIAMA JULIE,decide di spostarsi su un terreno diverso e ben piu' impegnato,ovvero quello della didascalia antropologicae sociologica.Il ragazzo selvaggio e' in realta' un essere libero senza regole ,invece gli uomini che vivono in una societa' sono pieni di regole e schematismi idolatrando un senso del giusto che in realta' e' solo una buona ripetizione di cio' che ci e' stato imposto in quella che chiamiamo educazione ,Uno dei migliori Truffaut ,dove qui e' anche attore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedeleto »
[ - ] lascia un commento a fedeleto »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialò
|
mercoledì 9 novembre 2011
|
difficile e emozionante educazione di un selvaggio
|
|
|
|
A inizio '800 nei boschi dell'Aveyron una donna incrocia uno strano animale. Viene così catturato da alcuni bracconieri. Ma non si tratta di un animale, bensì di un ragazzino che ha vissuto per anni nella giungla. I medici lo credono un ritardato, tranne il dottor Jean Itard, che lo prende in cura e si sforza di educarlo. Sa che quel ragazzino è normale e ha bisogno solo che i suoi sensi vanno solo ripristinati. Le soddisfazioni che avrà lo ripagheranno degli sforzi.
Truffaut, che appare proprio nelle vesti del dottor Itard, riesce nel compito di trasporre per il cinema una storia tanto curiosa quanto vera, di grande umanità e professionalità.
[+]
A inizio '800 nei boschi dell'Aveyron una donna incrocia uno strano animale. Viene così catturato da alcuni bracconieri. Ma non si tratta di un animale, bensì di un ragazzino che ha vissuto per anni nella giungla. I medici lo credono un ritardato, tranne il dottor Jean Itard, che lo prende in cura e si sforza di educarlo. Sa che quel ragazzino è normale e ha bisogno solo che i suoi sensi vanno solo ripristinati. Le soddisfazioni che avrà lo ripagheranno degli sforzi.
Truffaut, che appare proprio nelle vesti del dottor Itard, riesce nel compito di trasporre per il cinema una storia tanto curiosa quanto vera, di grande umanità e professionalità. Passo dopo passo ci mostra i progressi del piccolo Victor, interpretato magistralmente da Jean-Pierre Cargol. Nel suo istinto selvaggio, nel suo richiamo della natura, ci sono le caratteristiche primitive perse da un uomo proiettato verso l'alienazione della modernità
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
dounia
|
venerdì 21 ottobre 2011
|
intervento individuale
|
|
|
|
Un medico-pedagogo, che lavora in una scuola di sordo-muti, legge la notizia del "ragazzo selvaggio", sui dodici o tredici anni, trovato in un paese di provincia. Interessato al fatto, sa che il fanciullo viene preso e poi condotto nel suo istituto dove è mostrato alla gente come spettacolo. Il ragazzino è in un ambiente non adatto a lui e non comunica con i compagni. Il direttore ritiene che il fanciullo è sordo, muto e ha un grosso deficit intellettivo, il medico-pedagogo sostiene che l'alunno è così perché è privo di socializzazione e dice che è bene portarlo via da lì, pensa di condurlo a casa sua, in campagna, fuori Parigi, perché ora non viene compreso. Il medico-pedagogo, rappresentato da F.
[+]
Un medico-pedagogo, che lavora in una scuola di sordo-muti, legge la notizia del "ragazzo selvaggio", sui dodici o tredici anni, trovato in un paese di provincia. Interessato al fatto, sa che il fanciullo viene preso e poi condotto nel suo istituto dove è mostrato alla gente come spettacolo. Il ragazzino è in un ambiente non adatto a lui e non comunica con i compagni. Il direttore ritiene che il fanciullo è sordo, muto e ha un grosso deficit intellettivo, il medico-pedagogo sostiene che l'alunno è così perché è privo di socializzazione e dice che è bene portarlo via da lì, pensa di condurlo a casa sua, in campagna, fuori Parigi, perché ora non viene compreso. Il medico-pedagogo, rappresentato da F. Truffaut, ottiene la possibilità di condurlo a casa sua dove la sua madame-domestica viene pagata per aiutare il ragazzino, lavarlo, tagliarli i capelli e seguirlo quotidianamente bene. Il medico-pedagogo gli dà il nome di Victor, lo segue ogni giorno, lo fa lavorare perché capisca nuovi termini e parli; alla fine di ogni giorno scrive una relazione sull'attività attuata. Gli prepara delle lettere dell'alfabeto in grande, fabbricate appositamente dal falegname e segna alla lavagna delle parole che fa corrispondere a degli oggetti, in modo che Victor, dopo tale esercizi, dà dei risultati e viene gratificato con dell'acqua. Il medico-pedagogo si chiede se ciò che ottiene è solo dovuto ai desideri del fanciullo, così fa una prova, gli dice che è sbagliato il lavoro fatto e lo chiude nello
sgabuzzino per punirlo. Victor si arrabbia, così il medico-pedagogo lo tira fuori dallo stanzino, gli dice che è giusto il suo lavoro e capisce che il modo di reagire del ragazzino non è dovuto solo alla sua gratificazione. Victor è spesso a contatto con la natura: la luna, la pioggia ed altro sono il suo mondo. Riesce con fatica a dire delle parole. La capacità del medico-pedagogo è stata unica e umana. E' difficile che un fatto simile si realizzi nella realtà di oggi: che una persona tiri fuori un essere dal suo stato selvaggio. Un uomo che ha aiutato così un fanciullo in quel film, non c'è nella vita di tutti i giorni. I ragazzini che hanno dei problemi non vengono capiti e vengono abbandonati a se stessi. Le scuole differenziate di tanti anni fa comprendevano troppi alunni che era impossibile aiutare. La legge per le insegnanti di sostegno è arrivata dopo. Un film simile spiega che tali casi vanno seguiti individualmente e solo così è possibile andare loro incontro. Il film ha inoltre come sfondo un bel concerto di Vivaldi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dounia »
[ - ] lascia un commento a dounia »
|
|
d'accordo? |
|
francesco2
|
mercoledì 17 agosto 2011
|
documentare educando
|
|
|
|
Dieci anni prima del suo ultimo film "Finalmente domenica!", il regista francese sceglie il bianco e nero per un film completamente diverso(Forse): Nonostante -sembra- si sia ispirato anche in questo caso ad un romanzo, qui si propone di documentare mentre nel 1979 vorrà (fare) sognare.
Un'obiezione-Non del tutto gratuita- che si potrebbe muovere è che tutto è visto secondo la sensibilità del regista/protagonista, che anche quando sostiene di riferire vede determinate cose sempre secondo un'ottica personale. Forse la realtà è un pò nel mezzo: ciò detto spesso il film mi è parso interessato a fatti oggettivi, di cui semmai la memoria non può che conservare un ricordo parziale.Qualcuno ha visto un elogio indiretto della cultura sessantottina: io non appena visto l'anno di relaizzazione (1969)ho invece pensato a una critica indiretta(E neanche tanto), quando si parla del fallimento della "dolcezza" di certi metodi.
[+]
Dieci anni prima del suo ultimo film "Finalmente domenica!", il regista francese sceglie il bianco e nero per un film completamente diverso(Forse): Nonostante -sembra- si sia ispirato anche in questo caso ad un romanzo, qui si propone di documentare mentre nel 1979 vorrà (fare) sognare.
Un'obiezione-Non del tutto gratuita- che si potrebbe muovere è che tutto è visto secondo la sensibilità del regista/protagonista, che anche quando sostiene di riferire vede determinate cose sempre secondo un'ottica personale. Forse la realtà è un pò nel mezzo: ciò detto spesso il film mi è parso interessato a fatti oggettivi, di cui semmai la memoria non può che conservare un ricordo parziale.Qualcuno ha visto un elogio indiretto della cultura sessantottina: io non appena visto l'anno di relaizzazione (1969)ho invece pensato a una critica indiretta(E neanche tanto), quando si parla del fallimento della "dolcezza" di certi metodi.
Un limite del film mi è parso un didatticismo mai ingombrante ma lontano da quel rigore apparentemente asettico che accomuna l'Haneke del "Nastro bianco" e certo cinema dei Drdenne, come "Rosetta" o il più recente "Ragazzo in bicicletta".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
fabio
|
venerdì 24 settembre 2010
|
il ragazzo umano
|
|
|
|
Fatto vero. Un gruppo di cacciatori trova un essere umano cresciuto allo stato brado e lo portano in paese. Tutti lo considerano un ritardato tranne il dottor Itard, pedagogista, si prende cura di lui e dimostra che se è ritardato è perchè è stato lontano dagli esseri umani. E dimostra anche che se non comprende il male sofisticato che un umano può infliggere ad una altro essere umano è per lo stesso motivo. è lo stesso Truffaut a recitare la parte del medico ed è la voce fuori campo di Itard a raccontarci la storia e spiegarci i suoi studi e gli insegnamenti e le ragioni di quella disumanità. Fondante il momento in cui itard punisce il giovane pur avendo correttamente eseguito un esercizio.
[+]
Fatto vero. Un gruppo di cacciatori trova un essere umano cresciuto allo stato brado e lo portano in paese. Tutti lo considerano un ritardato tranne il dottor Itard, pedagogista, si prende cura di lui e dimostra che se è ritardato è perchè è stato lontano dagli esseri umani. E dimostra anche che se non comprende il male sofisticato che un umano può infliggere ad una altro essere umano è per lo stesso motivo. è lo stesso Truffaut a recitare la parte del medico ed è la voce fuori campo di Itard a raccontarci la storia e spiegarci i suoi studi e gli insegnamenti e le ragioni di quella disumanità. Fondante il momento in cui itard punisce il giovane pur avendo correttamente eseguito un esercizio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio »
[ - ] lascia un commento a fabio »
|
|
d'accordo? |
|
kavallo
|
martedì 23 febbraio 2010
|
truffaut è sempre truffaut
|
|
|
|
Subito dalle prime immagini, se si ha un'infarinatura sul soggetto e la trama del film, non è difficile capire come si tratterà l'argomento, eppure per l'ennesima volta Truffaut riesce ad incuriosire lo spettatore. In sè l'argomento è molto interessante ma pochi registi sarebbero riusciti come in questo caso a trattarlo in modo così stimolante pur trovandoci di fronte alla forse più fredda regia e interpretazione del genio francese; ci ritroviamo a farci domande e porci nella situazione presentata come se fossimo noi a doverla risolvere. Lampante è il rispetto del regista per il romanzo da cui è tratto il film e per l'argomento: l'infanzia e il rispetto della vita in ogni sua forma.
[+]
Subito dalle prime immagini, se si ha un'infarinatura sul soggetto e la trama del film, non è difficile capire come si tratterà l'argomento, eppure per l'ennesima volta Truffaut riesce ad incuriosire lo spettatore. In sè l'argomento è molto interessante ma pochi registi sarebbero riusciti come in questo caso a trattarlo in modo così stimolante pur trovandoci di fronte alla forse più fredda regia e interpretazione del genio francese; ci ritroviamo a farci domande e porci nella situazione presentata come se fossimo noi a doverla risolvere. Lampante è il rispetto del regista per il romanzo da cui è tratto il film e per l'argomento: l'infanzia e il rispetto della vita in ogni sua forma.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kavallo »
[ - ] lascia un commento a kavallo »
|
|
d'accordo? |
|
monellina_dolce
|
giovedì 9 ottobre 2008
|
film da vedere!
|
|
|
|
veramente un bel film...l ho visto x la prima volta la settimana scorsa a scuola,frequento il liceo delle scienze sociali,e mi sono immedesimata subito nel film il quale è stato davvero emozionante!
|
|
[+] lascia un commento a monellina_dolce »
[ - ] lascia un commento a monellina_dolce »
|
|
d'accordo? |
|
stella_z
|
mercoledì 20 dicembre 2006
|
quale risposta al grande dilemma?
|
|
|
|
Non ho mai fatto alcuna recensione nella mia vita, quindi mi scuso per eventuali errori o riflessioni.
Sicuramente Ragazzo Selvaggio è un film di notevole impatto. Tralasciando musiche o grafica è impossibile dopo aver guardato il lungometraggio non essere assalito da molti quesiti e riflessioni.
Cosa fare in quella situazione?E' stato giusto strappare quel ragazzo nel suo contesto, nal suo ambiente di vita e civilizzarlo?o almeno provarci?
Quello che mi chiedo è se veramente qualcuno avrebbe avuto cuore nel lasciare il ragazzo li..in quella foresta.
partendo da quello che è il nostro altruismo/egoismo credo proprio di no!
e da qui un altro interrogativo: e giusto ciò che Itard ha fatto per lui?
Nel filmato, tralasciando l'ignoranza della gente del villaggio e il comportamento increscioso degli operatori dell'ospedale e passando direttamente a Itard, vari sono stati i tentativi dell'educatore nella speranza di civilizzare il ragazzo, Victor.
[+]
Non ho mai fatto alcuna recensione nella mia vita, quindi mi scuso per eventuali errori o riflessioni.
Sicuramente Ragazzo Selvaggio è un film di notevole impatto. Tralasciando musiche o grafica è impossibile dopo aver guardato il lungometraggio non essere assalito da molti quesiti e riflessioni.
Cosa fare in quella situazione?E' stato giusto strappare quel ragazzo nel suo contesto, nal suo ambiente di vita e civilizzarlo?o almeno provarci?
Quello che mi chiedo è se veramente qualcuno avrebbe avuto cuore nel lasciare il ragazzo li..in quella foresta.
partendo da quello che è il nostro altruismo/egoismo credo proprio di no!
e da qui un altro interrogativo: e giusto ciò che Itard ha fatto per lui?
Nel filmato, tralasciando l'ignoranza della gente del villaggio e il comportamento increscioso degli operatori dell'ospedale e passando direttamente a Itard, vari sono stati i tentativi dell'educatore nella speranza di civilizzare il ragazzo, Victor. Alcuni efficaci altri molto meno.
I suoi metodi, non molto diversi dai nostri ma sicuramenti più rudimentali,hanno consentito a Victor l'acquisizione di elementari schemi di base, ma hanno creato troppa dipendenza, anzichè favorire l'autonomia ed è questo che segnerà la fine di Victor.Come dice Itard nei suoi scritti (e verso la fine del film) che Victor ora "non è più un selvaggio ma neanche un uomo"
Mancava integrazione, socialità...
Ecco quello che non riesco a capire è il perchè dell'abbandono di Victor che purtroppo il filmato non riporta (e non ne capisco il motivo).
Credo che adesso abbia commesso l'errore di essermi troppo discostata dal film per concentrarmi sulla reale vicenda.
Il lungometraggio nel suo contenuto è eccellente, ma ripeto non condivido che si sia interrotto li dove tutti avremmo voluto sapere cosa sarebbe successo dopo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stella_z »
[ - ] lascia un commento a stella_z »
|
|
d'accordo? |
|
|